In queste pagine presentiamo un ampio report della riunione dei responsabili nazionali e regionali che si è tenuta online il 14 marzo
La nostra promessa di propagare la Legge Mistica
di Alberto Aprea, presidente dell’IBISG
Desidero ringraziare ancora una volta i Gruppi donne e giovani donne per il grande successo della loro riunione nazionale del 14 febbraio, così come tutti i giovani che, mirando al 16 marzo, in questo periodo si sono impegnati in centinaia di incoraggiamenti cuore a cuore, e nella preparazione delle riunioni di shakubuku che si terranno questa settimana, dal 15 al 21 marzo.
Inoltre vorrei congratularmi con il Gruppo uomini che, in occasione del cinquantacinquesimo anniversario della sua fondazione, ha ricevuto un bellissimo messaggio da parte del presidente Ikeda. Sulla base di questa meravigliosa guida ricevuta, i nostri uomini, pilastri d’oro di kosen-rufu, hanno già iniziato la preparazione della loro riunione generale che si terrà domenica 30 maggio, aperta anche ai principianti, e hanno stabilito l’obiettivo di incontrare ogni membro del Gruppo uomini in vista dell’evento europeo del 6 giugno.
Nel frattempo, per impegnarci ulteriormente a migliorare noi stessi, vorrei sottolineare alcuni passi del discorso tenuto dal presidente Harada, il 28 febbraio scorso, alla seconda riunione dei responsabili di centro:
«Non credo ci sia bisogno di dire che il maestro Ikeda è il modello eterno per i membri del Gruppo uomini […]. Coloro di cui Sensei si è sempre preso più cura sono le donne e i giovani. In particolar modo, ha dato numerose guide molto severe su come rapportarsi con le compagne di fede del Gruppo donne. […]
Proprio per questo, il fatto di sfidarci in questo momento nel mettere in pratica la guida di Sensei di rispettare i membri dei Gruppi donne e i giovani, apprezzare i loro sforzi e tener conto delle loro opinioni, rappresenta per noi uomini una grande opportunità di percepire il cuore del nostro maestro e di espandere e trasformare la nostra condizione vitale».
Poi il presidente Harada ha concluso: «Desidero che noi del Gruppo uomini, continuando a pregare per la vittoria e la felicità di tutti i membri, nonché per rafforzare la nostra unità di itai doshin, ci impegniamo a migliorare noi stessi a tal punto che le donne e i giovani arrivino ad affermare: “Posso chiedergli tranquillamente consiglio su qualsiasi cosa”!» (NR, 697, 11).
Lo spirito del Tohoku di non lasciarsi mai sconfiggere
Sul numero di marzo della rivista giapponese Pumpkin è stato pubblicato un saggio del presidente Ikeda dedicato alla prefettura di Miyagi, nel Tohoku, per la serie “Viaggi indimenticabili”.
Nel 2017 una rappresentanza di responsabili italiani ebbe la fortuna di visitare la città di Ishinomaki in occasione della riunione dei responsabili di centro, la prima che si è tenuta nella regione del Tohoku dopo il grande terremoto. Per tutti noi è stata un’esperienza indimenticabile!
I membri del Tohoku si sono rialzati mettendo in pratica questo incoraggiamento inviato loro da Sensei subito dopo lo tsunami: «Niente può distruggere i tesori del cuore. Ogni avversità non è che una prova da superare per poter conseguire la felicità eterna. Il Buddismo del Daishonin, la nostra pratica della fede nella Legge mistica ci permette di trasformare, senza alcun dubbio o eccezione, tutto il veleno in medicina» (NR, 464, 22).
Ogni membro che abbiamo incontrato ci trasmetteva questo cuore del maestro di non arrendersi mai, di non lasciarsi mai sconfiggere.
Insieme al saggio di Sensei, sulla rivista Pumpkin c’è la foto della nostra delegazione, con questa didascalia: «Gli amici italiani offrono fiori davanti al pannello con la scritta “Forza Ishinomaki”, che esprime la promessa della grande rinascita».
