«Tutto dipenderà indubbiamente dalla forza della tua fede. Avere fede è la base del Buddismo» (RSND, 1, 739)
Il reale aspetto del Gohonzon è un Gosho che già nel titolo descrive il suo contenuto. Studiandolo abbiamo trovato risposta a tre domande: cos’è il Gohonzon, a cosa serve e come è possibile attivarne il potere.
Cos’è il Gohonzon?
Il Gohonzon è l’oggetto di culto in cui Nichiren Daishonin ha iscritto lo stato vitale di Buddità che tutti noi possediamo. Il Daishonin scrive: «Il Gohonzon esiste solo nella carne di noi persone comuni che abbracciamo il Sutra del Loto e recitiamo Nam-myoho-renge-kyo» (Ibidem, 738). Il maestro Ikeda spiega: «La vita di ogni persona è un’entità che incarna i princìpi del mutuo possesso dei dieci mondi e dei tremila regni in un singolo istante di vita. È essenzialmente perfetta e completa, non vi è niente di estraneo da togliere e niente che manchi da dover aggiungere» (BS, 154, 41).
A cosa serve il Gohonzon?
Comprendendo cosa sia, si chiarisce anche a cosa serve. Il reale aspetto del Gohonzon è il “reale” aspetto della nostra vita. Funziona come causa esterna che, entrando in relazione con la nostra causa interna della Buddità, ci consente di tirar fuori il nostro infinito potenziale per diventare felici. Questo riguarda tutti gli esseri umani, che grazie al Gohonzon possono rivelare la loro Buddità. Per questo il Daishonin lo definisce «il vessillo della propagazione del Sutra del Loto» (RSND, 1, 737).
Come funziona il Gohonzon?
Il Gohonzon non è un talismano, e proprio perché risiede dentro di noi, funziona grazie al potere della nostra fede. Sensei scrive che «nessuna preghiera basata sulla fede nel Gohonzon rimane senza risposta» (BS, 154, 45). Anche il Daishonin sottolinea sempre l’importanza di avere una convinzione assoluta nella fede.
Come giovani donne della Lombardia Sud promettiamo a Sensei che ci sfideremo per sempre a costruire e approfondire una fede indistruttibile per diventare assolutamente felici!
A cura delle giovani donne della Lombardia Sud
Per approfondire vedi la lezione su BS, 154