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2010, un anno da ricordare - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 11:06

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2010, un anno da ricordare

Il presidente Ikeda in questo discorso sottolinea l’importanza di celebrare alcune date che sono state fondamentali per lo sviluppo di kosen-rufu nel mondo. A partire dal 1930 anno della fondazione della Soka Gakkai, ogni anniversario porta con sé un passato di lotte e un futuro di speranza

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Il presidente Ikeda in questo discorso sottolinea l’importanza di celebrare alcune date che sono state fondamentali per lo sviluppo di kosen-rufu nel mondo. A partire dal 1930 anno della fondazione della Soka Gakkai, ogni anniversario porta con sé un passato di lotte e un futuro di speranza

Desidero aprire la riunione con un grande applauso di benvenuto per i nostri amici membri SGI. Sono particolarmente felice di vedere i nostri compagni di fede provenienti dall’Africa. La popolazione del Madagascar possiede un detto: «Un giorno speso per incontrare e comunicare con gli altri vale cento giorni». Incontrarsi e parlare con un amico ha un immenso valore. E ancor di più se si tratta di un incontro fatto per kosen-rufu, per incoraggiare i nostri amici con calore e condividere con loro gli insegnamenti del Daishonin. Le giornate trascorse in questo modo si arricchiscono di benefici incommensurabili.
Il 28 settembre, in qualità di vostro rappresentante, ho ricevuto un dottorato onorario in architettura e ingegneria urbanistica da parte di una nota scuola brasiliana, il Collegio Integrato Silva e Souza. Progettare e costruire edifici per un futuro di pace e armonia è un impegno ammirevole. La Soka Gakkai ha edificato molti Centri culturali per kosen-rufu in tutto il Giappone e nel mondo, contribuendo al benessere delle comunità e allo sviluppo delle città.
I nostri Centri sono frequentati da molte persone che si impegnano con tutte le loro forze per kosen-rufu anche nelle circostanze più difficili. È fondamentale valorizzare innanzitutto i membri: questa è l’eterna linea guida della Gakkai. In particolare i responsabili centrali non devono mai dimenticare che le persone vengono prima di tutto. I responsabili esistono soltanto per aiutare e sostenere i membri; spero perciò che esprimerete sempre il vostro apprezzamento accogliendo le persone con calore e ringraziandole per la loro partecipazione alle attività. So che farete sempre del vostro meglio per sostenerle: questo è il comportamento di un responsabile dal cuore sincero. I nostri Centri dovrebbero distinguersi per l’atmosfera calorosa e accogliente, confortevole e rilassante che rende piacevole frequentarli. Nichiren Daishonin cita le parole del Gran Maestro T’ien-t’ai: «Poiché la Legge è meravigliosa, la persona è degna di rispetto; poiché la persona è degna di rispetto, la terra è sacra» (La persona e la Legge, RSND, 1, 972). I nostri Centri sono luoghi di incontro per i nobili membri che stanno seguendo le orme di Nichiren Daishonin, dedicando la loro esistenza alla Legge mistica. Questi Centri sono vere cittadelle della Legge, meravigliose roccaforti che non hanno paragone al mondo.
L’impegno solenne di assicurare la propagazione eterna della Legge mistica comporta far crescere successori che trasmettano gli insegnamenti del Daishonin e costruire solide basi per le attività del nostro movimento in ogni comunità. I nostri Centri culturali sono per i membri e per il futuro. Mi auguro di completare fondamenta solide in modo che ognuno possa avanzare con orgoglio e fiducia in se stesso, e che la nostra organizzazione ottenga grandi risultati. Questa è la mia promessa. È l’espressione della mia gratitudine per tutti voi.
L’esistenza di splendide cittadelle Soka di cultura e di pace aprirà ancor più la strada a un’era della gente; queste strutture riempiranno ovunque i membri di profondo orgoglio!
Alcuni membri forse non hanno vicino una comunità o un Centro culturale Soka e magari possono raggiungerne uno solo a prezzo di grandi sforzi. So che tutti voi avete lavorato duramente sfidando le circostanze in nome di kosen-rufu, del benessere delle vostre comunità e della felicità dei compagni di fede. Il Buddismo insegna che coloro che si dedicano seriamente a kosen-rufu sono certi di vincere alla fine e riceveranno benefici evidenti e incontestabili. Vi prego di credere in questo.
A proposito di edifici, ricordo con affetto una conversazione con il principe Carlo d’Inghilterra, avvenuta quindici anni fa, nel giugno del 1994. Durante il nostro incontro di un’ora, nella residenza privata del principe, parlammo anche di architettura. Il principe Carlo, che nutre un profondo interesse per questa materia, a quel tempo aveva da poco fondato un istituto educativo per incoraggiare i giovani architetti. Egli si disse convinto che l’architettura ha il compito di sollevare lo spirito e rallegrare la gente.

