«Sebbene io e i miei discepoli possiamo incontrare varie difficoltà, se non nutriamo dubbi nei nostri cuori, conseguiremo naturalmente la Buddità. Non dubitate semplicemente perché il cielo non vi protegge. Non scoraggiatevi perché non godete di un’esistenza facile e tranquilla in questa vita. Questo è quello che ho insegnato ai miei discepoli mattina e sera, ma tuttavia hanno cominciato a nutrire dubbi e ad abbandonare la loro fede. Gli stupidi sono soliti dimenticare le loro promesse quando viene il momento cruciale»
(Nichiren Daishonin, RSND, 1, 256)
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Avere fede nel momento cruciale
di Marco Gensini, Firenze
Sono membro della Soka Gakkai dal 1983. Il Gosho L’apertura degli occhi è uno dei trattati più importanti di Nichiren Daishonin, in cui rivela la sua identità come Budda dell’Ultimo giorno della Legge.
Fu scritto nel 1272 durante l’esilio a Sado e fu inviato a Shijo Kingo per essere trasmesso a tutti i seguaci a Kamakura. Forse questa è la frase di Gosho che più di altre ha orientato, fin dall’inizio, il mio percorso nella fede.
Mi sono avvicinato ventitreenne al Buddismo di Nichiren Daishonin mosso sia da una grande curiosità, sia da una sofferenza profonda che trascinava dietro di sé problemi irrisolti e sogni repressi.
Sin dall’inizio, studiando, ho capito che questa pratica avrebbe potuto aprire nella mia vita scenari totalmente rivoluzionari. Ogni volta che tutto sembrava andare male e la sofferenza riaffiorava, queste parole del Daishonin mi sono sempre ritornate in mente, riportandomi ogni volta alla corretta visione buddista delle cose.
Solo la promessa fatta nel momento cruciale, descritta nel Gosho, mi ha permesso di sconfiggere i moti tumultuosi della mia mente che tendeva a non farmi credere nella mia vittoria sul karma.
Ho deciso di affidarmi e di basarmi sul mio voto di kosen-rufu condiviso con il presidente Ikeda.
Provo una profonda gratitudine per il Daishonin che ha scritto queste parole eterne, per il maestro Ikeda e per la Soka Gakkai che mi hanno trasmesso questo insegnamento, e per tutti i compagni di fede che con me l’hanno condiviso, permettendomi di sconfiggere definitivamente la sofferenza e la disperazione.
Sarebbe stato stupido dimenticare questa promessa e mandare in fumo la grande possibilità che mi dava il Buddismo di diventare una persona felice, soltanto perché magari in qualche momento non stavo bene, dubitavo di una vittoria, nasceva un problema con qualcuno oppure subivo un’ingiustizia. Posso senza alcun dubbio affermare che le decisioni prese nei momenti cruciali hanno determinato il corso vittorioso di tutta la mia vita nel lavoro, in famiglia e nelle amicizie.
Sono convinto che l’azione quotidiana di rinnovare il grande voto di kosen-rufu rappresenta la garanzia che diventeremo assolutamente felici in questa esistenza, e rappresenta anche la mia profonda determinazione per tutta la vita e per l’eternità.