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Riunione nazionale dei responsabili dei quattro gruppi - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 10:31

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Riunione nazionale dei responsabili dei quattro gruppi

Il 12 settembre si è svolta la riunione nazionale della Soka Gakkai italiana con i responsabili di regione, in seguito trasmessa in replica per i responsabili fino a capitolo. Una nuova partenza tutti uniti, con il Daimoku del re leone e la determinazione di vincere su tutti gli ostacoli e le funzioni negative, per arrivare al 19 ottobre con il cuore colmo di gratitudine, tante esperienze di shakubuku e benefici da dedicare al nostro maestro

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Il 12 settembre si è svolta la riunione nazionale della Soka Gakkai italiana con i responsabili di regione, in seguito trasmessa in replica per i responsabili fino a capitolo. Una nuova partenza tutti uniti, con il Daimoku del re leone e la determinazione di vincere su tutti gli ostacoli e le funzioni negative, per arrivare al 19 ottobre con il cuore colmo di gratitudine, tante esperienze di shakubuku e benefici da dedicare al nostro maestro

Realizziamo insieme l’hosshaku kempon della Soka Gakkai italiana

di Hideaki Takahashi, presidente della Soka Gakkai europea

Questa riunione nazionale segna una nuova partenza della Soka Gakkai italiana e si tiene proprio il 12 settembre, il giorno del 750° anniversario della persecuzione di Tatsunokuchi, quando Nichiren Daishonin realizzò il suo hosshaku kempon, cioè “abbandonò il transitorio e rivelò l’originale”.
A tal riguardo, sul Seikyo Shimbun del 26 agosto il maestro Ikeda ha scritto: «Questo autunno commemoreremo il settecentocinquantesimo anniversario dell’hosshaku kempon realizzato da Nichiren Daishonin dopo aver superato la persecuzione di Tatsunokuchi. Nichiren Daishonin, poco prima del momento dell’esecuzione, si rivolse al suo amato discepolo Shijo Kingo che lo aveva accompagnato con la determinazione di morire insieme al suo maestro, con queste parole: “Quale gioia potrebbe essere maggiore?” (RSND, 1, 682).
Il suo era un vero e proprio ruggito del leone. […] Noi maestri e discepoli Soka, che portiamo avanti fino in fondo il grande voto di propagare la Legge mistica e adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese, siamo in grado di manifestare questa suprema condizione vitale del Budda. Pertanto, qualunque cosa accada, non abbiamo nulla da temere o di cui lamentarci» (traduzione provvisoria).
Così Sensei ha spiegato il profondo significato del 12 settembre.
Poiché voi membri della Soka Gakkai Italiana state avanzando magnificamente, stanno aumentando anche le funzioni demoniache che tentano di impedire questo progresso, proprio come affermano il Sutra del Loto e il Gosho. Perciò rafforziamo la convinzione che noi siamo l’autentica assemblea dei Bodhisattva della Terra e dei Budda.
Ora è il momento di manifestare con coraggio il “cuore del re leone”. Realizziamo insieme l’hosshaku kempon della Soka Gakkai Italiana! Come risultato, miriamo a realizzare 100.000 membri felici, 100.000 Bodhisattva della Terra in Italia. Aumentare la forza dei Budda è l’unica via sicura per sconfiggere tutti gli “eserciti demoniaci”.
Rendiamo felice il maestro Ikeda riportandogli la notizia che la Soka Gakkai italiana, con il presidente Alberto Aprea al centro, ha vinto grazie alla sua solida unità di itai doshin.

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Diffondiamo la luce gioiosa della rivoluzione umana

Nel suo intervento alla riunione nazionale il presidente Aprea ha affermato che è giunto il momento di alzarci, come diretti discepoli di Sensei, facendo scaturire l’immenso stato vitale della Buddità e sconfiggendo tutte le funzioni negativ

di Alberto Aprea, presidente della Soka Gakkai italiana

Vi ringrazio immensamente per tutti gli sforzi che avete fatto e continuate a fare per lo sviluppo di kosen-rufu in Italia, nelle vostre rispettive zone.
Desidero ringraziare profondamente il presidente Ikeda per il meraviglioso messaggio che ci ha inviato per questa riunione (vedi NR, 724, 2), da cui traspare tutto l’amore e la completa fiducia che nutre per noi membri italiani. Siamo veramente fortunati ad avere un maestro che ci sostiene costantemente con tutto il suo cuore!
Inoltre, esprimo le più vive congratulazioni alla nuova segretaria generale dell’IBISG, Tamiko Kaneda, e alle nuove nomine nazionali donne (NR, 724, 3).
La nuova squadra nazionale del Gruppo donne da oggi avrà come responsabile Rosanna Sorelli, che riceve da Anna Conti l’importante testimone di guidare il Gruppo donne italiano. Tutti noi nutriamo grandi aspettative per le attività che porterà avanti, in armonia con tutte le donne.
Colgo questa occasione per applaudire ogni singolo membro del Gruppo donne della Soka Gakkai italiana per il loro fondamentale contributo allo sviluppo di kosen-rufu!