L’università Toda

Il mio maestro Josei Toda, secondo presidente della Soka Gakkai, era solito affermare che quando raggiungeremo i dieci milioni di persone che praticano il Buddismo del Daishonin in Giappone potremo affermare di aver consolidato le basi di kosen-rufu in questo paese. Egli auspicava intensamente l’arrivo di quel giorno e diceva: «Maggiore è il numero di paesi che annoverano membri, tanto più velocemente kosen-rufu si svilupperà a livello mondiale». Oggi la Legge mistica si è diffusa in centonovantadue paesi e territori. Abbiamo realizzato il sogno del mio mae­stro.
In un’altra occasione Toda dichiarò: «Se le azioni dei membri del Kansai sono basate sulla fede e la regione crescerà, la nostra organizzazione intera ne seguirà l’esempio». Io ho fatto in modo che accadesse proprio così. Non esiste modo di vivere più nobile che prendere davvero a cuore le parole del maestro, recitare Daimoku per interiorizzarle e riflettere profondamente su quale sia il modo migliore di agire, superando ogni ostacolo lungo il cammino, per realizzare la visione del maestro. Spero che anche voi avanzerete con questo spirito.
Toda mi insegnò che vivere in un momento significativo lasciandosi alle spalle conquiste decisive è una suprema fonte di onore per un essere umano.

2010: gli obiettivi

Nel 2010 celebreremo l’ottantesimo anniversario della fondazione della Soka Gakkai. Nel Buddismo il carattere cinese “otto” ha anche il significato di “aprire”. Questo è il momento di spalancare un futuro illimitato per kosen-rufu. Per fare questo dobbiamo per prima cosa impegnarci con rinnovata energia in nuove sfide e aprire la strada alla vittoria.
L’anno prossimo segnerà anche il centodecimo anniversario della nascita di Toda e il sessantesimo anniversario della fondazione dell’”università Toda”. Nel 1950, proprio nel periodo in cui i suoi affari versavano nelle peggiori difficoltà, Toda iniziò a darmi lezioni private. Lui era il “direttore della scuola” e io lo “studente”. Fu lui stesso a nominarla “università Toda”. Dal lunedì al sabato studiavo con lui ogni mattina, prima di iniziare a lavorare. La domenica le lezioni si svolgevano a casa sua e qualche volta preparava il pranzo per entrambi. Toda mi ha allenato con grande rigore. Era un vero genio. Non ho mai incontrato un responsabile paragonabile a lui. Non era mai servile con nessuno indipendentemente dalla condizione sociale: aveva sempre una straordinaria fiducia in se stesso.
Il Buddismo ha a che fare con la vittoria. In un certo senso kosen-rufu è una sfida per ottenere una prova incontestabile di vittoria. La mia giovinezza è stata piena di avversità e privazioni. Durante la Seconda guerra mondiale i miei quattro fratelli maggiori furono tutti arruolati nell’esercito giapponese. A me e alla mia famiglia venne espropriata la casa e quella in cui andammo ad abitare fu distrutta da un’incursione aerea. Mio padre soffriva di reumatismi invalidanti. L’anno in cui la guerra finì io avevo diciassette anni e iniziai a praticare il Buddismo di Nichiren Daishonin all’età di diciannove. Ancora oggi provo una rabbia incontenibile per la violenza inflitta allora alla popolazione dal nazionalismo e dalla guerra. La vita delle persone, dei cittadini, ha un’enorme importanza.
Il prossimo 3 maggio saranno passati cinquant’anni da quando ho assunto l’incarico di terzo presidente della Soka Gakkai, un anniversario che sono in grado di celebrare grazie al sostegno di tutti i nostri membri. Da giovane ho avuto la tubercolosi e la mia salute era molto precaria, ma ho dedicato tutto me stesso a sostenere e assistere Toda. Dopo essersi opposto alle imposizioni delle autorità militari che in tempo di guerra governavano il Giappone, e dopo aver scontato con la prigione una dura condanna per le sue idee, al momento del rilascio Toda dovette affrontare grosse difficoltà economiche. Io ero sempre al suo fianco, propagando il Buddismo e sostenendolo nella sua attività, pronto a fare qualunque cosa fosse necessaria. È così che è stata costruita l’odierna Soka Gakkai e questo per me è un motivo di infinito orgoglio.

