Il presidente Ikeda ha inviato il seguente messaggio all’ottava riunione dei responsabili di centro tenutasi il 6 marzo 2022 in concomitanza con la seconda riunione dei responsabili di centro del Gruppo giovani, presso l’Auditorium Ikeda di Kanagawa nel quartiere di Tsurumi, a Yokohama
Fu proprio qui a Kanagawa, un luogo con cui condivido un profondo legame, che nel maggio del 1979 iscrissi due calligrafie: “Giustizia” e “Lotta condivisa” [subito dopo le dimissioni da terzo presidente della Soka Gakkai, n.d.r.].
Chi furono i primi a cui le mostrai? Furono i giovani, i miei amati giovani discepoli.
Dopo aver recitato Gongyo insieme, con i cuori uniti nella preghiera, dissi: «Proprio ora, in questo momento così difficile, farò crescere i giovani. Lotterò insieme ai giovani. Perché in un’epoca turbolenta dobbiamo riporre la nostra fiducia nel potere dei giovani che difendono la verità e la giustizia. Questo è il cuore dei maestri e discepoli Soka».
Ricordo ancora in modo vivido quei valorosi giovani uomini e giovani donne, i cui occhi ardevano di determinazione.
Desidero lodare con tutto il cuore i miei cari amici del Gruppo giovani, paladini della giustizia e della lotta condivisa, per la loro incoraggiante riunione di oggi con la quale, uniti ai giovani di tutto il pianeta, stanno celebrando il nostro grande voto per kosen-rufu e la pace nel mondo[ref]Alla riunione è stato mostrato un video con l’esibizione di circa tremila membri dei Gruppi giovani e futuro, del Giappone e di vari paesi di tutto il mondo, che hanno cantato la canzone della Soka Gakkai Giovani, scalate la montagna di kosen-rufu. La canzone è stata accompagnata da videoclip di membri che hanno condiviso le loro speranze e determinazioni. C’è stata anche un’esibizione dal vivo della banda musicale e della banda di pifferi e tamburi Soka.[/ref]. Grazie per i vostri instancabili sforzi!
La mia più profonda gratitudine va anche a tutti i membri della famiglia Soka che stanno recitando Daimoku per la crescita e la vittoria dei nostri giovani e che fanno sempre tutto il possibile per incoraggiarli e sostenerli.
Voi, amati successori che ereditate la fiaccola della “propagazione della grande Legge”
In uno dei suoi scritti Nichiren Daishonin riporta la parabola della lampada della povera donna, che si trova nelle scritture buddiste.
Come offerta a Shakyamuni, che risiedeva nel monastero di Jetavana, il re Ajatashatru e altre persone illustri avevano acceso una gran quantità di lampade. All’alba, però, le loro lampade si erano tutte spente. Solo la lampada offerta da una povera donna sconosciuta continuava ad ardere luminosa; niente avrebbe potuto spegnerla, nemmeno le tempeste violente che sferzano il monte Sumeru[ref]Nell’antica cosmologia indiana, il monte Sumeru è una colossale montagna situata al centro del mondo.[/ref] (cfr. Risposta a Onichi-nyo, RSND, 1, 965).
Come fu possibile? Perché, spiegò Shakyamuni, la sua lampada era stata offerta con l’intenzione più pura e sincera, con il voto di illuminare l’oscurità di tutti gli esseri viventi.
Mi torna in mente un titolo che campeggiava sulla prima pagina del primo numero del Seikyo Shimbun: “La torcia di Tsurumi arde luminosa”. Si riferiva alla luce splendente delle vite dei nostri pionieri del quartiere di Tsurumi, qui a Yokohama.
Le nostre preziose donne Soka, più di chiunque altro, hanno mantenuto accesa la nobile fiaccola di kosen-rufu “attraverso la compassionevole propagazione della grande Legge”[ref]Parte dell’iscrizione sul Joju Gohonzon affidato alla Soka Gakkai: «Per la realizzazione del grande voto di kosen-rufu attraverso la compassionevole propagazione della grande Legge» (NR, 526, 12).[/ref] grazie alla loro fede incrollabile. Sono certo che Nichiren Daishonin, il Budda dell’Ultimo giorno della Legge, le loderebbe immensamente dichiarando che la fiaccola che portano è “una lampada di grande fortuna” che nemmeno i venti più violenti potranno mai spegnere.
E voi, giovani successori che diventerete “più blu dell’indaco”, state ereditando con orgoglio questa fiaccola della “propagazione della grande Legge” e vi state dedicando a condividerla, cuore a cuore, con una persona dopo l’altra. Questa è la pratica del rispetto per gli altri mostrata dal bodhisattva Mai Sprezzante[ref]Il bodhisattva Mai Sprezzante appare nel ventesimo capitolo del Sutra del Loto, dal titolo “Il bodhisattva Mai Sprezzante”. Questo bodhisattva – che rinacque in seguito come Shakyamuni – si inchinava a tutti coloro che incontrava, dicendo: «Nutro per voi un profondo rispetto; non oserei mai trattarvi con disprezzo o arroganza. Perché? Perché voi tutti praticherete la via del bodhisattva e sarete allora in grado di conseguire la Buddità» (SDL, 365). Nonostante questo, però, fu attaccato da monaci, monache, laici e laiche arroganti, che lo colpirono con mazze e bastoni e gli lanciarono pietre. Il sutra spiega che questa sua pratica fu la causa che gli permise di conseguire la Buddità.[/ref], l’impegno per diffondere una luce inesauribile di speranza.