Il 19 ottobre di quest’anno celebreremo il sessantesimo anniversario della prima visita di Sensei in Italia e in Europa. Allora in Italia si contavano solo due membri della Soka Gakkai, ma in ogni paese che visitava il presidente Ikeda pregava intensamente per far emergere i Bodhisattva della Terra. Tutti noi siamo stati richiamati dalla profonda preghiera di Sensei e siamo emersi, in quanto Bodhisattva della Terra, per realizzare il nostro voto di propagare la Legge mistica per la felicità di tutte le persone.
Grazie alle preghiere di Sensei e alle sue visite, in questi sessant’anni la Soka Gakkai si è sviluppata in modo straordinario nel nostro paese.
In questi ultimi mesi così difficili, i membri italiani hanno continuato a recitare Daimoku con ancora più forza e si sono impegnati sempre di più nel dialogo infondendo speranza nel cuore delle persone.
Ho letto e ascoltato tantissime commoventi esperienze di shakubuku che mi hanno incoraggiato e riempito di gioia.
Grazie a questa dedizione altruistica, dal mese di luglio dello scorso anno a oggi 2.670 Bodhisattva della Terra sono entrati a far parte della nostra organizzazione. È veramente un risultato grandioso!

Sensei è consapevole di tutti i nostri sforzi, tanto da affermare nel messaggio che ci ha inviato: «Nichiren Daishonin, il Budda dell’Ultimo giorno della Legge, più di chiunque altro sta sicuramente lodando tutti voi che, in questo periodo pieno di sfide e avversità, vi state impegnando sempre più in dialoghi colmi di speranza e incoraggiamento, tenendo alto il vessillo dell’ideale di “adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese e nel mondo intero”» (NR, 724, 2).
In Lettera ai fratelli il Daishonin scrive: «La dottrina dei tremila regni in un singolo istante di vita rivelata nel quinto volume di Grande concentrazione e visione profonda è particolarmente profonda. Se la propagate, i demoni sorgeranno certamente. Se così non fosse, non ci sarebbe modo di sapere che questo è il vero insegnamento. In un passo dello stesso volume si legge: “Quando la pratica progredisce e aumenta la conoscenza, i tre ostacoli e i quattro demoni emergono in maniera disorientante, facendo a gara per interferire. […] Non dovete farvi influenzare né spaventare da loro. Se vi fate influenzare da loro, sarete trascinati nei sentieri del male. Se vi fate spaventare, vi sarà impedito di praticare il corretto insegnamento”. Questa spiegazione non si applica solo a Nichiren, ma è anche una guida per i suoi discepoli. Imparatela rispettosamente e trasmettetela come verità di fede alle generazioni future» (RSND, 1, 446).

Proprio perché la Soka Gakkai italiana ha realizzato un grande sviluppo, è naturale che le funzioni demoniache si manifestino per disorientare le persone. Consapevoli di questo, non dobbiamo assolutamente permettere che queste funzioni prendano il sopravvento, ma dobbiamo impegnarci ancora di più per creare una forte unità tra noi compagni di fede.
Il Buddismo spiega chiaramente che uno dei cinque peccati capitali è causare disunità e scompiglio nella comunità dei credenti.
Toda dichiarò che la Soka Gakkai era più importante della sua stessa vita, dal momento che era l’unica organizzazione al mondo che agiva in accordo con l’intento del Budda. Per questo insisteva sul fatto di doverla proteggere a tutti i costi.
Ne La nuova rivoluzione umana il presidente Ikeda scrive: «La Soka Gakkai è l’organizzazione dedita a kosen-rufu, in accordo con l’intento e il decreto del Budda. […] In nessun paese o regione, a nessun individuo o gruppo deve mai essere consentito di danneggiare la nostra organizzazione o di sfruttarla per scopi personali. Il Daishonin avverte: “Né i non buddisti né i nemici del Buddismo possono distruggere il corretto insegnamento del Tathagata, ma i discepoli del Budda possono senza dubbio farlo. Come dice un sutra, solo i vermi nati dal corpo del leone stesso possono cibarsene” (Lettera da Sado, RSND, 1, 267). Kosen-rufu è una lotta senza fine contro le forze distruttive, contro le influenze “demoniache”» (NRU, 21, 75).
È una lezione che dovremmo incidere profondamente nel nostro cuore.

Questa riunione, che segna la ripartenza del movimento di kosen-rufu in Italia, si svolge proprio nel settecentocinquantesimo anniversario dell’hosshaku kempon da parte del Daishonin quando, a Tatsunokuchi, fece scaturire l’immenso stato vitale della Buddità sconfiggendo l’oscurità fondamentale e i tre potenti nemici.
Nichiren Daishonin con la sua vittoria ha dato l’esempio, rivelando ciò che un essere umano è in grado di fare.
Come ha affermato Morinaka durante il corso europeo di studio giovani, fu un appassionato appello ai suoi discepoli, affinché si risvegliassero alla grande gioia di “alzarsi da soli” sulla via di maestro e discepolo che lui stesso stava percorrendo.