In questi giorni, mentre ricorrono dieci anni dal devastante terremoto nel Tohoku (11 marzo 2011), il maestro Ikeda ha inviato in dono una copia della rivista per ogni membro di quella delegazione, come per ricordare a tutti noi, membri italiani, con quale spirito dobbiamo affrontare le difficoltà, e sicuramente non è un caso che sia stata scelta proprio questa foto per la pubblicazione.
In questo modo, nel mezzo di questa durissima prova della pandemia, il nostro maestro ci sta incoraggiando a far ardere nel nostro cuore lo spirito del Tohoku di “non arrenderci mai”.
Ci sta affidando la responsabilità dei prossimi dieci anni, che definisce “cruciali” per trasformare il karma dell’umanità, e ci esorta ad alzarci con coraggio mirando al 2030 con la convinzione che celebreremo sicuramente un meraviglioso centenario!
La passione e la gioia di fare shakubuku
Si può dire che noi italiani siamo sempre stati i capofila di kosen-rufu in Europa, perché abbiamo nel nostro DNA la passione giovanile, la gioia e l’entusiasmo di fare shakubuku.
Adesso è giunto il momento di reagire, di risvegliare in noi questo entusiasmo, di tirar fuori di nuovo questo orgoglio, questa passione per kosen-rufu attraverso un Daimoku forte e combattivo!
Pregando con forza e incoraggiando una persona dopo l’altra, facciamo sì che alle prossime consegne di Gohonzon ci siano tanti nuovi Bodhisattva della Terra pieni di entusiasmo, che non vedono l’ora di entrare in azione!
Per questo motivo, mirando agli anniversari di giugno e poi di ottobre, sfidiamoci in prima persona con l’obiettivo “Io per primo farò shakubuku!”
Abbattere il muro che esiste dentro di noi
Nel nostro cuore è rimasto sempre vivo lo scopo di realizzare 100.000 membri in Italia. Forse adesso ci sembra un obiettivo impossibile, ma proprio per questo il maestro Ikeda ci spiega che è necessario abbattere il muro che esiste dentro il nostro cuore.
A proposito della vittoria nella campagna di Kamata, infatti, Sensei scrive: «Il muro che riuscimmo ad abbattere durante quella campagna era in realtà un muro nei nostri cuori, costituito dai limiti che noi stessi ci eravamo imposti, dalla tentazione di arrenderci e dalla sensazione che il nostro obiettivo fosse troppo difficile e che non saremmo mai riusciti a realizzarlo» (NR, 697, 7).
Nel messaggio inviato per la seconda riunione dei responsabili di centro, il presidente Ikeda ricorda un episodio che si svolse nel 1954, sempre nel Tohoku, quando insieme al maestro Toda salì con un gruppo di giovani sulle rovine del castello di Aoba, a Sendai, nella prefettura di Miyagi.
Sensei scrive:
«Osservando dall’alto la famosa “città degli alberi” immersa nella nebbia mattutina, il maestro Toda espresse le sue profonde, grandi speranze per gli abitanti del Tohoku che avevano affrontato e superato così tanti disastri naturali nel corso dei secoli. Per questo motivo noi giovani giurammo insieme a lui di realizzare l’obiettivo di “adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese attraverso l’ampia propagazione della Legge mistica” che il Daishonin aveva affermato con il suo grande ruggito di leone. L’indimenticabile “giuramento di Aoba” che pronunciammo quel giorno fu un giuramento per kosen-rufu, un giuramento per “adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese» (NR, 697, 3).
Sono stato molto colpito da queste parole. E ispirato da questo giuramento, ho immaginato di riformularlo insieme a voi, quali discepoli di Sensei e rappresentanti di tutti i membri italiani, come se davanti a noi ci fosse il nostro maestro.
Se siete d’accordo, vorrei formularlo insieme:
“Sensei, mirando a un meraviglioso centenario, per ripagare il mio debito di gratitudine giuro di non arrendermi mai, di abbattere il muro dei miei limiti e di sfidarmi con tutto il cuore per propagare la Legge mistica, per assicurare la pace nel nostro paese!”. Grazie!
