Il presidente Ikeda ha inviato il seguente messaggio alla settima riunione dei responsabili di centro della Soka Gakkai, tenutasi il 6 febbraio 2022, nella regione del Kansai, in concomitanza con la riunione generale della prefettura di Hyogo
Grazie infinite per il vostro impegno nell’organizzare questa riunione dei responsabili di centro, in concomitanza con la gioiosa riunione generale della prefettura di Hyogo che, dal mio amato Kansai “sempre vittorioso” e dalla mia amata prefettura di Hyogo “sempre vittoriosa”, segna un balzo dinamico traboccante di gioia verso la primavera Soka!
Nichiren Daishonin cita l’antico proverbio «Uno è la madre di diecimila» (RSND, 1, 117). Tutto inizia dall’intraprendere con coraggio un dialogo sincero con una singola persona.
A febbraio del 1952, mentre a Tokyo si svolgeva la campagna del capitolo Kamata, un giovane compagno di fede[ref]Giichiro Shiraki, membro del capitolo Kamata che il presidente Toda aveva nominato temporaneamente responsabile del capitolo di Osaka appena formato, si recò nel Kansai nel febbraio del 1952 e iniziò con dedizione a condividere il Buddismo del Daishonin. Fece shakubuku a colui che diventò quindi il primo membro del capitolo di Osaka, il che segnò il punto di partenza del movimento di kosen-rufu nel Kansai. Il signor Shiraki divenne in seguito il primo responsabile del capitolo di Osaka.[/ref] che condivideva il mio stesso spirito entrò in azione con un’appassionata determinazione pionieristica e introdusse al Buddismo di Nichiren Daishonin colui che sarebbe diventato il primo membro del Kansai. Sono proprio questi sforzi invisibili che hanno aperto la strada all’attuale sviluppo del nostro grande Kansai, famoso in tutto il mondo.
Congratulazioni vivissime per il settantesimo anniversario del nostro indomito movimento di kosen-rufu nel Kansai!
Oggi, giovani successori intrepidi come il protagonista della canzone Dainanko, Kusunoki Masatsura[ref]Kusunoki Masatsura (1326–48): capo militare giapponese nel periodo Nanbokucho. Quando era un ragazzo, suo padre Kusunoki Masashige (1294–1336), un famoso guerriero samurai, si separò da lui per la sua battaglia finale, affidando al figlio il compito di portare avanti la sua eredità.[/ref], che incarnano il principio «dall’indaco, un blu ancora più blu» (RSND, 1, 404), stanno emergendo per assumere la guida, schierandosi in prima linea. I dialoghi sul Buddismo che i membri della nostra famiglia Soka intraprendono con una persona dopo l’altra, in perfetta unità, stanno aprendo le porte a un futuro di speranza incredibilmente vasto e luminoso.
«Noi saremo gli alleati delle persone che soffrono!»
Negli ultimi settant’anni, i miei cari membri del Kansai e io abbiamo condiviso lotte e gioie di kosen-rufu e della vita, nello spirito espresso dal Daishonin: «Condividere le gioie e i dolori degli amici» (RSND, 2, 906).
Ricordo che durante l’incidente di Osaka[ref]Incidente di Osaka: il presidente Ikeda, all’epoca responsabile dello staff del Gruppo giovani della Soka Gakkai, fu arrestato il 3 luglio 1957 ingiustamente accusato di aver violato la legge elettorale. Al termine del processo, che durò per oltre quattro anni (dal 18 ottobre 1957 al 25 gennaio 1962) egli venne completamente scagionato.[/ref] i membri del Kansai mi consegnarono una copia degli scritti di Nichiren Daishonin, mentre mi trovavo in prigione per essere sottoposto a un interrogatorio. Quel volume, su cui è apposta l’autorizzazione del centro di detenzione, è conservato con cura per le generazioni future.
