In queste pagine presentiamo il report della riunione online dei responsabili nazionali e regionali
Torniamo al punto di origine della fede
«In questo momento così complesso – ha affermato Alberto Aprea – la cosa più importante è tornare al punto di origine della fede. Leggiamo ogni parola del Gosho come se fosse rivolta non a qualcun altro, ma proprio a noi stessi, e basiamoci sempre sul Gohonzon e sulla non dualità di maestro e discepolo, mentre rafforziamo la nostra unità di itai doshin»
di Alberto Aprea, presidente della Soka Gakkai italiana
Vi ringrazio di cuore per i vostri instancabili sforzi nel far avanzare il movimento di kosen-rufu nelle vostre rispettive zone.
In questo momento così complesso, dovremmo tornare sempre all’origine della fede, ovvero il legame diretto con il maestro, e lottare contro le funzioni negative che immancabilmente emergono quando il movimento di kosen-rufu progredisce.
Nichiren Daishonin infatti scrive: «Se la propagate, i demoni sorgeranno certamente. Se così non fosse non ci sarebbe modo di sapere che questo è il vero insegnamento. […] “Quando la pratica progredisce e aumenta la conoscenza, i tre ostacoli e i quattro demoni emergono in maniera disorientante, facendo a gara per interferire. Non dovete farvi influenzare né spaventare da loro. Se vi fate influenzare da loro sarete trascinati nei sentieri del male. Se vi fate spaventare, vi sarà impedito di praticare il corretto insegnamento”» (Lettera ai fratelli, RSND, 1, 446).
Il 28 giugno 1992, a Firenze, il presidente Ikeda diede una guida citando le parole di Leonardo Da Vinci: «Chi non punisce il male, comanda che lo si faccia».
Quando emergono delle funzioni che cercano di rompere l’unità di itai doshin, bisogna tirare fuori il coraggio e vincerle. Non fare il bene equivale a fare il male. Qualsiasi cosa accada, bisogna continuare a lottare fino in fondo. Questo è lo spirito della Soka Gakkai.
A proposito della natura del bene e del male, nella Proposta di pace del 1993, Sensei scrive: «Sono convinto che la natura del bene sia quella di unire. Mentre la natura del male è quella di dividere, creare fazioni, disunità. Quando l’essere umano segue questa spinta, è portato a isolarsi e ad andare verso l’infelicità».
Le funzioni negative cercano di frapporsi tra maestro e discepolo, rompendo l’unità di itai doshin. Questo lavoro di creare disunità è la vera natura del male. Quando emergono queste funzioni non bisogna spaventarsi né indietreggiare, ma lottare con forza per rafforzare l’unione del bene. Come responsabili della Soka Gakkai ci dobbiamo sfidare nella nostra rivoluzione umana più di chiunque altro, fare in modo che ogni compagno di fede crei un legame diretto con il maestro e vivere fino in fondo per kosen-rufu, con vitalità e con gioia.
La cosa più importante è tornare al punto di origine: basarsi sempre sul Gohonzon, basarsi sul Gosho, sulla non dualità di maestro e discepolo, e rafforzare l’unità di itai doshin.
Nell’editoriale di maggio il maestro Ikeda scrive:
«Ogni volta che apriamo il Gosho, il nostro cuore viene inondato di intensa luce e calore, come se stessimo volgendo lo sguardo al sole del mattino. Per quanto avversa possa essere la situazione, se praticate così come il Daishonin insegna aprirete sicuramente la strada a una vita colma di fortuna, benefici e fiducia. I maestri Makiguchi e Toda lessero gli scritti di Nichiren Daishonin con la convinzione che fossero un “diario, giorno per giorno, della nostra esistenza stessa” e li misero in pratica impegnandosi per realizzare il grande voto di kosen-rufu e l’ideale di “adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese”» (NR, 757, 6).
Perciò, affrontiamo le attuali sfide con un nostro cambiamento personale, ripartendo sempre dal Gosho. Leggiamo ogni parola di Nichiren Daishonin come se fosse rivolta non a qualcun altro, ma proprio a noi stessi.
Inoltre, facendo nostro il cuore del Daishonin, prendiamoci cura di ogni singola persona e continuiamo a dialogare con coraggio e convinzione.
In questo modo faremo emergere una grande forza vitale, per ripartire con spirito rinnovato verso il conseguimento della Buddità in questa esistenza, mentre aiutiamo gli altri a fare lo stesso.
La Soka Gakkai è una roccaforte della pace mondiale perciò, quanto più la proteggiamo e sviluppiamo, tanto più potremo assicurare un futuro di pace e diventare felici insieme agli altri.
Il solo modo per riuscire a proteggere la nostra società da guerre e conflitti e stabilire una pace duratura è attraverso il movimento della rivoluzione umana e la diffusione dell’umanesimo buddista. Senza questo impegno non potremo mai costruire la pace nel cuore delle persone e nella società.