Dialoghi con la natura

Facendo mio il cuore del maestro, ho viaggiato in lungo e in largo per aprire una nuova era. Lungo la strada ho scattato molte foto dei luoghi che visitavo, naturalmente non ho fatto solo questo! A questo proposito, vorrei ringraziare i fotografi del Seikyo Shimbun che hanno un compito davvero nobile: conservare un ricordo perenne di kosen-rufu. Il vostro lavoro è emozionante.
Ho iniziato a scattare fotografie qualche anno dopo la mia nomina a presidente della Soka Gakkai. Per la stanchezza, in quel periodo mi ammalai e un amico premuroso mi regalò una macchina fotografica con il suggerimento di rilassarmi scattando ogni tanto una foto a mia moglie o al paesaggio, tanto per spezzare il ritmo frenetico degli impegni. Dal momento che era stato così gentile, mi ripromisi di inviargli al più presto qualche foto. Così iniziai a fare foto con quest’unica motivazione. Sulle prime i risultati non furono all’altezza delle mie aspettative, ma ogni volta che avevo del tempo libero scattavo delle foto, le facevo sviluppare, e ne inviavo qualcuna al mio amico in segno di riconoscenza. Finché un giorno qualcuno apprezzò le mie foto e mi incoraggiò a continuare perché molte persone – mi disse – avrebbero potuto trarne ispirazione. Sono onorato e anche un po’ imbarazzato nell’affermare che, in effetti, molte persone nel mondo sembrano oggi apprezzare le mie fotografie.

L’inizio è decisivo

Nel 2010 ricorrono altri anniversari molto importanti. Sarà il cinquantesimo anniversario del mio primo viaggio oltreoceano, nel lontano ottobre del 1960, e il trentacinquesimo anniversario della fondazione della Soka Gakkai Internazionale, il 26 gennaio 1975 [vedi riquadro a pagina 17, n.d.r.]. Da allora il grande sentiero della Legge mistica si è diffuso in tutto il mondo. Di recente un pensatore europeo ha definito il movimento della SGI come la filosofia di affermazione della vita e di speranza dell’umanità nel ventunesimo secolo. L’anno prossimo segnerà anche il quarantacinquesimo anniversario della Divisione liceo ed elementari. Vorrei ringraziare i responsabili che sostengono i membri dei nostri gruppi della Divisione futuro. Facciamo del nostro meglio per far crescere i nostri preziosi giovani successori e aiutiamoli a realizzare tutto il loro potenziale. Un’altra pietra miliare l’anno prossimo sarà segnata dal venticinquesimo anniversario del Collegio femminile Soka.
Il 2010 segnerà anche il cinquantacinquesimo anniversario del dibattito di Otaru e della celebre campagna estiva di Sapporo.
Il dibattito di Otaru ebbe luogo l’11 marzo 1955. Fu un dibattito religioso tra rappresentanti della Soka Gakkai e della Nichiren Shu (o scuola Minobu del Buddismo di Nichiren). Questo confronto faccia a faccia fu organizzato grazie all’iniziativa coraggiosa di un membro della Divisione donne. Un dibattito del genere in teoria avrebbe dovuto essere condotto dai preti della Nichiren Shoshu, ma questi mancavano totalmente di passione e convinzione per alzarsi a difendere gli insegnamenti del Daishonin. Furono alcuni membri della Divisione giovani della Gakkai, invece, sotto la mia guida, che si dedicarono a pianificare con grande cura la strategia per l’evento.
Fu un confronto pubblico tra i membri di un nuovo movimento vitale che illustrava da una parte il dinamico Buddismo della gente, dall’altra lo status quo dei preti. Sotto la guida di Toda, svolsi il ruolo di moderatore in rappresentanza della Soka Gakkai. Quando iniziò il dibattito chiarii senza mezzi termini la distinzione tra insegnamenti erronei e corretti, demolendo una a una tutte le argomentazioni degli avversari. L’anno prossimo sarà anche il cinquantacinquesimo anniversario delle prime vittorie dei candidati alle cariche pubbliche della circoscrizione Ota di Tokyo e della circoscrizione Tsurumi di Yokohama, sostenuti dalla Soka Gakkai. Stimolandomi a fare del mio meglio per il benessere delle persone, Toda mi affidò la guida di entrambe le campagne: mi affidava sempre le imprese più ardue, quelle senza precedenti e quelle innovatrici.
Desidero che ogni membro della Divisione giovani diventi una persona su cui si possa fare affidamento, una persona che svolga sempre al meglio il compito che le viene affidato. Ho lavorato in prima linea con i nostri membri, ho parlato con tutta la determinazione e l’eloquenza che sono riuscito a tirar fuori, trasformando gli animi e conquistando alleati. Tutte le previsioni all’epoca erano contro di noi. Inoltre, molti dei più alti responsabili della Gakkai non avevano idea di come gestire quella situazione o di come trasmettere i nostri obiettivi. Non c’era nessuno a cui potessi rivolgermi o su cui contare, ma superai ogni difficoltà e ottenni risultati stupefacenti. Toda fu molto orgoglioso del successo riportato in queste campagne. Osservavo la sua gioia da dietro le quinte, e questo mi rendeva felice. Non desideravo alcun merito per me; volevo solo che Toda fosse soddisfatto. Questo è il vero spirito di maestro e discepolo. Toda era consapevole di tutto ciò che facevo.
Su sua indicazione, in seguito mi recai nel Kansai per la campagna di Osaka: anche lì ottenni una vittoria clamorosa raggiungendo ciò che era stato giudicato impossibile.
Al tempo di quella campagna avevo ventotto anni, ventisette al tempo del dibattito di Otaru. Ho conseguito risultati straordinari nelle attività svolte in tutto il Giappone prima di compiere trent’anni. Secondo il principio buddista di “coerenza dall’inizio alla fine”, ho posto la causa fondamentale per la vittoria eterna della Soka Gakkai prima di compiere trent’anni. Ho trionfato in ogni sfida per il bene del mio maestro, per quanto difficile fosse il compito o avverse le circostanze. Questo è il vero spirito della Gakkai.