Adesso per ognuno di noi è giunto il momento di alzarci da soli come diretti discepoli di Sensei, facendo scaturire l’immenso stato vitale della Buddità e sconfiggendo l’oscurità fondamentale e i tre potenti nemici, proprio come fece il Daishonin.
Oggi per noi membri italiani è il tempo di iniziare questo nuovo viaggio, questa nuova partenza.
Mirando al 19 ottobre recitiamo Daimoku ancora più forte per la felicità di ogni persona, facciamo shakubuku noi per primi e invitiamo amici e familiari ai nostri zadankai condividendo con gioia le nostre esperienze di rivoluzione umana, così che sempre più persone possano sperimentare i benefici della pratica buddista.
L’hosshaku kempon di ognuno di noi condurrà sicuramente all’hosshaku kempon di tutta la Soka Gakkai italiana. In questo modo potremo costruire un’epoca di pace.

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Ripartiamo dal Daimoku del ruggito del leone

di Rosanna Sorelli, responsabile nazionale del Gruppo donne

Vi ringrazio per questa opportunità e in particolare ringrazio Sensei e la signora Kaneko per questa nuova sfida.
Ho iniziato a praticare nel 1984, sono sposata da trent’anni e ho un figlio di ventisette: mio marito e mio figlio praticano e sono responsabili della Soka Gakkai.
Ho sempre fatto tanta attività, fin dall’inizio della mia pratica.
Ho partecipato alla ristrutturazione del Centro culturale di Firenze e per molti anni mi sono occupata dello staff segreteria: questo mi ha permesso di fare una meravigliosa attività quando Sensei è venuto in Italia, nel ‘92 e nel ‘94.
Nel 1992, quando Sensei arrivò al Centro culturale di Firenze, ero lì ad accoglierlo insieme agli altri staff e lui, vedendoci felici ma stanchi per le poche ore di sonno, ci disse: «Adesso io sono qui, perciò pensate solo a divertirvi, non vi dovete più preoccupare!».
Immediatamente tutta la stanchezza e la tensione accumulata scomparvero. Ebbi la fortuna di fare attività tutti i giorni durante il suo soggiorno: era bellissimo vedere Sensei e la signora Kaneko passeggiare tranquillamente nel giardino del nostro Centro culturale!
Quelle immagini sono ancora davanti ai miei occhi, come una foto meravigliosa. Quando Sensei tornò in Italia, nel ‘94, ho avuto la fortuna di incontrarlo nuovamente a Firenze: al garden party ho portato con me anche Lorenzo che aveva pochi mesi e ho partecipato alla cerimonia di Gongyo che Sensei guidò insieme agli staff. Non dimenticherò mai quei momenti!

Per tutti noi il 2020 è stato un anno molto intenso, complicato e anche doloroso, sotto certi aspetti.
La pandemia ci ha messo di fronte a cose che non pensavamo di dover affrontare. Personalmente ho recitato tanto Daimoku per riuscire a trovare i modi più giusti di ascoltare, dialogare, incoraggiare. I problemi delle persone erano e sono tanti, e anch’io ho dovuto affrontare varie difficoltà.
All’inizio di quest’anno, spiegandoci l’importanza del 2021, il primo anno dei prossimi dieci verso il 2030, Sensei ci ha esortati a viverlo come se fosse un secolo in un anno. Mi sono chiesta come fare a mettere in pratica questa guida, e non immaginavo cosa sarebbe successo…
A fine 2020 ho accompagnato mia mamma che ha novant’anni a fare delle analisi che non potevamo più rimandare.
Dopo qualche giorno lei si è sentita male, e anch’io ho cominciato ad avere dei disturbi. Dopo pochi giorni abbiamo fatto il tampone e siamo risultati tutti positivi al Covid-19.
Mio padre che ha novantaquattro anni è stato immediatamente ricoverato in ospedale. Io, mio marito e Lorenzo in isolamento e mia madre da sola in isolamento a casa sua! Quel giorno è stato terribile per me.
La notte non ho dormito. La paura era tanta.
Per fortuna in quel periodo stavo recitando molto Daimoku per la riunione nazionale delle donne e giovani donne del 14 febbraio.
Da quel momento mi sono messa a recitare quattro/cinque ore di Daimoku al giorno e ho continuato a fare attività online per preparare la riunione. Il successo della riunione doveva essere la vittoria anche della mia famiglia. Pur stando male ho continuato a recitare tanto Daimoku ogni giorno e il 5 febbraio il mio babbo è stato dimesso dall’ospedale ed è tornato a casa.
Il 15 febbraio, il giorno dopo la meravigliosa riunione donne e giovani donne, ho avuto il tampone negativo e così sono potuta andare a riabbracciare i miei genitori. È stata una grande vittoria!
Mio figlio però, pur essendo negativo al tampone, continuava a stare male, anzi stava peggiorando. Aveva dei sintomi che si aggravavano, finché a marzo l’abbiamo portato al Pronto Soccorso ed è stato ricoverato.
Abbiamo subito visto la protezione del Gohonzon, infatti dopo aver fatto delle analisi hanno iniziato una terapia che ha avuto effetto immediato, e tutti i sintomi sono scomparsi nei giorni successivi.
Dopo una settimana Lorenzo è tornato a casa. Adesso sta bene, anche se deve continuare a curarsi.
Questi primi sei mesi del 2021 sono stati difficili, ma al tempo stesso ho avuto modo di approfondire ancora di più la mia fede e sperimentare di nuovo il potere della preghiera.
Quando mi sentivo a terra pensavo a Sensei, a tutte le difficoltà che ha dovuto affrontare nella sua vita, e questo mi ha sempre rimesso sulla strada giusta.