Anche se può sembrare un percorso lento e difficile, in realtà è la via più diretta per diffondere empatia e comprensione.
Perciò, ripartendo sempre dal Gosho, recitiamo Daimoku con tutto il cuore e impegniamoci nell’incoraggiare ogni persona e nel far conoscere il Buddismo ai nostri amici e alle nostre amiche ispirandoli a partecipare allo zadankai.
Non dimentichiamo mai che il nostro cuore ha il potere di muovere il cuore degli altri!
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La nostra famiglia Soka è il bene più prezioso
Nel suo intervento Anna Conti ha parlato di come affrontare, dal punto di vista della fede, ostacoli e difficoltà e come creare un ulteriore sviluppo della Soka Gakkai in Italia
di Anna Conti, vice presidente della Soka Gakkai italiana
Come possiamo affrontare, dal punto di vista della fede, ostacoli e difficoltà che inevitabilmente sorgono nella nostra vita e lungo la strada di kosen-rufu?
Il maestro Ikeda scrive:
«Ora, la cosa più importante è pregare. Pregare con serietà e sincerità, con tutta la tua vita.
Nel Gosho è scritto: “Usa la strategia del Sutra del Loto prima di ogni altra” (RSND, 1, 889).
Devi pregare con tutte le forze, tanto da far cambiare il colore e l’espressione del tuo viso.
Recita Daimoku con serietà, dal più profondo del cuore. Altrimenti non rimarrà niente.
Se non si riesce a sconfiggere le funzioni demoniache, anche se ci si sforza, si gira a vuoto. Perciò, mantieni un’ora di Daimoku al giorno costantemente, qualunque sia la lotta che stai affrontando.
Affrontiamo ogni cosa con il Daimoku prima di tutto.
Daimoku prima delle riunioni, Daimoku prima di dare guida, e ancora Daimoku quando torni a casa.
In questo modo è impossibile non trasformare la vita, lo sappiamo bene.
Non esiste una sfida più grande. Solo chi vince recitando Daimoku riesce a rafforzare la convinzione, provare gioia e far emergere benefici» (cfr. NR, 546,7).
Sensei è chiarissimo: bisogna usare la strategia del Sutra del Loto prima di ogni altra, e affrontare tutto con il Daimoku. Un Daimoku combattivo, come il ruggito del leone, con un ichinen pieno di convinzione che mira all’obiettivo di proteggere i membri, di proteggere la famiglia Soka, che è il bene più prezioso, e dare vita a un grande flusso di propagazione creando “la più bella unità al mondo” tra compagni di fede, di cui parla spesso il nostro maestro.
A novembre 2019, quando il vice presidente della Soka Gakkai Yoshiki Tanigawa venne in Italia, basò ogni suo incoraggiamento sulle guide che Sensei ci ha dato durante i suoi viaggi in Italia.
In particolare sottolineò tre punti, con l’obiettivo di creare un nuovo progresso del movimento di kosen-rufu in Italia:
1. Tornare sempre al punto di origine della fede;
2. Creare ognuno un legame diretto con il maestro;
3. Lottare contro le funzioni negative che immancabilmente emergono quando il movimento di kosen-rufu progredisce.
Riguardo ai punti 1 e 2, sottolineò l’importanza di tornare sempre al Gosho e alle guide di Sensei.
Inoltre, come discepoli, è importante creare un legame diretto con il maestro. Se manca questo, non si riesce a creare una vera unità di itai doshin.
Durante la visita a Milano nel 1992, Sensei spiegò che la Soka Gakkai è direttamente collegata a Nichiren Daishonin e si dedicherà sempre a portare avanti il movimento di kosen-rufu. Per questo bisogna avanzare mantenendo alla base il Gohonzon, il Gosho, la relazione maestro-discepolo e l’unità di itai doshin.
Riguardo al punto 3, Sensei ci insegna che, quando emergono delle funzioni che cercano di rompere l’unità di itai doshin e ostacolare il flusso di kosen-rufu, bisogna tirar fuori il coraggio di lottare per far emergere il bene.
Questo è lo spirito dei maestri Soka.
Nel Buddismo l’azione più grave è rompere l’unità tra i credenti, per questo è importante lottare contro le funzioni negative che cercano di ostacolare il movimento di kosen-rufu, creando confusione nella comunità dei credenti.
Nel Gosho Gli argini della fede Nichiren Daishonin scrive:
«Nel Sutra del Nirvana Shakyamuni afferma: “Se un buon monaco vede qualcuno distruggere l’insegnamento e non se ne cura, non lo rimprovera, lo espelle o lo punisce per la sua offesa, dovresti comprendere che quel monaco sta tradendo l’insegnamento del Budda. Ma se espelle il distruttore della Legge, lo rimprovera o lo punisce, allora questi è un mio discepolo, un vero ascoltatore della voce”.