La nuova rivoluzione umana

In ottobre è uscito il ventesimo volume in giapponese del mio romanzo La nuova rivoluzione umana. Sono profondamente riconoscente per i complimenti che ho ricevuto dalle librerie e dagli editori in tutto il Giappone.
All’inizio del primo volume de La nuova rivoluzione umana, scrissi: «Niente è più prezioso della pace. Niente porta maggiore felicità. La pace è il punto di partenza per il progresso dell’umanità». Monumenti e targhe che recano incise queste parole sono stati innalzati in molti paesi, compresi gli Stati Uniti e la Mongolia. A settembre è stato inaugurato un monumento che reca questa stessa iscrizione nel World Pea­ce Bell Park a Hwacheon County, nella zona settentrionale della Corea del Sud. E questo grazie all’impegno dei membri della SGI-Corea, che stanno contribuendo allo sviluppo delle loro comunità come cittadini esemplari.
In una lettera al suo giovane discepolo, Nanjo Tokimi­tsu, a quel tempo ventenne, Nichiren Daishonin scrive: «È mio desiderio che tutti i miei discepoli formulino un grande voto» (La Porta del Drago, RSND, 1, 891). In particolare l’espressione “tutti i miei discepoli” può essere considerata un appello a tutti i giovani discepoli – oggi i membri della Divisione giovani -, mentre “il grande voto” indica l’impegno per la realizzazione di kosen-rufu. Esso rappresenta la nobile impresa di portare felicità a tutta l’umanità e pace nel mondo. Grazie alla dedizione a questa causa possiamo arrivare a sperimentare la massima realizzazione personale e assaporare lo stato di Buddità per l’eternità. Impegnarsi per kosen-rufu è la strada per ripagare il debito di gratitudine verso i nostri genitori e per guidare tutta la famiglia, gli amici e i nostri cari verso la felicità. Una vita dedita a kosen-rufu è una vita di bene supremo e di completa vittoria.
Il mio maestro Josei Toda diceva: «Pregate per qualunque cosa desiderate, liberamente e senza limiti. Più sono forti le vostre preghiere per kosen-rufu, meglio è. Anche se vi trovate a un punto morto, proprio quello è il momento in cui potete rivelare la vostra vera forza e il vostro massimo potenziale». Ora tocca a voi entrare in azione, miei amati amici della Divisione giovani! Il tema della Soka Gakkai per il 2010 è “Anno della vittoria completa Soka e del progresso dinamico dei giovani”. Formuliamo quindi un “grande voto” per kosen-rufu. Alziamoci con coraggio e lavoriamo insieme per realizzare kosen-rufu, la nobile impresa per la costruzione della pace mondiale. Il futuro dipende da voi, membri della Divisione giovani. Se ora non vi impegnate con serietà, finirete poi per provare un grande rimpianto. D’altra parte, ogni sforzo che fate per il bene di kosen-rufu tornerà a voi sotto forma di beneficio.
Coloro che dedicano la propria esistenza alla Legge mistica possono accumulare fortuna eterna e ottenere una grande forza costante. Vi prego quindi di perseverare con tenacia e di continuare a lottare con tutte le vostre forze quando le situazioni diventano difficili.
L’era presente appartiene ai giovani. Miei giovani amici, vi prego di fare del vostro meglio!