Ora questa nuova responsabilità, questo nuovo compito per kosen-rufu mi onora e al tempo stesso mi mette di fronte a tante sfide.
Nel suo messaggio Sensei ci esorta a recitare il Daimoku del ruggito del leone e io sono determinata a ripartire da lì.
Sono determinata a rinnovare il mio voto per kosen-rufu e a dare tutta me stessa per lo sviluppo della Soka Gakkai italiana e del Gruppo donne, in modo che possiamo avanzare insieme con gioia, in unità e armonia con il nostro maestro e con i giovani in prima linea.
Attraverso lo shakubuku e il dialogo, dedicandomi ad ascoltare più profondamente il cuore delle persone, rinnovo la mia determinazione di realizzare 100.000 Bodhisattva felici in Italia, mirando insieme al 19 ottobre e poi al 18 novembre, per regalare a Sensei e alla signora Kaneko le nostre vittorie.

Concludo con le parole de La nuova rivoluzione umana, dove Sensei mi indica quale è la mia missione:
«Lei deve sviluppare la forza vitale necessaria per superare serenamente qualsiasi difficoltà possa manifestarsi e non essere mai sconfitta da esse. La fede è la fonte di quella forza. La vera chiave per la felicità è la fede. La felicità non esiste al di fuori di noi. Risiede nella nostra vita. Tutti noi possediamo un diamante lucente di felicità, un palazzo della fortuna, nelle profondità del nostro cuore. Spero che condividerà il Buddismo di Nichiren Daishonin con i suoi amici e conoscenti, così che essi possano divenire felici. Questa è la sua missione» (NRU, 5, 66).
Grazie Sensei! Mi sforzerò con tutta me stessa di mettere in pratica questa guida. Grazie a tutte e a tutti!

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La pace è il trionfo dell’umanesimo

di Tamiko kaneda, segretaria generale della Soka Gakkai italiana

Desidero innanzitutto ringraziarvi per la partecipazione a questa riunione nonostante i vostri impegni quotidiani!
Sono nata e cresciuta in Italia, ho frequentato l’Università Soka a Tokyo e dopo la laurea ho lavorato presso la sede della Soka Gakkai giapponese.
Gli anni vissuti in Giappone sono stati significativi e importanti, ma soprattutto sono stati anni in cui ho avuto la fortuna di ricevere un allenamento nella fede direttamente da Sensei. Ancora oggi questo è il mio tesoro più prezioso.
Fino al 2016 ho lavorato presso il Centro culturale di Firenze e poi sono stata trasferita al Centro culturale di Roma dove tuttora lavoro.
Quando mi hanno proposto questa nuova responsabilità di segretaria generale dell’IBISG, a essere sincera è stata la prima volta nella mia vita che ho accettato con sofferenza, perché consapevole della grande responsabilità che mi veniva affidata.
Per diverso tempo ho recitato Daimoku con l’angoscia e dicevo a me stessa: “Non voglio accettare!”. Inoltre stavo affrontando da diversi mesi una battaglia serrata contro gli impedimenti della malattia e della morte insieme a tutta la mia famiglia.
In questo periodo i compagni di fede sono stati la nostra rete di sostegno e protezione.
A un certo punto la situazione è precipitata di nuovo e mi sono sentita senza via d’uscita, tanto che non riuscivo più a recitare Daimoku come desideravo.
L’unica azione costante che riuscivo a fare era quella di scrivere a Sensei ogni settimana per aggiornarlo sulla nostra situazione.
La relazione maestro e discepolo è stata la mia àncora di salvezza.
Alla fine grazie agli incoraggiamenti di Sensei siamo riusciti a superare tutte le difficoltà.
Le avversità affrontate insieme hanno rafforzato i nostri legami e l’armonia familiare.
Questa esperienza ha rafforzato la mia convinzione nel potere della Legge mistica. Ho ricominciato a recitare Daimoku colma di gratitudine verso Sensei, verso la Soka Gakkai e i compagni di fede, e questo mi ha permesso alla fine di accettare con gioia la nuova nomina.

