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18. Le persecuzioni che colpiscono il santo - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 09:32

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18. Le persecuzioni che colpiscono il santo

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«Ognuno di voi deve raccogliere il coraggio di un leone e non soccombere di fronte alle minacce di chicchessia.
Il leone non teme nessun altro animale e così neppure i suoi cuccioli.
Quelle persone [che offendono la Legge] sono come sciacalli ululanti, ma i seguaci di Nichiren sono come leoni ruggenti» (RSND, 1, 884)

In questo Gosho il Daishonin afferma che, grazie al coraggio dei suoi discepoli, si era affermato l’insegnamento buddista per la felicità di tutta l’umanità.
Il Daishonin sottolinea come, in particolare durante la persecuzione di Atsuhara, i credenti non risparmiarono la loro vita per difendere la Legge, segnando così l’inizio del “Buddismo della gente” e realizzando lo scopo fondamentale della sua vita.
Nei ventisette anni successivi alla proclamazione di Nam-myoho-renge-kyo, il Daishonin non si è lasciato mai fermare dalle dure persecuzioni nei suoi confronti. Allo stesso modo, egli loda i suoi discepoli e li incoraggia a perseverare con una fede coraggiosa.
Chi non vacilla di fronte alle persecuzioni e fa proprio il desiderio del Budda, è un devoto del Sutra del Loto.
Il maestro Ikeda scrive: «L’entità della protezione delle divinità celesti nei nostri confronti dipende dalla forza della nostra fede. Se siamo pigri, apatici o negligenti, le funzioni demoniache […] possono approfittarne, insinuandosi nella nostra vita e distruggendo il nostro corpo e la nostra mente. Perciò il Daishonin afferma: “Rafforzate la vostra fede giorno dopo giorno e mese dopo mese. Se la vostra determinazione cala anche solo un po’, i demoni prenderanno il sopravvento” (BS, 179, 54).
E ancora: «Toda diceva spesso che chi continua a impegnarsi coraggiosamente per kosen-rufu, il desiderio di Nichiren Daishonin, è un bodhisattva e un Budda» (Ibidem, 52).
Impegniamoci con lo stesso spirito invincibile del nostro maestro, chiedendoci cosa farebbe lui, raccogliendo tutta la nostra saggezza e forza per rispondere alle sue aspettative.
Questo è lo spirito che risveglia in noi la condizione del re leone e fa sorgere il coraggio di trionfare su qualsiasi difficoltà e sfida.

A cura delle giovani donne dell’Abruzzo
Per approfondire vedi la lezione di Daisaku Ikeda su BS, 179

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