Un estratto del discorso del presidente della Soka Gakkai, Minoru Harada, alla nona riunione dei responsabili di centro, tenutasi il 16 aprile 2022
Nel mese di maggio celebriamo il cinquantesimo anniversario dell’inizio dei dialoghi tra il maestro Ikeda e Arnold J. Toynbee, uno dei più illustri storici del ventesimo secolo. Sebbene sia trascorso mezzo secolo, la loro lungimirante visione è più acuta e attuale che mai.
Il professor Toynbee affermò: «In futuro, una religione che possa far nascere e sviluppare una nuova civiltà dovrà essere una religione che permetta all’umanità di affrontare e superare quei mali che oggi costituiscono gravi minacce alla sopravvivenza del genere umano».
Basandosi su questa sua visione, Toynbee indicò i tre “mali più terribili” per l’umanità: “l’avidità che si annida nelle nostre vite”, “la guerra e l’ingiustizia sociale” e “la distruzione ambientale causata dall’essere umano”.
In questo senso possiamo affermare che attualmente stiamo affrontando le sfide più grandi e cruciali come membri della famiglia globale.
In risposta alla definizione di queste sfide presentata dal professor Toynbee, uno dei principali pensatori del mondo occidentale, il maestro Ikeda rispose attingendo alla saggezza del Buddismo: «L’avidità è una questione di natura individuale, inerente all’essere umano stesso; la guerra e l’ingiustizia sono mali a livello sociale, che sorgono quando gli esseri umani si relazionano tra loro, mentre la distruzione ambientale è un problema che ha origine dal rapporto tra l’essere umano e la natura. Secondo la filosofia buddista, questi tre aspetti sono classificati in quelli che vengono definiti i “tre regni dell’esistenza”: il regno in cui l’individuo si relaziona a se stesso, il regno in cui gli esseri viventi si relazionano tra di loro (ovvero le relazioni sociali), e il regno in cui l’essere umano si relaziona all’ambiente».
Sensei proseguì esponendo al professor Toynbee questo concetto dei tre regni dell’esistenza in termini molto comprensibili.
Infine, concluse il suo discorso affermando: «In definitiva, credo che dobbiamo concentrare tutte le nostre energie per normalizzare questi tre tipi di rapporti e realizzare un miglioramento nella situazione globale. In tal senso, ciascun individuo dovrà realizzare una trasformazione interiore, rivoluzionando se stesso dalla profondità della sua vita. Allora, e solo allora, sarà possibile fare qualcosa per porre rimedio agli sconvolgimenti nella nostra società e nell’ambiente naturale. Credo che la religione che renda possibile tutto questo sarà la vera religione a cui tutti aspireranno in futuro».
Sebbene possa sembrare un percorso lungo e tortuoso, la nostra pratica della rivoluzione umana, in cui ciascuno di noi si sfida ogni singolo giorno, è la strada maestra, la strada diretta verso la pace e la prosperità dell’intero genere umano. Non è esagerato affermare che ciò che determina se il Buddismo di Nichiren Daishonin possa essere o meno una “vera religione a cui tutti aspireranno in futuro”, è la crescita, la vittoria di ciascuno di noi.
Il Daishonin dichiara: «In definitiva, a meno che non riusciamo a dimostrare che questo è l’insegnamento supremo, i disastri e le calamità continueranno inesorabilmente» (Curare la malattia, RSND, 1, 989).
Queste parole non sono altro che il mandato che il Daishonin ha affidato a tutti noi.
Kosen-rufu è una lotta eterna tra il Budda e le funzioni demoniache. Non solo, il Buddismo è vincere o perdere: è vincendo che dimostriamo che il Buddismo è l’insegnamento corretto.
Continuiamo a lottare e a impegnarci con risolutezza, fino alla fine, per aggiungere un nuovo capitolo alla storia di kosen-rufu, con l’incrollabile convinzione che “la vittoria della Soka Gakkai è la vittoria delle persone comuni”!
Iniziamo ampliando la nostra rete di dialoghi, facendo del nostro meglio per incontrare i nostri amici.