• • •
Ora è il momento di rivelare la nostra vera identità
di Suzanne Pritchard, responsabile donne e giovani donne della SGI europea
Cari amici, congratulazioni vivissime per questo incontro di oggi, che sono sicura porti grande gioia nei cuori di Sensei e della signora Kaneko.
La settimana appena trascorsa ha segnato il primo anniversario dalla dichiarazione della pandemia globale di Coronavirus.
Desidero ringraziare ancora una volta tutti voi per aver trovato modi creativi per rimanere in contatto e incoraggiare tutti i membri con lo spirito di non lasciare indietro nessuno. Ringrazio anche tutti coloro che lavorano nell’ambito della sanità e dei servizi essenziali, che continuano a impegnarsi instancabilmente anche a rischio della propria salute. E ancora una volta porgo le più sincere condoglianze a tutti coloro che hanno perso i propri cari durante questo periodo così difficile.
Sembra che stia iniziando una terza ondata di contagi che porterà alla reintroduzione di numerose restrizioni; sono certa che tutto questo stia generando molte e diverse emozioni.
Inoltre c’è un’enorme quantità di ansia e preoccupazione in merito alla salute, all’economia e al lavoro, gli effetti negativi della solitudine e dell’isolamento sulla salute mentale delle persone costrette a rimanere chiuse in casa, così come l’impatto derivante dalla mancanza dell’interazione sociale e dell’apprendimento per bambini e giovani. La nostra missione di condividere questo straordinario insegnamento e creare ondate di speranza e di shakubuku è ora più vitale che mai.
In un recente saggio, Sensei ha parlato del significato del tempo e del principio di hosshaku kempon, ovvero “abbandonare il transitorio e rivelare l’originale”.
Sensei scrive: «Quest’anno […] saranno trascorsi esattamente settecentocinquant’anni da quando il Daishonin “abbandonò il transitorio e rivelò l’originale” (hosshaku kempon), dopo essere sopravvissuto alla persecuzione di Tatsunokuchi, nell’attuale prefettura di Kanagawa (12 settembre 1271).
All’epoca aveva cinquant’anni, l’età di molti membri dell’attuale Gruppo uomini. Giunti nel luogo dell’esecuzione, il suo discepolo Shijo Kingo scoppiò in lacrime: “Questi sono i tuoi ultimi momenti”. Il Daishonin replicò con calma, incoraggiandolo: “Tu non capisci! Quale gioia potrebbe essere maggiore?“ (Le azioni del devoto del Sutra del Loto, RSND, 1, 682). Proprio nei momenti più difficili, possiamo espandere al massimo il nostro stato vitale: questa è l’essenza del Buddismo di Nichiren Daishonin. Non esistono vicoli ciechi che non possiamo superare grazie alla fede nella Legge mistica. Non dobbiamo rassegnarci e abbassare la testa di fronte alle difficoltà. Piuttosto, spazziamole via con una risata, a testa alta! Facciamo ardere in noi l’invincibile spirito Soka di non lasciarsi mai sconfiggere. Risvegliamo i grandi poteri della fede e della pratica, recitando Nam-myoho-renge-kyo e agendo concretamente.
È proprio sfidando noi stessi in questo processo di rivoluzione umana che possiamo “abbandonare il transitorio e rivelare l’originale” nelle nostre vite.
Possiamo affermare che ora, mentre l’intera umanità si trova in un periodo di svolta, è giunto nuovamente per la Soka Gakkai il momento di “abbandonare il transitorio e rivelare l’originale”. Non si tratta affatto di qualcosa di lontano dalle nostre vite. Non dimentichiamo mai che tutto ciò è reso possibile grazie agli instancabili sforzi portati avanti da ciascuno di noi, con tenacia, a testa alta, e con una determinazione tale da affermare: “Io sono la Soka Gakkai!”, “Guardate cosa realizzo!”» (NR, 691, 6).
La traduzione del carattere ho di hosshaku kempon è “abbandonare”, ma spesso questa traduzione può portare a una comprensione errata o parziale.
Alcuni membri del Gruppo giovani potrebbero essere troppo giovani per ricordarlo, ma personalmente il termine “abbandonare” evoca in me l’immagine di Clark Kent che entra nella cabina telefonica come una persona normale, gira su se stesso e poi ne esce trasformato in Superman!