Ora le mie determinazioni sono di impegnarmi ulteriormente per kosen-rufu, per la felicità di tutti i compagni di fede, per la pace nel mondo e soprattutto per ripagare il debito di gratitudine verso il mio maestro.
Mirando al sessantesimo anniversario della prima visita di Sensei in Italia, il 19 ottobre e poi al 18 novembre, giorno della Soka Gakkai, sono decisa a infondere ancora più speranza e gioia nel mio ambiente e a far conoscere questo meraviglioso Buddismo a più persone possibili.
Sono consapevole di avere poca esperienza e tante lacune, ma confido nei vostri consigli e nel vostro sostegno.

Concludo con queste parole che Sensei scrisse poco dopo essere ripartito dall’Italia, nel ’61: «Il Buddismo è una lotta per essere vincitori, nella vita e negli sforzi che facciamo per raggiungere kosen-rufu. La felicità è il premio per questi sforzi. La pace mondiale non è altro che il trionfo dell’umanesimo. La vittoria inizia sconfiggendo le proprie debolezze. La vittoria si realizza nella vita di una persona il cui sforzo è determinato e sincero» (NRU, 5, 123).

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Una perfetta unità è la chiave per la vittoria

di Suzanne Pritchard, responsabile europea donne e giovani donne

Congratulazioni vivissime per questa riunione e per aver compiuto una nuova partenza insieme a Sensei che, come afferma nel messaggio inviato per l’occasione, nutre l’amore, il rispetto e la fiducia più profondi nei confronti dei membri italiani.

La data di oggi rappresenta una grande, nuova partenza per il Gruppo donne, con al centro Rosanna Sorelli, quindi vorrei condividere con voi una guida di Sensei per le donne: «Come donne Soka che abbracciano la suprema filosofia del Buddismo del Daishonin, vi prego di avanzare allegre, piene di forza e fiducia in voi stesse. Abbiate un intrepido spirito combattivo. Non esitate a dire apertamente ciò che è giusto. E abbiate coraggio. Dove c’è coraggio risplende il sole della speranza e della giustizia. […]
Niente risplende più di voi, membri del Gruppo donne, nobili madri di kosen-rufu la cui presenza è come il sole. Possiate godere di grande felicità e vittoria!
Quando lo splendore di ognuna di voi illuminerà la vita di coloro che vi circondano, la grande luce Soka vincerà l’oscurità di questi tempi così difficili e brillerà luminosa per celebrare il nostro trionfo» (di prossima pubblicazione).
Tante persone stanno soffrendo a causa dell’oscurità che caratterizza i tempi difficili in cui viviamo, e sono certa che, in unità con il presidente Alberto Aprea, Rosanna Sorelli – nuova responsabile del Gruppo donne – collaborando a stretto contatto con Anna Conti in quanto responsabile generale del Gruppo donne, guiderà insieme a tutte le donne Soka d’Italia un nuovo progresso basato sul legame condiviso di maestro e discepolo.Proprio come dice Sensei nel suo messaggio, insieme avanzeranno come leonesse di verità e giustizia e maestose regine che, come aquile, si librano con forza nei cieli della loro missione (vedi NR, 724, 2).

Ora ci lanciamo sul serio verso ottobre, sessantesimo anniversario della prima visita del presidente Ikeda in Italia e in Europa.
È sorprendente che in soli sessant’anni, grazie alla guida e agli incoraggiamenti di Sensei, la Soka Gakkai abbia realizzato un tale sviluppo.

Sono sicura che molti sono stanchi di non potersi incontrare di persona, ma così come Nichiren Daishonin non si è mai lasciato fermare da ostacoli e persecuzioni, e così come Sensei non ha mai permesso a nulla di ostacolare il progresso di kosen-rufu, se voi – responsabili d’Italia – siete colmi di una determinazione come il cuore del re leone, di energia e di gioia, riuscirete sicuramente a realizzare una grande vittoria entro il 19 ottobre, che porterà poi alla realizzazione di un anno di speranza e vittoria.

Sensei ci ha parlato così tante volte della chiave per raggiungere i nostri obiettivi, anche nelle circostanze più difficili.
Vorrei leggere con voi un brano di un suo saggio in cui afferma: «Se siete uniti nell’obiettivo di kosen-rufu e vi incoraggiate a vicenda a impegnarvi in tale direzione, sarete invincibili. […] Il Daishonin scrive: “Quando fra le persone prevale lo spirito di “diversi corpi, stessa mente”, esse realizzeranno tutti i loro scopi” (RSND, 1, 550). Afferma inoltre che la “perfetta unità” è la chiave per la vittoria. Quando in una lotta ci impegniamo con solida unità e coraggio indomito, la nostra forza si moltiplicherà per cento o addirittura mille volte. La Soka Gakkai ha sempre vinto grazie all’unità. Giuseppe Mazzini (1805-1872), un leader della lotta per l’unità d’Italia, considerava l’unità come una nuova filosofia. Creiamo un nuovo futuro basato sulla filosofia dell’unità! Facciamo sorgere una nuova alba della vittoria delle persone attraverso la solidarietà di “diversi corpi, stessa mente”!» (di prossima pubblicazione).

