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2 ottobre: Giorno della pace mondiale - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 09:29

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2 ottobre: Giorno della pace mondiale

Il 2 ottobre 1960, pochi mesi dopo essere stato nominato presidente della Soka Gakkai (il 3 maggio), Daisaku Ikeda intraprese il primo viaggio all’estero che segnò l’inizio del suo impegno per la pace nel mondo. Per questo il 2 ottobre è per la Soka Gakkai il “Giorno della pace nel mondo”

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Il 2 ottobre 1960, pochi mesi dopo essere stato nominato presidente della Soka Gakkai (il 3 maggio), Daisaku Ikeda intraprese il primo viaggio all’estero che segnò l’inizio del suo impegno per la pace nel mondo. Per questo il 2 ottobre è per la Soka Gakkai il “Giorno della pace nel mondo”. In questi sessantadue anni Sensei ha visitato 54 paesi dando avvio a kosen-rufu mondiale, la missione a cui da allora sta dedicando la sua vita. Di seguito un brano da La nuova rivoluzione umana in cui il maestro Ikeda rievoca quel primo viaggio

«Niente è più prezioso della pace. Niente porta maggiore felicità. La pace è il punto di partenza per il progresso dell’umanità.
2 ottobre 1960. Shin’ichi Yamamoto aveva trentadue anni. Nel suo cuore bruciava un’appassionata determinazione di realizzare la pace e si apprestava a intraprendere un viaggio intorno al mondo. Erano passati solo cinque mesi da quando era stato nominato terzo presidente della Soka Gakkai. Quel giorno il cielo di Tokyo, nella fresca aria autunnale, era limpido come il cristallo. Fin dalle prime ore del mattino un gran numero di membri della Soka Gakkai si era recato all’aeroporto internazionale Haneda tanto che, intorno alle 9.30, la terrazza da cui si godeva la vista delle piste di decollo era già affollata all’inverosimile. Erano tutti lì per salutare il loro presidente, Shin’ichi Yamamoto, che era in procinto di partire per il suo primo viaggio all’estero. Durante il volo Shin’ichi fece scivolare lentamente una mano sul petto.
Nella tasca interna del soprabito custodiva una fotografia del suo maestro. Non aveva dimenticato il giorno in cui Toda, gravemente ammalato, nel letto del suo alloggio al tempio principale, poco prima di morire, gli aveva confidato di aver fatto un sogno: lo aveva visto partire per il Messico.
“Erano tutti in trepida attesa; stavano aspettando qualcosa!” aveva detto Toda. “Erano alla ricerca del Buddismo di Nichiren Daishonin. Voglio che tu ti metta in viaggio, Shin’ichi; voglio che tu viaggi intorno al mondo per kosen-rufu. L’intero pianeta sarà il tuo proscenio e, credimi, è davvero immenso. Sarà la sfida della tua vita!”. Quel giorno, senza parlare, Shin’ichi aveva stretto con forza la mano che Toda gli aveva teso sollevandola da sotto le coperte.
Il presidente, poi, aveva fissato con sguardo fermo il volto di Shin’ichi e gli aveva detto, con grande forza interiore e gli occhi lucenti: «Devi vivere intensamente, Shin’ichi! Devi vivere più che puoi e viaggiare in lungo e in largo». Shin’ichi aveva scolpito quelle parole, le ultime volontà di Toda, nel suo cuore e ora, in nome del suo defunto maestro, stava muovendo il primo passo per realizzare kosen-rufu nel mondo.
A quel pensiero, si sentì travolgere da un’ondata di emozioni indefinibili. (cfr. NRU, 1, 1).

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