Ma ho è una contrazione di hotsu e uno dei suoi significati è “aprire”. Significa lottare nonostante i momenti difficili e quindi “aprire” o “rivelare” la profonda identità della nostra vita in quanto eterni discepoli di Sensei, nati per condividere questo insegnamento per la felicità di tutta l’umanità in tempi così bui.
Hosshaku kempon potrebbe essere descritto come il momento in cui questa vera ed eterna identità inizia a irradiarsi o a risplendere attraverso ogni aspetto della nostra attuale identità esteriore.
Come abbiamo appena letto, Sensei afferma: «Mentre l’intera umanità si trova in un periodo di svolta, è giunto nuovamente per la Soka Gakkai il momento di “abbandonare il transitorio e rivelare l’originale”».
Con l’inizio di questa pandemia, molte persone hanno cominciato a diventare più consapevoli della natura profondamente interconnessa del nostro mondo. Molti si sono resi conto che, nel mezzo di così terribili circostanze, vi era l’opportunità per stabilire un nuovo ordine di priorità e trovare un modo migliore di vivere. Tuttavia, guardando alla storia dell’essere umano, è spesso avvenuto che, col passare del tempo e con lo svanire del ricordo del disastro vissuto, si è tornati alla propria impostazione karmica dominata dall’oscurità fondamentale e dai tre veleni di avidità, collera e stupidità.
Ma Sensei ci sta incoraggiando con tutte le forze a rompere questo ciclo karmico proprio della storia umana e a trasformare il karma dell’umanità attraverso ondate di shakubuku.
Nel suo messaggio alla seconda riunione dei responsabili di centro, Sensei scrive: «Sessantacinque anni fa, durante la nostra storica campagna di Osaka, nel 1956, il maestro Toda e io parlammo delle nostre speranze per il futuro condividendo la visione di realizzare la pace nel paese e nel mondo intero attraverso i princìpi del Buddismo di Nichiren Daishonin, che affermano la sacralità della vita.
Il maestro Toda dichiarò che la Soka Gakkai, che egli stesso definì la “regina del mondo religioso”, avrebbe inviato persone capaci, davvero eccellenti, in ogni ambito della società e sarebbe diventata un pilastro di pace, cultura ed educazione per la famiglia globale dell’umanità. Avrebbe inoltre rappresentato una vasta fonte di ispirazione, arricchendo la società nel suo insieme e aprendo nuovi orizzonti per il futuro del genere umano. Aveva anche previsto che ciò si sarebbe realizzato nella fase conclusiva della mia vita, ed è proprio ciò che sta accadendo ora!» (NR, 697, 4).
I vostri coraggiosi e appassionati sforzi nel prendere l’iniziativa per creare la meravigliosa ondata di incoraggiamento e shakubuku, gioiosa e piena di speranza, stanno realizzando la visione di Sensei e del suo maestro. Uniti intorno al presidente Alberto Aprea e alla responsabile delle donne Anna Conti, e con l’orgoglio e la consapevolezza più profondi della nostra missione, compiamo oggi un altro grande passo avanti!
Grazie mille!
• • •
Riunioni giovani in occasione del 16 marzo
A ottobre 2020 i giovani hanno iniziato una campagna di incontri personali online, mirando al 16 marzo con l‘obiettivo di incoraggiare tutti i giovani italiani.
Non potendo organizzare eventi in presenza, i giovani hanno determinato di concludere questa campagna celebrando il 16 marzo attraverso riunioni online dedicate agli ospiti nella settimana che va dal 15 al 21 marzo. Si tratta quindi di vere e proprie riunioni di shakubuku a cui invitare tanti nuovi amici!
Queste riunioni sono l’occasione per rinnovare la propria determinazione di essere sempre in prima linea verso il 2030 e rispondere alle aspettative del maestro Ikeda!
