Il maestro Ikeda ha inviato il seguente messaggio alla riunione dei responsabili di centro, tenutasi per celebrare il 18 novembre, giorno della fondazione della Soka Gakkai. La riunione ha segnato un nuovo inizio verso il 2023, Anno dei giovani e del trionfo
In questo anno travagliato abbiamo realizzato un grandioso progresso dinamico, e ora possiamo celebrare un altro splendido anniversario della fondazione della Soka Gakkai insieme ai nostri compagni di fede e buoni amici di tutto il mondo.
Nichiren Daishonin, il Budda dell’Ultimo giorno della Legge, è sicuramente consapevole di tutti i nostri sforzi.
In una delle sue lettere il Daishonin loda la monaca laica di Kubo, che insieme alla giovane figlia aveva perseverato con fede incrollabile durante la persecuzione di Atsuhara[ref] Persecuzione di Atsuhara: una serie di minacce e atti di violenza contro i seguaci del Daishonin nel villaggio di Atsuhara, nella provincia di Suruga (l’odierna prefettura di Shizuoka), che si verificarono tra il 1275 e il 1283. Nel 1279 venti contadini discepoli del Daishonin furono arrestati dietro false accuse e interrogati da Hei no Saemon-no-jo, il vice capo dell’Ufficio per gli affari militari e di polizia, che ordinò loro di rinunciare alla fede. Tuttavia, nessuno si piegò alla sua volontà. Alla fine Hei no Saemon-no-jo fece giustiziare tre di loro.[/ref], senza lasciarsi mai sconfiggere dalle avversità della vita.
Vorrei leggere queste parole come se fossero un elogio rivolto a tutte le compagne di fede del Gruppo femminile e a tutta la nostra famiglia Soka: «In un mondo come il nostro, dove i venti forti piegano l’erba e i lampi terrorizzano la gente, è meraviglioso che tu abbia mantenuto fino a oggi una fede così salda! […] Come sono profonde le radici della tua fede, com’è puro il gioiello nel tuo cuore! È ammirevole, veramente ammirevole!» (Risposta alla monaca laica di Kubo, RSND, 2, 710).
Grazie infinite per i vostri instancabili sforzi. Grazie di cuore!
Nella parte in versi del sedicesimo capitolo del Sutra del Loto, Durata della vita del Tathagata, che recitiamo ogni mattina e ogni sera durante Gongyo, si trova questo passo: «Questa, la mia terra, rimane salva e illesa, / costantemente popolata di esseri celesti e umani. / Le sale e i palazzi nei suoi giardini e nei suoi boschi / sono adornati di gemme di varia natura. / Alberi preziosi sono carichi di fiori e di frutti / e là gli esseri viventi sono felici e a proprio agio. / Gli dèi suonano tamburi celesti / creando un’incessante sinfonia di suoni»[ref]La corrispettiva parte di Gongyo è la seguente: «Ga shi do annon. Tennin jo juman. Onrin sho do-kaku. Shuju ho shogon. Hoju ta keka. Shujo sho yu-raku. Shoten gyaku tenku. Jo sas shu gi-gaku»[/ref] (SDL, 318).
Una volta Toda Sensei tenne una lezione su questo brano, utilizzando il suo tipico umorismo per incoraggiare i nobili membri che si stavano dedicando con passione a condividere il Buddismo con gli altri, mentre nella propria vita affrontavano malattie e difficoltà finanziarie: «Anche se vivete in una piccola e angusta casa con un’unica stanza, se abbracciate e sostenete la Legge mistica potete riempirla di sorrisi calorosi e felici. Decorandola con pochi, semplici fiori, potete creare il vostro giardino e il vostro bosco. Potete adornare la vostra casa – il vostro castello – con i tesori del cuore, e farla risuonare di una musica meravigliosa.
Condividendo compassionevolmente la Legge mistica state creando, a partire dalla vostra famiglia, un regno di pace e cultura pervaso della pura gioia che si prova per il solo fatto di essere vivi, e lo state espandendo nella vostra comunità e nella società intera».
L’illustre storico britannico Arnold J. Toynbee (1889-1975) riponeva la massima fiducia e speranza nello sviluppo del nostro movimento buddista delle persone comuni, i cui membri si sfidano nel portare avanti la propria rivoluzione umana e per elevare la propria condizione vitale, mentre si impegnano con costanza per creare famiglie armoniose e felici e aprire la strada a un mondo più umano e pacifico.
Cinquant’anni fa (a partire da maggio 1972), durante i nostri dialoghi il professor Toynbee e io siamo giunti alla conclusione che uno dei requisiti principali di una religione mondiale che possa far nascere e sviluppare una nuova civiltà, è quello di mettere l’umanità in grado di affrontare ed eliminare quei mali che oggi costituiscono una grave minaccia alla sopravvivenza del genere umano, attraverso la trasformazione interiore di ciascun individuo.
Il professor Toynbee ha trovato una profonda risonanza con il Buddismo mahayana, e in particolare con il Buddismo di Nichiren Daishonin, soprattutto per quanto riguarda la prospettiva di vasta portata di cambiare il destino dell’umanità e di vivere con amore e compassione nei confronti dell’ambiente naturale e dell’intero universo.