Grazie e congratulazioni per questa nuova partenza.
Vinciamo per Sensei e per la signora Kaneko!

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Intervento dei responsabili del Gruppo Giovani

Avanziamo insieme verso il 19 ottobre

Anche se fisicamente separati, quando recitiamo Gongyo e Daimoku siamo sempre insieme al nostro maestro e ai compagni di fede. Per questo i giovani hanno lanciato la proposta di recitare un’ora di Daimoku ogni mattina, tra le 6 e le 9, per arrivare uniti alle riunioni che si svolgeranno nei gruppi e nei settori dal 23 al 31 ottobre con delle grandi prove concrete

Creiamo un’ondata gioiosa di propagazione

di Michele Giuseppone, responsabile del Gruppo giovani

Ci stiamo proiettando tutti insieme verso la seconda parte di questo primo anno dei dieci che ci separano dal 2030, centesimo anniversario della fondazione della Soka Gakkai.
La nostra missione in quanto diretti discepoli del maestro Ikeda è quella di alzarci da soli e gioire in modo da trasmettere alle altre persone il potere della Legge mistica. Nella realtà che viviamo ogni giorno, cosa significa realizzare questa missione?
Il Buddismo insegna che ognuno di noi ha la capacità di ribaltare la propria condizione vitale e di provare gioia per il semplice fatto di essere vivo. Sensei affronta questo punto in maniera molto chiara nel volume 30 de La nuova rivoluzione umana: «Per noi “rispondere con gioia”, si riferisce alla grande gioia che emerge dentro di noi quando udiamo il supremo insegnamento di Nam-myoho-renge-kyo. […]
Quando “rispondiamo con gioia”, non possiamo fare a meno di provare il desiderio di condividere la Legge mistica con gli altri, perciò inizia spontaneamente l’azione di propagare questo insegnamento. Questa azione, a sua volta, porta a ricevere benefici ancora più grandi. Propagare l’insegnamento è un gesto naturale che scaturisce dalla gioia della fede» (NRU, 30, 478).
Basandoci su questa gioia, ogni sfida diventa veramente una grande occasione per vincere sui nostri limiti e sui nostri problemi quotidiani e trionfare esultando!
Sensei parla di un“ gesto naturale” e in effetti ognuno di noi ha sperimentato che questa pulsione esplosiva sgorga proprio nel pieno delle lotte che stiamo portando avanti.
Personalmente tutte le volte che ho realizzato uno shakubuku stavo sempre lottando per trasformare la mia vita e la gratitudine che ho provato per aver vinto ha rinforzato ancora di più la mia convinzione.
La realizzazione del nostro obiettivo di 100.000 membri felici in Italia è davvero alla nostra portata, dipende solo da quanto vogliamo essere felici noi e gli altri.
Ognuno di noi e quindi ogni gruppo, settore, capitolo, la prima linea dell’attività, ha l’occasione di sfidarsi e stabilire un obiettivo chiaro da realizzare da qui alla fine dell’anno e raggiungere così il nostro scopo di 100.000 membri felici.
La nostra vittoria personale determinerà la vittoria di tutti!
Possiamo davvero decidere di trasmettere le nostre esperienze di vittoria nella società per incoraggiare chi ancora non conosce la Soka Gakkai e dar vita a una grande ondata di propagazione. Trasmettiamo a tutti la nostra forte convinzione, usando le nostre esperienze di vittoria e le parole del nostro maestro come carburante per tenere acceso il motore di kosen-rufu.

Uniti nel Daimoku in tutta Italia

di Jasmina Cipriani, responsabile nazionale giovani donne

La situazione creata dalla pandemia sta mettendo a dura prova le nostre vite. Tanti di noi stanno lottando per mantenere un Daimoku forte e concentrato. Si soffre un po’ anche per il fatto di non poter recitare Daimoku insieme.
Vorrei quindi condividere questa determinazione: in vista dell’attività per il 19 ottobre nei gruppi e nei settori, desideriamo rinnovare la nostra convinzione che anche se fisicamente separati, nell’essenza, quando recitiamo Gongyo e Daimoku siamo sempre insieme al maestro e ai compagni di fede.