Sensei scrive: «Quando ci sforziamo con lo spirito: “Per il mio maestro!” il nostro coraggio aumenta di cento volte ed emerge in noi una forza illimitata. Ripagare il nostro debito di gratitudine per il fatto di poter conseguire questa impareggiabile condizione vitale, è un impegno senza fine. La Legge mistica è eterna, così come il voto condiviso di maestro e discepolo. Per questo motivo, per quanti decenni possano trascorrere, possiamo vivere fino in fondo con uno spirito sempre giovane» (NR, 692, 4).
Il desiderio e l’impegno dei giovani è trasmettere a tutti la grandezza di questo Buddismo e lasciare impressa nei cuori delle persone la calorosa atmosfera della Soka Gakkai!
• • •
Un Daimoku pieno di assoluta decisione
di Tamiko Kaneda, segretaria nazionale del Gruppo donne
Grazie per la vostra partecipazione e per il vostro contributo quotidiano nel promuovere il movimento di kosen-rufu, nonostante il perdurare della pandemia.
La nostra missione, proprio per questa ragione, è di continuare a portare speranza lì dove viviamo, dove lavoriamo e con tutte le persone con cui abbiamo un legame!
Questo è un anno ricco di significato e importanti anniversari: ottocento anni dalla nascita di Nichiren Daishonin, settant’anni dalla fondazione dei Gruppi donne e giovani donne, cinquantacinque anni dalla fondazione del Gruppo uomini e sessant’anni dalla prima visita di Sensei in Italia e in Europa.
Ogni volta che Sensei ha visitato l’Italia e l’Europa sono scaturite ondate di shakubuku e la propagazione della Legge mistica ha fatto grandi passi avanti. A cosa è dovuto tutto ciò? Sono convinta che sia grazie agli incoraggiamenti fatti da Sensei a ogni singolo compagno di fede che, risvegliatosi alla missione di Bodhisattva della Terra, ha agito di conseguenza.
Il 30 maggio 1981 Sensei disse: «Concludendo, noi coltiviamo la fede nel Buddismo allo scopo di poter realizzare una felicità assoluta, fisicamente, spiritualmente e socialmente, utilizzando al massimo la nostra vita e diventando individui più che degni in questa esistenza» (Ai miei cari amici italiani, pag. 8).
Nel corso degli anni Sensei ci ha allenato ad affrontare tutte le difficoltà della vita come occasioni di crescita personale, di rivoluzione umana, per realizzare la nostra missione in questa esistenza.
Infatti in un’altra guida rivolta agli italiani afferma: «Il Daishonin al momento della sua tentata decapitazione a Tatsunokuchi disse a Shijo Kingo “Dovresti sorridere per una gioia così grande!”. Più grande è la sofferenza e più grande sarà la gioia, e anche il beneficio sarà grande e anche lo stato vitale si alzerà. Perciò un leader deve esprimere la propria decisione con parole tipo “Determino di soffrire e di sforzarmi più di chiunque altro!” e allo stesso tempo vivere con allegria, con serenità e lottare fino in fondo con la decisione di gioire nella vita più di chiunque altro. Se una persona ha questa decisione, farà risvegliare Budda e bodhisattva che appariranno come persone di valore. In poche parole, il punto fondamentale è una preghiera piena di assoluta decisione poi, come in primavera i fiori in campagna fioriscono tutti insieme, quando arriverà il momento ogni cosa sboccerà» (Ibidem, pag. 114).
Adesso, di fronte a questa pandemia abbiamo l’occasione per manifestare ancora di più il nostro potenziale di Budda e attraverso le nostre prove concrete rassicurare Sensei che noi continueremo a dedicarci allo sviluppo di kosen-rufu! Perciò, proprio come se stessimo per accogliere di nuovo Sensei in Europa e in Italia il 6 giugno di questo anno, con questo spirito che ne dite di dare vita a una nuova ondata di shakubuku e di realizzare importanti obiettivi personali?
In mezzo a questa situazione mai vissuta prima dalle nostre generazioni, abbiamo l’opportunità di mettere in pratica ciò che ha fatto Sensei durante le sue visite in Italia: incoraggiare ogni singola persona.
Ogni volta che ascolto le testimonianze dei giovani del 1981, del 1992, e del 1994 mi colpisce che tutti riportino questo punto: Sensei incoraggiava chiunque, sia i compagni di fede sia le persone che incrociava durante la giornata, che fosse il custode di un museo, un dipendente d’albergo o un negoziante.