Nell’ultimo mezzo secolo, attraverso le preghiere, la dedizione e la solidarietà dei nostri membri – persone comuni unite nella diversità – abbiamo costruito uno dopo l’altro castelli di pace, cultura ed educazione. Molti studiosi e pensatori di tutto il mondo stanno applaudendo ai nostri risultati, come farebbe senza dubbio anche il professor Toynbee.
Ora che le minacce alla sopravvivenza dell’umanità sono più grandi che mai, utilizziamo il potere del dialogo basato sul rispetto per gli altri e per la dignità della vita, e illuminiamo il mondo con la grande luce della saggezza, del coraggio e della compassione del Buddismo del sole!
Attualmente nel Kansai stanno procedendo i lavori di costruzione di un nuovo, grande auditorium che richiama l’immagine delle «sale e i palazzi nei giardini e nei boschi» (cfr. SDL, 318) descritti nel sedicesimo capitolo del Sutra del Loto, Durata della vita del Tathagata.
Ricordo che Toda Sensei mi disse: «Io sono Josei e tu sei Daisaku. Insieme, costruiamo un “grande castello” della Soka!» [in giapponese daijo=castello, l’unione dei primi due caratteri di Daisaku e Josei].
Oggi, come espressione della mia gratitudine nei confronti di tutti i compagni di fede e per congratularmi con loro, vorrei condividere due calligrafie che ho iscritto ricordando questo spirito del mio maestro.
La prima è “Castello dorato” [letteralmente “Castello di Jinzhou”, nome di una fortezza inespugnabile dell’antica Cina che nella Soka Gakkai è diventata sinonimo dell’organizzazione del Kansai[ref]Cfr. La nuova rivoluzione umana, vol. 28, cap. 1, “Canti di kosen-rufu”, puntate 30-33.[/ref]].
Il maestro Toda fu profondamente felice di vedere il magnifico castello dorato che i preziosi membri del Kansai e io avevamo costruito grazie ai nostri sforzi nella propagazione.
La missione e il vero scopo dei maestri e discepoli Soka, Bodhisattva della Terra, è assicurare che i nostri “castelli sempre vittoriosi” di verità e giustizia, eternamente indistruttibili – nel Kansai, in Giappone e nel mondo intero – continuino a trionfare e a prosperare, e a respingere le forze demoniache che infliggono sofferenza e miseria alle persone[ref] Nel febbraio 1956, mentre guidava la campagna di Osaka, il giovane Daisaku Ikeda compose una poesia in cui esprimeva la sua determinazione di realizzare una straordinaria vittoria, e la presentò al suo maestro l’11 febbraio, giorno del compleanno di Josei Toda: «Il castello di Jinzhou / che si sta ora costruendo / nel Kansai / rimarrà indistruttibile per l’eternità, / respingendo tutte le forze demoniache». In risposta, Toda Sensei compose la seguente poesia: «Che gioia ammirare / il castello di Jinzhou / che il mio discepolo / sta costruendo / attraverso la pratica dello shakubuku!».[/ref].
La seconda calligrafia è “Castello di buona fortuna”.
Nichiren Daishonin scrive: «Ti prego di credere che la tua fortuna aumenterà come la marea sale e la luna si fa piena, la tua vita si allungherà e tu rinascerai sul Picco dell’Aquila» (Riguardo alla statua del Budda Shakyamuni fatta da Toki, RSND, 2, 331).
In quanto membri della famiglia Soka, ciascuno di noi è un esperto nell’accumulare buona fortuna. Con una forza vitale potente come la marea crescente, realizziamo nel nuovo anno che sta per iniziare ogni grande voto che abbiamo formulato per kosen-rufu e per le nostre vite, uno dopo l’altro, proprio come la luna si fa piena. E impegnandoci ancora di più per vivere a lungo e in buona salute, facciamo risuonare insieme il canto del nostro eterno trionfo!
Nichiren Daishonin scrive: «Se il sovrano di un [castello] non si piega, anche gli uomini a guardia [di esso] rimarranno saldi» (cfr. RSND, 2, 629).
Affido tutto a voi, ammirevoli membri del Gruppo giovani, giovani “sovrani” dei nostri castelli Soka di maestro e discepolo! Sto pregando per il grande successo dei vostri “festival dei giovani Soka” [che si terranno in tutto il Giappone a novembre e a dicembre] mentre avanzate dall’Anno dei giovani e del progresso dinamico (2022) all’Anno dei giovani e del trionfo (2023).
Le nostre comunità sono luoghi con cui condividiamo profondi legami karmici; sono le “nostre province”, in cui il Daishonin ci ha affidato la propagazione del Buddismo (cfr. RSND, 1, 991).
Nella terra che abbiamo scelto per adempiere al nostro voto di kosen-rufu, avvolgiamo di buona fortuna tutti coloro con cui abbiamo un legame e promettiamo insieme, con gioia, di creare un’ondata di felicità e di pace per tutta l’umanità!
