Al concetto di ninpo ikka, l’unità di persona e Legge, è dedicato l’articolo di copertina di questo numero, nel quale si parla del fatto che «questo principio, cioè l’unità di persona e Legge, ha delle implicazioni davvero importanti. Innanzitutto che disprezzare una persona in nome della Legge […] è come ritenere che la persona e la Legge siano due entità distinte, così come innalzare una persona su un piedistallo considerandola più vicina alla Legge di se stessi o degli altri. Inoltre la Legge va ricercata dentro di sé, senza creare intermediari». Il proprio modo di intendere e di vivere questo concetto diventa anche una cartina di tornasole per verificare la profondità della pratica.
E sempre ninpo ikka è presente in un articolo che inaugura una serie a pagina 9 nella quale verranno trattate le problematiche che si incontrano nella traduzione nelle lingue occidentali di concetti espressi in ideogrammi. Una scelta traduttiva tra diverse possibilità diventa nella lingua d’arrivo il concetto studiato, compreso e accettato. Ma perché traduciamo l’ideogramma giapponese shin talvolta con cuore, altre con fede e altre ancora con mente? Questa serie sarà un’occasione per scoprirne i segreti.
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