Partiamo da un Daimoku pieno di assoluta decisione, col desiderio di incontrare le persone che stanno ricercando il Buddismo, come ci incoraggia Sensei, perché nel nostro ambiente ce ne sono davvero tante. Tutto questo, naturalmente, insieme alla preghiera per realizzare i nostri sogni, i nostri desideri e obiettivi personali.
Facciamo del nostro meglio per arrivare al 6 giugno con delle vittorie da poter raccontare a Sensei!
La riunione europea si terrà il 6 giugno mattina per permettere a tutti i membri europei, dall’estrema Vladivostok alle isole tropicali francesi, di potervi partecipare. Sono invitati non solo i membri, ma anche le loro famiglie e i principianti. La lingua principale sarà l’inglese, ma ci sarà la traduzione in più di venticinque lingue, anche in italiano. Nel frattempo, continuiamo a prenderci cura della nostra salute! Grazie mille!
• • •
Durante la riunione Marika e Yuji hanno raccontato le loro esperienze, che riportiamo di seguito
Vivrò con coraggio, qualunque cosa accada!
di Marika Germini, Grosseto
Nel Diario giovanile Sensei scrive: «È appena cominciata la mia lotta contro il demone della malattia, la mia battaglia contro il demone della morte. La fine è uguale a un nuovo inizio. Devo raccogliere tutta la mia determinazione nella fede con un impeto coraggioso e avere fiducia solo nel Gohonzon» (Esperia, pag. 392).
Pratico da quando ho diciotto anni. Negli ultimi cinque, il demone della malattia si è presentato a un ritmo costante. Avevo problemi alla schiena e vivevo interi mesi a letto.
Nel 2018, in contemporanea alla candidatura per partecipare al corso mondiale in Giappone, ho subìto la seconda operazione alle ovaie per un tumore. In quel momento, anziché preoccuparmi ho provato immensa gioia perché sentivo che Sensei era lì con me. Dopo l’operazione e varie visite mediche, in questi ultimi anni mi hanno confermato che era un tumore benigno e che sono guarita.
In più, avevo anche partecipato al corso in Giappone e durante la cerimonia di Gongyo al Daiseido ho percepito in un istante come la vita e la morte siano inseparabili.
A settembre 2020 ho ingaggiato l’ennesima lotta con la malattia affrontando quotidianamente dolori in tutto il corpo.
Grazie a tanto Daimoku e ai giusti medici sono arrivata a scoprire la vera entità di questa malattia cronica e invalidante chiamata fibromialgia. Nello stesso periodo ho contratto anche il Covid-19, che mi ha provocato una grave bronchite. Un mese dopo la guarigione ho sentito che non volevo lesinare la mia vita, perciò ho deciso di riprendere gli studi universitari. In passato, quando decidevo di ricominciare a studiare non avevo mai abbastanza soldi, ma non mi sono mai arresa!
A gennaio sono riuscita a realizzare questo sogno: mi sono potuta iscrivere all’università pagando solo la tassa regionale di 200 euro, inoltre mi hanno anche convalidato tutti gli esami sostenuti nel 2016!
Con gioia ho creato nuove amicizie, tra cui una ragazza sorda con la quale riesco a dialogare attraverso la lingua dei segni, che ho studiato anni fa. Le ho parlato della pratica buddista, ci sosteniamo nei vari esami e insieme abbiamo ottenuto il massimo dei voti.
A febbraio sono riuscita a superare due esami nonostante fossero anni che non toccavo libro e nonostante il dolore fisico quotidiano.
Nello stesso periodo, una coppia di amici ha iniziato a praticare dopo tre anni in cui ho creato una forte amicizia basata sul dialogo e su un’attenzione sincera.
Alla base di queste sfide c’è stato un grande sforzo per creare una nuova attività giovani a livello regionale. All’inizio la partecipazione era di venti presenze mensili, perciò abbiamo deciso di strutturare diversamente le riunioni: mezz’ora di esperienze e approfondimenti, e mezz’ora di dialoghi in piccoli gruppi, divisi in “stanze” virtuali. A distanza di mesi, la crescita è arrivata a settanta partecipanti!