Questo passo del sutra mi obbliga a parlare [contro coloro che commettono delle offese] nonostante le persecuzioni che devo affrontare, per evitare l’accusa di essere un nemico del Buddismo.
[…] Se vediamo, sentiamo e non facciamo nessun tentativo di fermare un’offesa che se parlassimo potrebbe essere evitata, tradiamo i doni della vista e dell’udito e dimostriamo una totale mancanza di compassione.
Chang-an scrisse: “Se uno è amico di una persona, ma manca della compassione di correggerla, in realtà è un suo nemico”. Le conseguenze di una grave offesa sono estremamente difficili da cancellare. La cosa più importante è rafforzare continuamente il nostro desiderio di far del bene agli altri» (RSND, 1, 557).
Nel 1961 Sensei è venuto in Italia per la prima volta, da allora sono passati sessantuno anni. Il grande sviluppo della Soka Gakkai italiana è stato realizzato grazie a Sensei e grazie allo sforzo di tanti membri: è la cosa più preziosa che abbiamo!
È importante che la nostra famiglia Soka sia sempre più collegata al maestro, e che siamo veramente uniti tra noi, come “i pesci e l’acqua”.
Se c’è questo legame diretto con il maestro e questa forte unità tra compagni di fede, sicuramente il nostro movimento di kosen-rufu continuerà a progredire. E riusciremo a superare ogni difficoltà.
Il maestro Toda diceva sempre che la Soka Gakkai era più importante della sua stessa vita. Perciò è importante che rimanga un’organizzazione pura e che ci sosteniamo e rispettiamo gli uni con gli altri, al di là delle differenze.
Il compito principale di noi responsabili è quello di prenderci cura di tutti i praticanti, nessuno escluso: da questo punto di vista abbiamo tanto da fare in ogni zona!
In questo periodo ci sono tanti compagni e compagne di fede che affrontano varie difficoltà e spesso non riescono a partecipare alle nostre attività.
Con una preghiera forte per la felicità di ogni singola persona e con azioni mirate a ricreare legami con ognuno, riusciremo sicuramente a rincontrare tanti cari amici e amiche con cui abbiamo condiviso tante sfide.
Ora stiamo riprendendo pian piano le attività in presenza: questo è molto importante per superare l’inerzia, l’apatia e il senso di impotenza generate dalla pandemia.
Cerchiamo di fare attività gioiose, divertenti e allegre, che possano far sentire a ognuno la gioia di praticare e la gioia di far parte della famiglia Soka creata dai nostri maestri!
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Le riunioni dei responsabili di centro: un appuntamento fondamentale con il nostro maestro
Tamiko Kaneda ha sottolineato l’importanza dei video delle Riunioni dei responsabili di centro per far sì che le nostre attività possano avanzare dinamicamente, a ritmo il maestro
di Tamiko Kaneda, Segretaria generale della Soka Gakkai italiana
Alla Consulta nazionale del 10 aprile il presidente Alberto Aprea ha riconfermato l’importanza di promuovere le nostre attività in base al ritmo delle riunioni dei responsabili di centro, affermando:
«D’ora in poi è mia intenzione basare ancora di più le nostre attività mensili sulle Riunioni di centro, ascoltando direttamente gli incoraggiamenti di Sensei e le linee guida del presidente Harada. In questo modo, facendole nostre e mettendole in pratica, potremo avanzare a ritmo con l’attività mondiale della Soka Gakkai. La Riunione dei responsabili di centro è sempre stata uno degli eventi più importanti della Gakkai, sin dai tempi del presidente Toda; è una fonte di energia insostituibile per lo sviluppo di kosen-rufu» (NR, 754, 4).
Nel 1989 il Giappone ha iniziato a trasmettere questi eventi via satellite, presso i principali Centri culturali della Soka Gakkai.
In seguito, la proiezione del filmato della Riunione di centro è diventata un’opportunità anche per i membri degli altri paesi, un appuntamento fondamentale per incontrare il nostro maestro.
Sensei afferma: «Quando le attività hanno un ritmo definito sono dinamiche, intense e piene di speranza.
Kosen-rufu è un viaggio che continuerà per sempre, per tutta l’eternità. Per questo è così importante che la cadenza mensile sia regolare. Il perno che stabilisce tale ritmo, così importante per la vittoria, è la nostra Riunione mensile dei responsabili di centro» (Ibidem).
Abbiamo pensato quindi di promuovere la visione della Riunione dei responsabili di centro creando un ritmo in questa attività, affinché tutto si svolga nel migliore dei modi.
La pianificazione delle proiezioni del filmato della Riunione dei responsabili di centro è a cura dei responsabili regionali.
Modalità della visione
Le proiezioni vengono organizzate principalmente via Zoom, ma è possibile programmarle in presenza anche presso i nostri Centri culturali.
La visione del filmato della riunione dei responsabili di centro è aperta ai membri, ai simpatizzanti, ai loro familiari e agli amici.