Ne La nuova rivoluzione umana Sensei ci incoraggia a distinguere gli aspetti essenziali o originali da quelli teorici o superficiali nella nostra vita:
«Nei termini della nostra determinazione interiore, l’originale è la nostra motivazione di base, il nostro impegno a diffondere gli insegnamenti del Daishonin. È lo spirito di avanzare, lo spirito di sfida. Il teorico d’altro lato, è l’inerzia, il compromesso, la fuga» (cfr. NRU, 8, 119).
Sono un’insegnante e quando ho letto questa guida stavo recitando Daimoku per trovare una buona classe con buoni colleghi in cui lavorare quest’anno.
Grazie a Sensei mi sono però accorta che stavo facendo una preghiera superficiale.
Ho cercato di andare oltre, cambiando il mio modo di pregare, così ho recitato Daimoku per trovare la scuola in cui avrei potuto contribuire maggiormente alla diffusione della filosofia educativa di Sensei e allo sviluppo della Soka Gakkai.
In questo modo ho potuto sciogliere ogni ansia e preoccupazione, e alla fine sono stata chiamata in una scuola a dieci minuti da casa, immersa nel verde e in una classe con la fascia d’età che preferisco!

Può capitare di ritrovarsi a recitare Daimoku senza obiettivi chiari, a fare attività in modo passivo, senza gioia, e a essere negligenti nel lavoro.
Tuttavia, la nostra pratica non è un dovere, ma un diritto, e il Buddismo nasce per liberare le persone, non per obbligarle.
Noi otteniamo benefici in misura direttamente proporzionale ai nostri sforzi nella fede.
Nella nostra società la dignità della vita è sempre più minacciata: per trasformare questa tendenza dobbiamo risvegliarci prima di tutto alla preziosità della nostra vita e riconoscere l’immenso potenziale che esiste dentro di noi. Questo ci permette di riconoscerlo anche negli altri e di rispettare la dignità di ogni persona.
Come ci hanno mostrato Nichiren Daishonin e i tre presidenti fondatori, attraverso una preghiera basata sul voto saremo in grado di sconfiggere la nostra oscurità fondamentale che ci porta a nutrire sfiducia e dubbi verso gli altri esseri umani.

Quando il presidente Toda era in carcere, distante dal figlio, gli scrisse una lettera in cui diceva:
«Ancora per un po’ non potremo vederci, ma voglio che ci scambiamo questa promessa. Al mattino, appena ti è possibile, rivolgiti al Gohonzon e recita cento Daimoku. Io farò lo stesso. In questo modo saremo sempre in contatto. Sarà come parlarsi. Costruiremo un’alleanza tra padre e figlio» (RU, 1, 22).

Anche noi, per rimanere sempre in contatto e creare una forte “alleanza” tra discepoli determinati a rispondere alle aspettative del maestro, desideriamo fare questa esperienza di unirci in una forte preghiera!
Anche se siamo lontani, ci piacerebbe recitare Daimoku in contemporanea al mattino, in tutta Italia. Proprio come faceva Toda con il figlio!

Vorremmo quindi proporre di recitare un’ora di Daimoku al mattino, nella fascia oraria tra le 6.00 e le 9.00. Che ne pensate?
Così possiamo recitare tutti “insieme”, verso questo importante anniversario, per le nostre vittorie personali e per la crescita dei nostri gruppi e settori.
Se qualcuno non può farlo in questa fascia oraria, non c’è motivo di preoccuparsi, è l’intento che ci unisce!

Incontri pieni di speranza per il 19 ottobre

di Andrea Ciccorelli, responsabile nazionale giovani uomini

Se dovessi sintetizzare in due parole quello che desidero condividere, direi semplicemente “fortuna” e “gratitudine”.
Noi abbiamo incontrato il Buddismo e la Soka Gakkai. Abbiamo iniziato a praticare e abbiamo conosciuto l’insegnamento di Nichiren Daishonin e del maestro Ikeda. In questo modo ognuno di noi ha iniziato a pregare per risolvere i propri problemi e così sono iniziate tante piccole “rivoluzioni umane” che hanno portato pian piano alla crescita di questo fiume che è la Soka Gakkai italiana.
Mi sento davvero fortunato a far parte di questo movimento.
Sono fortunato ad avere un maestro e sono fortunato a poter recitare Daimoku ogni giorno, impegnandomi nella pratica buddista e nell’attività per gli altri.
Per questo sento una profonda gratitudine, perché è grazie alla lotta di singole persone – a partire dai nostri maestri Makiguchi, Toda e Ikeda – che ho potuto incontrare questa pratica meravigliosa.
Ora stiamo vivendo un momento di forte difficoltà, è vero; ma che senso ha lamentarci se siamo discepoli di Ikeda e possiamo praticare il Buddismo?
Ne L’apertura degli occhi il Daishonin scrive: «Sebbene io e i miei discepoli possiamo incontrare varie difficoltà, se non nutriamo dubbi nei nostri cuori, raggiungeremo naturalmente la Buddità. Non dubitate semplicemente perché il cielo non vi protegge. Non lamentatevi perché non godete di un’esistenza facile e tranquilla in questa vita. Questo è quel che ho insegnato ai miei discepoli mattina e sera, ma tuttavia hanno cominciato a nutrire dubbi e ad abbandonare la loro fede. Gli stupidi sono soliti dimenticare le loro promesse quando viene il momento cruciale» (RSND 1, 253). Mi sto aggrappando a queste parole per continuare sul percorso della mia felicità senza lasciarmi scoraggiare dalle difficoltà.