Imprese indimenticabili

Anch’io ho lottato strenuamente da giovane, senza mai risparmiarmi. L’allenamento che ho ricevuto da Toda è stato più rigoroso e impegnativo di quanto si immagini. Mi mandava a chiamare anche nel cuore della notte e mentre mi preparavo, mia moglie usciva fuori a cercare un taxi. Saltavo in macchina e volavo a casa di Toda veloce come un falco. Quando arrivavo, tenevamo la nostra “riunione di emergenza”, solo noi due. Io prendevo nota di tutte le istruzioni che Toda mi impartiva in rapida successione. Finito tutto – era già mattina – io lo ringraziavo e lo pregavo di andare a riposare; lui mi sorrideva e mi ringraziava. Non dimenticherò mai l’espressione calorosa e piena d’affetto che mi rivolgeva in quelle occasioni. La mia salute era cagionevole e i medici mi avevano detto che probabilmente non sarei arrivato a festeggiare il mio trentesimo compleanno. Il fatto che sia riuscito a guidare il nostro movimento così in salute per tutti questi anni è, io credo, un diretto beneficio per avere protetto con tutto me stesso Toda, un grande maestro di kosen-rufu, e la Soka Gakkai, l’organizzazione che porta avanti la volontà e il mandato del Budda. Quando l’attività del mio maestro fallì, io lavorai senza sosta per aiutarlo a pagare i suoi debiti. Quando i nostri sforzi nella propagazione sembrarono trovarsi a un punto morto, egli mi chiese di intervenire e io cominciai ad agire con la ferma determinazione di trasformare quella situazione. Mi misi alla guida di una campagna di propagazione senza precedenti nella zona in cui ero nato, il distretto Ota di Tokyo, aprendo la strada a una crescita del numero dei membri in tutto il Giappone.
Ho sostenuto il mio maestro con lo stesso spirito con cui Shijo Kingo sostenne il Daishonin, ho assistito Toda e mi sono impegnato fino in fondo per kosen-rufu, ho continuato a realizzare ogni suo singolo progetto e ogni sua idea per kosen-rufu. È proprio su questo impegno, basato sullo spirito di non dualità di maestro e discepolo, che sono state gettate le fondamenta della Soka Gakkai come organizzazione globale.
Ora è il momento che i giovani prendano l’iniziativa, vi affido il futuro. Sto pregando per questo e mi auguro fortemente che emergano numerose schiere di successori sinceri, persone veramente dedite a kosen-rufu.

