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Istanbul: costruiamo una capitale di gioia sconfinata nei nostri cuori - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 10:21

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Istanbul: costruiamo una capitale di gioia sconfinata nei nostri cuori

In questo saggio, originariamente pubblicato sulla rivista giapponese Pumpkin, il maestro Ikeda parla di Istanbul, dello spirito che la caratterizza e del suo viaggio nella città turca nel 1992

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In questo saggio, originariamente pubblicato sulla rivista giapponese Pumpkin, il maestro Ikeda parla di Istanbul, dello spirito che la caratterizza e del suo viaggio nella città turca nel 1992

Una terra incantata
dove i tulipani
sbocciano variopinti
in splendida armonia,
come un raduno di amici.

Quando visitai la splendida città turca di Istanbul, nota anche come la “capitale della civiltà”, fui accolto dai più bei tulipani in fiore che abbia mai visto. Era giugno del 1992.
Si dice che il tulipano, così elegante nella sua bellezza, abbia avuto origine in Turchia, dove è il fiore nazionale.
Nel linguaggio dei fiori i tulipani rappresentano l’amore perfetto e in questo senso sono il simbolo ideale di Istanbul che, nel corso della sua lunga storia, ha accolto così tante persone provenienti dai luoghi più disparati.
In realtà il linguaggio dei fiori è nato proprio in Turchia e la tradizione di comunicare agli altri i propri sentimenti attraverso i fiori si è poi diffusa in ogni parte del mondo.
Istanbul vanta una storia di oltre due millenni e nei secoli il suo nome è cambiato da Bisanzio a Costantinopoli, a Istanbul. La città ha svolto il ruolo di capitale di tre grandi imperi e si è sviluppata come centro della cultura greco-romana, cristiana e islamica.
In passato la città era collegata anche con il Giappone dalla Via della Seta attraverso il continente eurasiatico e l’oceano.
Qual è lo spirito di fondo di questa capitale internazionale dove tanti popoli e culture diverse si sono mescolati e coesistono? Durante la mia visita, una figura di spicco di Istanbul mi ha detto che è lo spirito di valorizzare l’umanità sopra ogni cosa. I suoi abitanti rispettano allo stesso modo i diversi popoli e culture.
Questa città di tulipani, innumerevoli nella loro varietà, ci incoraggia allegramente a vivere con dignità e orgoglio, fedeli a noi stessi.

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[Istanbul sorge sul Bosforo, uno stretto che collega Europa e Asia. Nel ricordare i suoi incontri con molte persone, il presidente Ikeda loda lo spirito di reciproco rispetto che permea questo crocevia tra Oriente e Occidente, n.d.r.]

Giorno dopo giorno
costruite una bellissima
capitale del cuore.

Ho pubblicato un dialogo con Nur Yalman, professore di antropologia sociale e studi mediorientali ad Harvard, dal titolo A Passage to Peace: Global Solutions from East and West (Un passaggio verso la pace: soluzioni globali da oriente e occidente).
Nella nostra conversazione il dottor Yalman, originario di Istanbul, espresse la forte convinzione che «l’empatia è il tratto distintivo della vera umanità».
In altre parole, è essenziale sviluppare un’empatia che ci permetta di coinvolgere gli altri nel dialogo, di condividere le loro gioie e sofferenze e di essere rispettosi del loro stile di vita.
Il fondamento di una simile empatia è una filosofia che insegni il rispetto per la vita degli altri e che dia dignità alla nostra.
Rumi, poeta e mistico del tredicesimo secolo (1207-1273), la cui tomba si trova in Turchia, scrisse: «Se una persona parla bene di un’altra, quella considerazione positiva si rispecchia su di lei e in realtà loda e plaude se stessa».
Se dedicassimo una parte più consistente delle nostre giornate a lodare ed esprimere gratitudine per gli sforzi sinceri e silenziosi degli altri, sia le nostre che le loro vite ne sarebbero illuminate e arricchite in maniera grandiosa!

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La vasta cultura musicale turca è nota in tutto il mondo.
Ho un meraviglioso ricordo del mio incontro con il famoso musicista turco Barış Manço (1943-1999) e con sua moglie, Lale.
Barış nacque durante la Seconda guerra mondiale e i suoi genitori gli attribuirono questo nome che significa ‘pace’, un nome piuttosto raro all’epoca. Speravano che diventasse in qualche modo un ambasciatore di pace, capace di diffondere il valore dell’amicizia in tutto il mondo.
Barış perse il padre quando aveva quindici anni, e la famiglia dovette lottare con le difficoltà economiche.
Nonostante questo, egli riuscì a continuare gli studi e a perfezionare i suoi talenti grazie a una borsa di studio speciale che gli venne assegnata.
In seguito, grazie al suo lavoro, diventò un attivista per la pace sul palcoscenico mondiale, e decise di dedicare la carriera a ripagare il debito di gratitudine verso i genitori e il suo paese attraverso il suo canto che celebrava il mondo come casa di tutta l’umanità.
Una volta Barış disse: «Credo profondamente che ogni persona nata sul nostro pianeta sia importante. Perché siamo nati? Sono convinto che la nostra missione sia di rendere felici gli altri, non tristi».
Più di ogni altra cosa si impegnò attivamente a trasmettere un messaggio di pace ai bambini, i cui cuori riteneva essere più grandi, puri e onesti di quelli degli adulti.

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[Concludendo, il presidente Ikeda parla di Mustafa Kemal Atatürk (1881-1938), primo presidente della Repubblica di Turchia. Nella sua lezione all’Università di Ankara del 1992, fondata da quest’ultimo, il presidente Ikeda esortò a seguire il sentiero tracciato da Atatürk dedicando la vita al servizio della generazione successiva, n.d.r.]

Il primo presidente turco Mustafa Kemal Atatürk non si concentrò solo sull’educazione, ma nel 1934 istituì il diritto di voto per le donne. Egli affermò che «la prima condizione per raggiungere la felicità nella vita è lavorare non per se stessi, ma per coloro che verranno dopo di noi».
Mentre portava avanti la costruzione di una nuova nazione turca, Atatürk visitò varie volte Istanbul, dove trascorse parte dei suoi ultimi anni.
Dobbiamo fare tutto quanto è in nostro potere oggi, con tutti noi stessi, per il bene della prossima generazione.
Quando ci impegniamo in questo senso, costruiamo una roccaforte di gioia illimitata nei nostri cuori.

Mettiamoci in cammino
colmi di speranza
per aprire la via che conduce
a una capitale eterna
che niente potrà distruggere.

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