È arrivato questo “momento cruciale” di cui parla il Daishonin, e abbiamo una meravigliosa opportunità: la prossima tappa a cui stiamo puntando è il 19 ottobre, il Giorno d’Italia, da cui è partito il movimento di kosen-rufu nel nostro paese, sessant’anni fa.
Nella Soka Gakkai utilizziamo queste date che fanno parte della nostra storia proprio per ripagare il nostro debito di gratitudine e dare un nuovo slancio alle nostre attività. In che modo? Soprattutto attraverso lo shakubuku. Questa è l’azione più importante per realizzare una vita felice e una società pacifica. Ora più che mai, proprio perché i problemi che abbiamo di fronte sono tantissimi, è importante espandere il nostro movimento per la pace e la rivoluzione umana, condividendo gli ideali dell’umanesimo buddista con più persone possibile.
Proprio oggi ho fatto un’esperienza inaspettata: prima di questa riunione ho incontrato un mio amico che, dopo dieci anni che aveva conosciuto il Buddismo, mi ha detto che sta praticando e desidera ricevere il Gohonzon. Ascoltare le esperienze che sta facendo mi ha riempito di gioia e di speranza!
Sessant’anni fa Sensei ha cominciato a piantare i semi della Legge mistica nel nostro paese e in Europa: quel primo passo è stato il punto di origine di kosen-rufu in Italia, da lì è partita tutta la crescita che c’è stata in questi anni.
Adesso vogliamo creare una nuova ondata di dialoghi, di gioia e di espansione: per questo faremo delle riunioni per accogliere tutti i nostri amici, facendo shakubuku e condividendo le nostre esperienze di rivoluzione umana.
E così porteremo sicuramente la nostra gioia e il nostro entusiasmo in tutti i nostri gruppi e settori!

Come già sapete, le riunioni si terranno nella settimana dello zadankai di ottobre, anzi inizieranno già qualche giorno prima, dal 23 al 31 ottobre: determiniamo tutti insieme di realizzare degli incontri pieni di gioia e di allegria, che diano speranza e coraggio a tutti i partecipanti!
A partire da una forte preghiera, facciamo in modo che tutti i gruppi e settori realizzino i loro obiettivi, e che ogni persona possa realizzare una grande vittoria nella propria vita.
Questo è l’“Anno della speranza e della vittoria”: vinciamo tutti insieme, con una forte unità. Sono sicuro che riusciremo a divertirci e a vincere. Continuiamo a lottare senza mai arrenderci!

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Inaugurato il nuovo centro culturale dellaCcalabria

di Vincenzo Avolio, responsabile del Gruppo uomini della Calabria

Proprio nell’anno in cui la pandemia ha obbligato a chiudere tutti i Centri culturali, usando sistemi alternativi per rimanere in contatto tra noi e non perdere quella forte unità che avevamo creato nel tempo, abbiamo deciso di cercare e aprire una “casa“ per tutti i membri calabresi. Come da tradizione nella Soka Gakkai, abbiamo iniziato a recitare Daimoku con una promessa al maestro ancora più forte. Dapprima uno, poi dieci e poi tantissimi compagni di fede si sono uniti in quello che è diventato un obiettivo comune.

Abbiamo deciso insieme di rafforzare la fede a 360° e quindi ci siamo sfidati nelle attività di studio, di shakubuku e soprattutto dell’offerta, realizzando un’importante crescita sia nel 2020 che in questi mesi del 2021, nonostante molti di noi stessero affrontando molte difficoltà economiche.
Con questa unità di intenti, dopo anni di tentavi falliti, abbiamo individuato un locale adeguato e per noi sostenibile.
Da quando lo abbiamo scelto a quando è stato effettivamente aperto è passato solo un anno.
Il butsudan e il Gohonzon sono arrivati il 24 agosto, nello stesso giorno in cui Sensei, settantaquattro anni fa, è diventato membro della Soka Gakkai.

Il 29 agosto abbiamo tenuto la prima riunione ufficiale con una cerimonia di consegna dei Gohonzon. Ora si stanno programmando le prime attività in presenza, nei fine settimana: riunioni degli staff, cerimonie di consegna dei Gohonzon, incontri con tutti i nuovi membri del 2020 e 2021 e soprattutto abbiamo chiesto ai capitoli di organizzare delle riunioni con i membri rispettando le indicazioni per proteggere le persone in questo tempo di pandemia.

Il nostro obiettivo è che ognuno dei membri calabresi senta l’apertura di questo Centro culturale come il punto di origine per rafforzare la propria fede e vi si rechi per decidere profondamente di costruire la propria felicità personale grazie alle attività di propagazione.
Come pionieri ci “lanciamo” quindi nella sfida di spronare tutti con nuovo entusiasmo a realizzare una grande crescita, avendo nel cuore soltanto la vittoria finale da riportare al nostro maestro.

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