Un nuovo capitolo di storia

Oggi sono qui con noi duecento straordinari giovani responsabili provenienti da cinquanta nazioni. Sono molto felice di vedervi. Un caloroso ringraziamento a Priscila Guimarães Nakayama, responsabile giovani donne della SGI-Brasile, per l’ottimo discorso tenuto poco fa. Come dichiarò una volta lo storico brasiliano Sérgio Buarque de Holanda (1902-82): «La storia è […] cambiamento, movimento e trasformazione». Non dobbiamo rimanere fermi accontentandoci semplicemente di ciò che gli altri hanno conquistato per noi nel passato. I giovani in particolare devono creare il cambiamento attraverso le proprie imprese e scrivere così un nuovo capitolo della storia.
Vorrei esprimere il mio apprezzamento per i giovani responsabili dell’India e degli altri paesi asiatici presenti qui oggi. Nel campus dell’Università Soka a Hachioji, Tokyo, che avete visitato ieri [vedi foto, n.d.r.], si trova una statua del venerabile poeta indiano Rabindranath Tagore (1861-1941). Egli ammirava il candore di una giovane donna che, come l’azzurro di un lago, rivela la profondità della propria anima. Diceva anche: «Donna, nella tua risata risuona la musica della fontana della vita». Queste sono descrizioni meravigliose dei membri dell’Ikeda Kayo-kai, giovani donne di ogni paese. Spero che allargherete con gioia la vostra cerchia di amicizie e adornerete la vostra vita di felicità grazie al vostro impegno per kosen-rufu.
Nichiren Daishonin spiega che la trasmissione occidentale del Buddismo è “come il sole del mattino che spunta nel cielo orientale” (WND, 2, 558). Kosen-rufu sta avanzando vittorioso nel mondo, come il sole che sorge luminoso nel cielo del mattino. E la forza motrice sono i giovani. Voi giovani siete la sua luce. Le vostre esistenze sono il sole. Sorgete come il sole del mattino della Soka, illuminando tutta l’umanità!
Nuovi responsabili sono stati nominati in ogni zona del Giappone. Congratulazioni ai nuovi nominati e grazie a tutti coloro che hanno portato avanti finora la loro responsabilità.
Permettetemi di condividere con voi alcune parole del Daishonin: «Coloro che diventano discepoli di Nichiren e credenti laici devono rendersi conto della profonda relazione karmica che condividono con lui e propagare il Sutra del Loto con il suo stesso atteggiamento» (Lettera a Jakunichi-bo, RSND, 1, 883). Se siamo discepoli del Daishonin, dovremmo praticare secondo i suoi insegnamenti, avanzando con sicurezza e orgoglio. Seguendo gli insegnamenti del Daishonin, se agiamo in accordo con il Gosho, saremo sicuramente in grado di propagare il Buddismo. Questo è ciò che ho fatto io.

Le qualità dei giovani

Vorrei condividere con voi alcune parole di uno dei fratelli Kennedy. Per inciso, il presidente degli Stati Uniti John F. Kennedy (1917-63) aveva espresso il desiderio di incontrarmi, ma poco tempo dopo fu assassinato tragicamente. Fui profondamente rattristato per la sua morte e per il fatto di non averlo potuto incontrare. Anni dopo il fratello minore, il senatore Edward Kennedy (1932-2009), mi fece visita nella sede del Seikyo Shimbun a Tokyo. Era il 1978. Non dimenticherò mai quell’incontro in cui parlammo della vita, dell’eredità spirituale del presidente e del futuro dell’umanità.
Ora vorrei farvi omaggio di alcune parole di un altro famoso fratello Kennedy, il magistrato e senatore Robert F. Kennedy (1925-68): «Questo mondo ha bisogno delle qualità dei giovani: non di quel periodo della vita, ma di quel modo di pensare, di quella particolare volontà, di quella qualità dell’immaginazione, della predominanza del coraggio sul timore e della fame di avventura sul desiderio di comodità». Spero che anche i membri della Divisione uomini saranno ispirati da queste parole e avanzino con coraggio giovanile.
È particolarmente importante che i responsabili si assicurino di non parlare con voce debole e priva di vigore. Per ispirare le persone, essi devono parlare con un tono giovane e vibrante.
Ho incontrato leader e pensatori di tutto il mondo. Uno di questi è l’ex presidente indonesiano Abdurrahman Wahid, con il quale sto intrattenendo uno scambio epistolare. Un amico di Wahid, il noto autore indonesiano Pramoedya Ananta Toer (1925-2006), scrisse: «Una forza incredibilmente potente esiste in questo mondo: talvolta può erompere dalle profondità dell’oceano o da un vulcano che esplode, talaltra si cela nel singolo individuo che comprende veramente lo scopo della vita». Questa è la descrizione di una persona che può dare inizio a un cambiamento rivoluzionario. Nessuno è più forte di una persona che si alza con sincera convinzione nella fede in nome della felicità degli altri.

