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La preghiera nel Buddismo di Nichiren Daishonin - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 06:57

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    La preghiera nel Buddismo di Nichiren Daishonin

    Per chi comincia a praticare è normale avere difficoltà a comprendere come sia possibile manifestare la condizione vitale del Budda nella propria vita soltanto recitando Nam-myoho-renge-kyo, ed è altrettanto normale porsi delle domande sul modo concreto di praticare. In questa rubrica desideriamo fornire alcuni spunti per rispondere ai quesiti più comuni che sorgono all’inizio del percorso della pratica buddista, per scioglierli e progredire con passo sicuro verso la realizzazione della felicità nostra e degli altri. Tutte le risposte sono tratte da guide del maestro Ikeda

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    Qual è la preghiera nel Buddismo di Nichiren Daishonin?

    Fino all’avvento di Nichiren Daishonin era pratica diffusa nel Buddismo recitare i nomi di certi Budda per dimostrare la propria devozione a un certo insegnamento. Invece, la pratica della recitazione istituita da Nichiren Daishonin è basata sulla recitazione del nome della Legge, in altre parole il Daimoku del Sutra del Loto, Nam-myoho-renge-kyo.
    La Legge di Nam-myoho-renge-kyo è la Legge mistica alla quale tutti i Budda si sono risvegliati. È il seme della Buddità che permette ai Budda di ottenere l’Illuminazione.
    Quando la meravigliosa Legge mistica, il seme della Buddità, viene attivata nella nostra vita, produce simultaneamente i fiori e i frutti benèfici della saggezza e della compassione.
    Myoho-renge-kyo è il nome della natura di Budda universalmente inerente alla vita. Questo nome completo e perfetto le fu assegnato sulla base della saggezza illuminata del Budda.
    A differenza delle parole pronunciate nelle pratiche recitative o invocazioni di altre scuole buddiste, Myoho-renge-kyo non è il nome di un particolare Budda, santo o divinità protettrice: è il nome del seme della Buddità grazie al quale tutti i Budda hanno ottenuto l’Illuminazione, il nome del potenziale supremo, o natura di Budda, inerente a tutti gli esseri viventi. Recitare quel nome, Myoho-renge-kyo, richiama non solo la nostra natura di Budda, ma quella di tutti gli esseri viventi.
    Ciò significa che ognuno di noi, qui e ora, indipendentemente dallo stato vitale in cui si trova, può manifestare la propria natura di Budda.
    Inoltre, possiamo far emergere anche la natura di Budda di tutti gli esseri viventi e far risplendere il nostro ambiente, il mondo in cui viviamo, con la luce del mondo di Buddità.

    Quando faccio Daimoku devo pensare a qualcosa, a un obiettivo? È normale che mi vengano in mente molti pensieri?

    Non c’è nulla di sbagliato nel fatto che mentre recitiamo Nam-myoho-renge-kyo la nostra mente sia attiva. È del tutto naturale per gli esseri umani.
    La cosa importante davanti al Gohonzon è essere noi stessi, senza finzioni.
    Non ci sono regole che stabiliscano come dobbiamo pregare. Non c’è bisogno di essere ciò che non siamo. Una preghiera rigida e forzata non produrrà alcun effetto concreto. Approfondendo la fede, anche la nostra capacità di concentrarci si rafforzerà.
    In realtà, dal momento che i pensieri che attraversano la mente mentre recitiamo Daimoku sono il frutto delle nostre preoccupazioni, piuttosto che considerarli inopportuni dovremmo pregare sinceramente per ciascuno di essi, quali che siano. Non dobbiamo pregare soltanto per le grandi questioni, ma per qualunque problema, risolverlo e rafforzare così la nostra fede.
    Non bisogna essere tesi o nervosi, quel che importa è essere noi stessi. Non c’è limite alla quantità di cose per le quali possiamo pregare. Semplicemente, più desideri abbiamo, più a lungo e più sinceramente dovremmo pregare. È proprio come se andassimo a far compere: se vogliamo acquistare molte cose, abbiamo bisogno di molto denaro.
    Chi è che esaudisce le nostre preghiere? Nessun altro se non noi stessi, attraverso la nostra fede e il nostro impegno nella pratica. Ritornando all’analogia delle compere, ciò corrisponde all’usare il proprio denaro per gli acquisti. La valuta da usare è la pratica buddista.

    Riferimenti per approfondire

    Domanda 1
    Come coloro che inizialmente aspirano alla via, Lezione di Daisaku Ikeda, Esperia, Tascabili

    Domanda 2
    La saggezza del Sutra del Loto, vol. 3, Esperia, pag. 309

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    «Qualunque cosa accada, se continuate a recitare con determinazione il Daimoku della Legge mistica, sarete in grado di trasformare qualsiasi sofferenzain una nuova fonte di energia per avanzare, qualsiasi difficoltà in una fonte di saggezza creativa. Riuscirete sicuramente a far sbocciarei fiori della vittoria e della felicità nel vostro lavoro, nella vita quotidiana e nella comunità locale»

    Daisaku Ikeda, NR, 679, 13

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