In questo momento di crisi, dove il caos e i disordini aumentano sempre di più, l’ansia e la preoccupazione per il futuro, l’isolamento e il senso di impotenza gravano in particolare sui giovani.
Ecco perché le voci sincere e coraggiose dei giovani Soka possono rivitalizzare le persone trasmettendo loro forza, ottimismo e calore senza limiti.
Il Daishonin spiegò al suo giovane discepolo Nanjo Tokimitsu che «il modo per diventare […] un Budda non è niente di straordinario: è come […] dare del fuoco a una persona intirizzita dal freddo» (Il ricco Sudatta, RSND, 1, 963).
Ne La raccolta degli insegnamenti orali, il Daishonin spiega che recitando Nam-myoho-renge-kyo possiamo accendere il fuoco della saggezza senza pari per cui «le illusioni e i desideri sono illuminazione» e «le sofferenze di nascita e morte sono nirvana» (cfr. BS, 109, 42)[ref]Il Daishonin afferma: «Oggi, quando Nichiren e i suoi seguaci recitano le parole Nam-myoho-renge-kyo, stanno illuminando l’oscurità di nascita e morte, rendendola chiara, così che il fuoco della saggezza del nirvana possa risplendere. E quando si capisce che le sofferenze di nascita e morte sono nient’altro che nirvana, questo è ciò che si intende con le parole “dove c’è Illuminazione, l’oscurità non può sorgere“. [Inoltre, quando Nichiren e i suoi seguaci recitano Nam-myoho-renge-kyo], stanno bruciando la legna dei desideri terreni, facendo sorgere il fuoco della saggezza della bodhi o Illuminazione» (La raccolta degli insegnamenti orali, BS, 109).[/ref].
In questo modo possiamo trasformare tutti i problemi che i giovani devono affrontare, così come tutte le complesse questioni della nostra società, in energia per creare nuovo valore, proprio come bruciare la legna produce luce e calore.
Possiamo illuminare l’oscurità delle sofferenze di nascita, invecchiamento, malattia e morte e aprire la strada per manifestare le nobili virtù di eternità, felicità, vero io e purezza, per noi stessi e per gli altri.
La Legge mistica è la medicina in grado di condurre l’umanità verso la pace e la sicurezza
Nei suoi scritti il Daishonin afferma che in un’epoca di conflitto, quando le persone vengono assalite da una raffica di innumerevoli calamità, «la grande efficace medicina del Sutra del Loto [Nam-myoho-renge-kyo] sarà il rimedio a tutti questi grandi disastri» (Come coloro che inizialmente aspirano alla via…, RSND, 1, 781).
La Legge mistica è la “grande efficace medicina” in grado di condurre ugualmente tutte le persone, senza alcuna distinzione, alla pace e alla felicità.
La visione del mio maestro Josei Toda di riunire l’umanità in un’unica famiglia globale era pervasa dal suo appassionato desiderio che nessun popolo di nessun paese potesse mai sprofondare nell’infelicità e nella miseria.
Le persone di tutto il mondo desiderano vivere felici e in pace.
Spero che, quanto più grandi saranno le sfide tanto più voi, giovani cittadini globali Soka, unirete le vostre forze e la vostra passione. Insieme, continuate con risolutezza a dialogare con gli altri per creare un mondo migliore. Rafforzate le vostre preghiere basate sul legame di non dualità di maestro e discepolo per portare la pace su questo nostro pianeta, il luogo in cui ci siamo riuniti come Bodhisattva della Terra concretizzando le parole del Sutra del Loto: «Questa, la mia terra, rimane salva e illesa» (SDL, 318)!
Insieme ai compagni di fede di tutto il mondo diffondete la danza della rivoluzione umana!
Con l’avvicinarsi del 16 marzo, giorno di kosen-rufu, vorrei condividere nuovamente con voi tre calligrafie che ho realizzato quarant’anni fa (nel 1982), mentre iniziavo a scalare insieme ai giovani la montagna di kosen-rufu del ventunesimo secolo.
Nella prima calligrafia si legge: “Coraggiosi successori Soka”; nella seconda: “Occhi che brillano della gioia della gioventù”; nella terza: “Sinfonia dello splendore della vita”.
Coraggiosi successori Soka che avete lasciato il superficiale per cercare il profondo (cfr. RSND, 1, 357)[ref]Nel Gosho Sulla profezia del Budda il Daishonin scrive: «Il Gran Maestro Dengyo disse: “Shakyamuni insegnò che il superficiale è facile, ma il profondo è difficile. Il cuore di un coraggioso lascia il superficiale e cerca il profondo”» (RSND, 1, 352).[/ref], care amiche, sorelle Kayo, i cui occhi brillano della gioia della giovinezza, insieme ai vostri preziosi compagni di fede di centonovantadue paesi e territori – uniti dallo spirito di itai doshin (diversi corpi, stessa mente) – diffondete la danza dinamica della rivoluzione umana!
Il mio grande desiderio è che vi impegniate insieme per far risuonare una pacifica sinfonia dello splendore della vita nei cuori della famiglia umana globale.