Il futuro senza età

Ho registrato e conservato tutti gli insegnamenti e i discorsi di Toda. Durante il drammatico periodo del dopoguerra il mio maestro incoraggiò personalmente ogni nostro membro che stava lottando in mezzo alle avversità. Parlando delle riunioni di discussione, diceva: «Incoraggiare gli altri durante una riunione di discussione è come cercare di tenere in alto un vessillo da soli in mezzo a un vortice. Dovete trovare una condizione vitale incredibilmente forte per incoraggiare ogni persona». Le riunioni di discussione sono di primaria importanza. In quanto luoghi dove molti individui diversi si riuniscono per scambiare esperienze e studiare insieme, sono un microcosmo di democrazia.
Il presidente fondatore della Soka Gakkai, Tsunesaburo Makiguchi, auspicò con passione l’arrivo dei giovani dicendo: «Abbiamo ancora troppo pochi giovani. Se un numero maggiore di loro non prende coscienza dell’importanza della propagazione della Legge mistica, non realizzeremo mai kosen-rufu». All’epoca di Makiguchi c’erano pochissimi membri giovani. C’erano pochissimi membri in generale e la Gakkai non aveva edifici propri. Ma ora ci sono tanti giovani. Un futuro illimitato ci attende.
Naturalmente ci sono tra noi anche coloro che sono stati giovani, a suo tempo… Non invecchiate nel cuore! Se proseguite con lo stesso spirito, qualunque sia la vostra età, il futuro di kosen-rufu sarà assicurato. So che Makiguchi sarebbe felice di vedere così tanti giovani assumere un ruolo attivo nel nostro movimento in tutto il mondo. Kosen-rufu dipende dalla crescita del numero di giovani che praticano il Buddismo di Nichiren Daishonin. Anche Toda nutriva altissime speranze nei giovani e sosteneva: «La vera impresa nel nome di kosen-rufu sarà dei giovani. Solo i giovani possono raccogliere l’eredità del loro maestro e realizzare kosen-rufu. Giovani, alzatevi!».
Per concludere, vorrei condividere con voi alcune parole di Toda: «I giovani non devono sottrarsi alle difficoltà. Affrontate la sfida, impegnatevi seriamente e realizzate risultati concreti – tutti i vostri sforzi diventeranno un grande patrimonio per la vostra vita».
Vi ringrazio di aver ascoltato con tanta pazienza. Ho appena rivolto sincere preghiere affinché la vostra preziosa famiglia e i vostri cari godano di una vita lunga e piena di salute, e affinché il volo di ritorno dei membri d’oltreoceano sia piacevole e senza turbolenze.

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L’esempio diretto
Un concentrato di grandi emozioni che mi hanno lasciata senza parole. Questo è stato il mio incontro con sensei. La fortuna più grande che potesse capitarmi, per decidere di restare sempre al suo fianco. Ho avuto la sensazione di averlo ritrovato, come se in realtà fossi sempre stata vicino a lui. Del resto ognuno di noi è davvero vicino al mae­stro quando lo ricerchiamo nella nostra vita. Guardare i video, leggere i suoi incoraggiamenti e tradurli in azione non sono altro che un modo per avere con lui un legame diretto e continuo. Una parte del suo discorso mi ha particolarmente colpito: quando ha espresso il desiderio di poter parlare con tutti noi singolarmente anche se questo purtroppo non è possibile.
Da parte mia, ho deciso di apprendere dal suo esempio e continuare a trasmetterlo per sempre.
Annalisa Tedeschi

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Un network globale
Dalla Norvegia al Brasile, dalla Corea del Sud alla Serbia, dalla Russia al Venezuela, in ogni luogo del pianeta l’onda di kosen-rufu risuona nel cuore dei giovani. Questo è quello che ho provato e visto nel corso della preziosa esperienza che ho vissuto.
Ripensando a quei momenti riaf­fiorano i sorrisi, i suoni delle tante lingue misteriose, rivedo mani che si invitano e si stringono, sento il calore degli abbracci. Riecheggia nella mia mente una frase: quando i giovani credono in un grande ideale, una generazione intera vibra e allora i tempi possono cambiare.
Le differenze scompaiono quando lo “sguardo del cuore” e l’intenzione delle proprie azioni si sintonizzano all’esempio del mae­stro. Ascoltando le esperienze, le storie di sforzi e di vittorie degli altri giovani, ho riflettuto su quale sia l’atteggiamento che ci accomuna: quello di essere “educati alla trasformazione”. Vale a dire credere fortemente che, attraverso la preghiera, dovunque ci troviamo, possiamo far emergere le risorse per favorire il cambiamento. Credo che
kosen-rufu significhi questo, nient’altro.
Paolo Mecacci

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