Inoltre dopo la riunione donne e giovani donne del 14 febbraio, abbiamo continuato a organizzare incontri online con il sostegno delle donne, includendo sempre più nuove giovani donne e futuro.
Oggi, nonostante la situazione globale, undici di loro hanno deciso di entrare a far parte della Soka Gakkai.
Per celebrare il 16 marzo in questi giorni realizzeremo una riunione giovani con l’obiettivo di cento presenze!
La mia promessa è di non smettere mai di praticare. Qualunque cosa accada, l’affronterò con coraggio infondendo speranza ovunque io vada.
La gioia di piantare i semi della legge mistica
di Yuji Matsunaga, Milano
Sono in pensione dal Capodanno 2020, dopo aver lavorato per anni al Centro culturale Ikeda per la Pace di Milano. Ne sono onorato e molto grato prima di tutto a Sensei.
La chiusura del nostro amato Centro culturale, avvenuta circa un anno fa a causa della pandemia, è stato per me un colpo durissimo. Sembrava che la Soka Gakkai che ho vissuto per oltre quarant’anni, fosse sparita improvvisamente.
Così è arrivato il lockdown senza poter fare nessuna attività per kosen-rufu, e nemmeno nella vita quotidiana. Era praticamente come stare agli arresti domiciliari. Ma recitando Daimoku in quella situazione, a un certo punto mi sono detto: “Ora ho l’occasione di provare un po’ ciò che ha vissuto il signor Toda in carcere!”. Iniziai a studiare la lezione di Sensei su Adottare l’insegnamento corretto per la pace del paese, e così è nata una nuova consapevolezza dentro di me e una nuova decisione di propagare la Legge mistica, per trasformare il karma dell’umanità ora oppressa da questo grande male.
Non potendo più uscire da casa e dal mio piccolo paesino, ho potuto conoscere finalmente i miei condomini che si riunivano nel cortile, fortunatamente ampio e soleggiato. Quando la situazione era un po’ migliorata ho cominciato a fare vita sociale nella mia comunità locale, facendo nuove amicizie con i vicini di casa.
Ho deciso di regalare al Comune alcuni semi del fiore di loto, raccolti al nostro Centro culturale, per coltivarli nei laghetti del parco comunale. Tutti sanno che io lavoravo al Centro culturale di Corsico. Il sindaco è stato contentissimo. Ho partecipato attivamente ad alcuni eventi che sono stati organizzati nella nostra comunità. Così nel corso del 2020 ho avuto numerose occasioni per parlare di Buddismo e piantare i semi… del Sutra del Loto!
Alcune persone hanno provato a recitare Daimoku.
Lo scorso mese ho fatto la mia “campagna” di febbraio.
Giovedì 25: Andrea, un ragazzo di ventuno anni che lavora al bar che frequento, ha partecipato a una riunione online e ne è stato molto felice.
Venerdì 26: Chiara, che abita sotto casa mia, ha partecipato a un’altra riunione online e anche lei è rimasta colpita dalle esperienze: il giorno dopo ha iniziato a recitare Daimoku!
Sabato 27: sono uscito di casa con un libro sul Buddismo e in piazza ho trovato Eugenio, un amico a cui non avevo ancora parlato del Buddismo. Abbiamo chiacchierato insieme (io, mia moglie, lui e la sua compagna) e gli ho regalato il libro. È stato felice, molto più di quanto potevo immaginare!
Ora vado avanti nella mia “campagna” di marzo. Pochi giorni fa ho comprato dei calzini da un giovane venditore ambulante. Dopo aver pagato, gli ho dato il bigliettino di Nam-myoho-renge-kyo e abbiamo recitato Daimoku insieme. Gli ho scritto anche il sito: www.sgi-italia.org, e mi auguro che lo apra per approfondire!
Questa è la mia convinzione: l’attività per kosen-rufu è shakubuku, tutto il resto è un espediente.
Se non faccio io shakubuku, chi realizza kosen-rufu?