Mirko Lugli ha condiviso l’esperienza di attività che sta portando avanti insieme a tutti i compagni e le compagne di fede dell’hombu Roma 8, basata sullo shakubuku e sull’incoraggiamento reciproco, per risvegliare in ogni persona il desiderio di partecipare a zadankai creando insieme un’oasi di pace nel quartiere
Questa esperienza comincia alla fine di gennaio. Venivo da due anni in cui nonostante la pandemia ho cercato di non diminuire il mio impegno per kosen-rufu, anzi di aumentarlo. Tuttavia a livello più profondo avevo la costante sensazione che c’era qualcosa che potevo fare di più per vivere felice insieme agli altri. Dentro di me sentivo un muro che non riuscivo ad abbattere.
Nel quartiere in cui vivo da tre anni, il quartiere Monteverde di Roma, la partecipazione agli zadankai stava diminuendo di mese in mese e questo mi creava molta sofferenza. La svolta è arrivata grazie all’editoriale di febbraio di Sensei, incentrato sulla campagna di Kamata, dove scrive (NR, 744, 5):
«Ora è il momento
di creare
una storia dorata,
invitando i nostri amici a unirsi
alla nostra danza di maestro e discepolo!».
Questo incoraggiamento mi ha infiammato di nuova determinazione. Era il momento di regalare una nuova vittoria a Sensei!
Mi è stato subito chiaro quale fosse il luogo della mia missione: il quartiere in cui vivo, che corrisponde all’hombu Roma 8. Insieme ai responsabili di hombu adulti e giovani, che ringrazierò per sempre, ci siamo incontrati e abbiamo ragionato su come realizzare “la nostra Kamata”. Quella sera abbiamo sentito accendersi una fiamma interiore.
Il primo passo è stato informare Sensei e coinvolgere tutti i praticanti dell’hombu con uno scopo chiaro.
Così, la prima domenica di febbraio abbiamo organizzato una riunione generale online aperta a tutti, adulti e giovani, membri e simpatizzanti. È stata una riunione breve, fresca e incoraggiante in cui alla fine abbiamo lanciato il nostro obiettivo: che ognuno portasse almeno un ospite allo zadankai di fine mese!
La cosa più bella è stata vedere i membri felici di questa nuova partenza, non vedevano l’ora! Ognuno si è alzato come protagonista di kosen-rufu.
Da febbraio abbiamo mantenuto questo ritmo mensile: riunione generale a inizio mese e rilancio dell’obiettivo di portare un amico/amica a zadankai.
E così avanti a marzo, aprile e ora a maggio, informando sempre Sensei di ogni sviluppo.
Risultati. Nel nostro hombu, formato da due capitoli e diciassette gruppi, a febbraio la statistica ha registrato 28 partecipanti in più. In questi mesi hanno partecipato 34 ospiti.
Tanti giovani si sono alzati e stanno realizzando esperienze incredibili. Una responsabile delle giovani donne, sull’onda della “nostra Kamata”, ha deciso di realizzare l’impossibile sul lavoro e ora coordina un progetto per la realizzazione di scuole in ottanta paesi del mondo (vedi NR, 750, 17).
Inoltre, nel corso di questi mesi, abbiamo dedicato due fine settimana a incontrare personalmente ogni responsabile di settore e di gruppo per condividere il nostro obiettivo con tutti e avanzare insieme.
È stata un’attività stupenda: andando da un incontro a un altro, si incrociavano per strada tanti compagni di fede impegnati a incoraggiare qualcuno o a fare shakubuku. Il quartiere Monteverde si stava mostrando in tutto il suo splendore, sembrava una specie di Shinanomachi, il quartiere della sede centrale della Soka Gakkai! Che gioia!
Inoltre, giovani e adulti, ci stiamo impegnando insieme in un’attività molto importante: analizzare attentamente la statistica di ogni gruppo, per capire come sta ogni persona. Ci sono membri che si sono allontanati per via della modalità online e che non vediamo l’ora di invitare agli zadankai in presenza! E c’è anche chi si è allontanato da tempo per altri motivi. Non vogliamo lasciare nessuno indietro! Così stiamo ricontattando tutti, e diverse persone stanno tornando alle riunioni. Tra loro, un giovane uomo che non partecipava da anni mi ha preceduto invitandomi per una pizza, prima ancora che potessi invitarlo io! È stata una serata bellissima.
Infine, domenica 8 maggio si è tenuta la riunione generale mensile dell’hombu 8, finalmente in presenza al Centro culturale. L’obiettivo era 150, ed eravamo 160. Abbiamo superato la partecipazione precedente alla pandemia. C’era anche un mio amico che non veniva da anni, e più di dieci persone nuove.
A livello personale questa attività incentrata sugli zadankai mi ha portato a rivitalizzare totalmente la mia vita. È come se avesse spazzato via una coltre di polvere dal mio cuore.
Ogni giorno è l’occasione per sfidarmi nello shakubuku: una vera lotta per superare i miei limiti personali. Una lotta per mettere al centro il voto di kosen-rufu insieme a Sensei. Una lotta che mi fa sentire vivo e felice!
Ora miriamo agli zadankai di maggio, finalmente in presenza. Per luglio, con i giovani in prima linea, abbiamo un grande obiettivo: consegnare due nuovi Gohonzon in ogni gruppo. Pronti a raddoppiare il nostro impegno nella seconda metà dell’anno.
Andiamo avanti insieme! Abbattiamo tutti i muri!