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24 agosto 1947: comincia il viaggio di maestro e discepolo - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 08:08

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24 agosto 1947: comincia il viaggio di maestro e discepolo

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Il 24 agosto 1947 il maestro Ikeda entrò a far parte della Soka Gakkai. Dieci giorni prima aveva incontrato per la prima volta Josei Toda durante uno zadankai (vedi NR, 823). Il 24 agosto di 76 anni fa Sensei prese dunque la decisione di dare avvio al viaggio di maestro e discepolo. Fu l’inizio del suo impegno per liberare le persone dalla sofferenza.
Inoltre, nel 1976 propose di far coincidere il 24 agosto con il giorno del Gruppo uomini. Il Gruppo era stato già fondato il 5 marzo 1966, ma Sensei fece questa proposta per sottolineare l’importanza degli uomini per il movimento di kosen-rufu.
Anche noi, in occasione di questo anniversario, determiniamo nuovamente di vivere ogni giorno rendendo fieri i nostri maestri, senza risparmiarci nella realizzazione dell’ideale di “adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese”, vincendo lì dove siamo!

Di seguito, alcuni estratti tratti dal libro “Pilastri d’oro di kosen-rufu”, in cui il maestro Ikeda parla del significato del 24 agosto.

«Il 24 agosto 1947 era domenica e faceva molto caldo. Il viaggio dal quartiere di Ota a quello di Suginami, dove sorgeva il tempio, mi sembrò lunghissimo e faticoso, visto che soffrivo di tubercolosi e di pleurite. Ebbi l’impressione che la recitazione di Gongyo e Daimoku durante la cerimonia di conferimento del Gohonzon non finisse più e, non essendo abituato a rimanere in ginocchio così a lungo, avevo le gambe intorpidite. Ricordo ancora molto chiaramente il disagio fisico e le complesse emozioni che provai quel giorno. Era proprio come dice la frase che il Daishonin cita nel Gosho: “Il superficiale è facile, ma il profondo è difficile. Il cuore di un coraggioso lascia il superficiale e cerca il profondo” (RSND, 1, 357).
A quel tempo non comprendevo ancora bene i profondi insegnamenti buddisti e anche la mia famiglia era decisamente contraria alla mia decisione. Ma, al di là di questi problemi superficiali, ero fortemente attratto dalla personalità di Josei Toda. Egli credeva in me e mi diceva: “Forza! Non esitare! Metti alla prova il tuo spirito di ricerca insieme a me! Studia e pratica con coraggio, come si addice a un giovane!”.
E, con il mio intuito giovanile, ero convinto che potevo seguire quell’uomo che era stato in carcere durante la guerra per il bene della pace e del Buddismo. In questo senso, il 24 agosto fu il giorno in cui entrai all’“Università Toda”. Una vita dedicata alla verità inizia dalla relazione maestro-discepolo. A quella riunione di discussione in cui ci incontrammo per la prima volta, Toda stava tenendo una lezione su Adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese. Il Daishonin aveva sottoposto quel trattato al governo militare il 16 luglio 1260, secondo il calendario lunare allora in uso in Giappone. È curioso che, se convertiamo quella data secondo il calendario giuliano in uso in Occidente a quel tempo, essa corrisponde al 24 agosto 1260. E in quella stessa data, nel 1947, mi buttai coraggiosamente nelle attività del movimento della Soka Gakkai per la realizzazione dello scopo di rissho ankoku (adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese), la realizzazione della pace e della felicità di tutta l’umanità sulla base dei principi e degli ideali dell’insegnamento buddista corretto» (pag. 30).

«Per un membro del Gruppo uomini, la più grande fonte d’orgoglio è il numero di vittorie che ha conseguito attraverso la fede. Non dipende dagli altri, dipende da noi. Dipende da noi vincere e vincere su noi stessi. Così facendo, saremo fonte di ispirazione e incoraggiamento per tutti.

Come le fenici,
inseparabili come vita e ambiente, voi e io.

Ho composto questa poesia il 24 agosto 1977, per il trentesimo anniversario del giorno in cui entrai a far parte della Soka Gakkai. Era anche il giorno del Gruppo uomini. Stavo chiedendo a tutti i fidati membri della Divisione uomini di avanzare insieme a me, come le fenici che risorgono dalle proprie ceneri. La frase “inseparabili come vita e ambiente” si riferisce al profondo insegnamento buddista per cui gli esseri viventi, coloro che compiono le azioni, sono un tutt’uno con il loro ambiente, il luogo dove quelle azioni si svolgono. Noi utilizziamo la strategia del Sutra del Loto per trionfare su circostanze straordinariamente ardue e costruire un forte io che non possa essere scosso da niente. Quando vinciamo e vinciamo ancora, stiamo creando un ambiente splendente di gloria e successo. In ogni circostanza vita e ambiente sono un’unica cosa. Quindi, conseguendo la padronanza su noi stessi, conseguiamo anche la vittoria nel nostro ambiente» (pag. 123).

«Quando il 24 agosto del 1947 decisi di seguire Toda e intraprendere la lotta per la propagazione del Buddismo del Daishonin e la realizzazione della pace per l’umanità avevo diciannove anni e il mio maestro quarantasette. A quell’epoca era nel fiore degli anni, un uomo coraggioso all’apice della sua forza. Oggi si potrebbe vedere la nostra come la lotta condivisa di un membro del Gruppo uomini e di uno del Gruppo giovani uomini. Toda con tutta la sua esperienza e la sua capacità di guida e io con il mio infaticabile entusiasmo ed energia giovanile formavamo l’accoppiata che generò la forza invincibile della Soka Gakkai. Alla luce di ciò è significativo che il 24 agosto sia stato designato come Giorno del Gruppo uomini» (pag. 160).

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