Poiché siamo uniti dal legame indistruttibile che deriva dal fatto di basarci sul Gosho, non abbiamo nulla da temere.
C’è un passo di uno scritto del Daishonin che i membri del Kansai e io abbiamo inciso nei nostri cuori: «Adesso tu e io [Nichiren] siamo uniti come maestro e sostenitore laico. Ma, fintanto che vivrai, essendo un comune mortale, tu devi seguire il sovrano del paese e obbedirgli. Perciò stai per affrontare questa grave e pericolosa situazione, ma io riesco a malapena a trattenere le lacrime [al pensiero che questa avversità ti permetterà di alleggerirti delle tue colpe passate]. […] Anche se il tuo corpo dovrà affrontare i pericoli insiti in questa situazione critica, la tua mente è una sola cosa con la mente del Budda. E anche se nella tua esistenza presente devi entrare nel regno degli asura, nella vita futura dimorerai senza dubbio nella terra del Budda» (cfr. RSND, 2, 902).
In quest’epoca di caos e conflitti, nel mezzo di una serie di sfide apparentemente senza fine, noi della Soka Gakkai ci dedichiamo alla diffusione della Legge mistica. Con la stessa mente del Budda e lo stesso spirito del Daishonin ci sforziamo di sviluppare nel profondo della nostra vita una condizione di felicità incrollabile ed eterna, e aiutiamo gli altri a fare lo stesso.
Non solo, intraprendiamo azioni coraggiose e tenaci per trasformare le nostre comunità e la società intera nello spirito della “triplice purificazione della Terra” descritto nel Sutra del Loto[ref]Triplice purificazione della terra: l’azione del Budda Shakyamuni di purificare per tre volte innumerevoli terre, in preparazione della Cerimonia nell’aria, descritta nell’undicesimo capitolo del Sutra del Loto. Per ulteriori approfondimenti, consultare il Dizionario del Buddismo, p. 725).[/ref], e realizzare l’ideale del Daishonin di “adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese”.
Questo è lo spirito della Soka Gakkai, che ha origine dai presidenti Makiguchi e Toda.
La notte prima di essere scagionato da tutte le accuse in merito all’incidente di Osaka, mi trovavo nella città di Amagasaki della prefettura Hyogo, un luogo dove ho stretto profondi legami con i membri del Kansai. Esortai con il ruggito del leone i miei compagni di fede ad abbracciare questo voto indomito: «Con la nostra consapevolezza e la convinzione in quanto discepoli di Nichiren Daishonin, saremo gli alleati delle persone che soffrono e costruiremo un mondo in cui tutti possano davvero vivere in sicurezza e senza preoccupazioni!».
Oggi, in questa epoca in cui ci troviamo ad affrontare innumerevoli, ardue sfide come la pandemia e i disastri naturali dovuti ai cambiamenti climatici, il nostro movimento Soka del rispetto della dignità della vita sta diventando, ora più che mai, un sostegno inestimabile, un’ancora di salvezza per le persone comuni del Giappone e del mondo intero.
I nostri membri stanno manifestando una resilienza impareggiabile, che permette loro di superare ogni tipo di avversità, in accordo con il principio buddista di trasformare il veleno in medicina.
In tal senso, i compagni di fede di Hyogo e del Kansai sono modelli di speranza, coraggio e unità.
Fate risuonare con gioia un canto di primavera traboccante di felicità e di uno spirito sempre vittorioso!
Sempre settant’anni fa, nell’agosto del 1952, ho compiuto il primo passo per realizzare kosen-rufu nel Kansai. Ricordo di aver ammirato la maestosa sagoma del castello di Osaka che brillava al tramonto mentre attraversavo il ponte sul fiume Yodogawa a bordo del treno espresso Tsubame.
Con quella visita intrapresi una lotta che continuo a portare avanti ancora oggi a fianco dei miei compagni di fede risvegliati al voto di kosen-rufu formulato nel remoto passato, per costruire nel Kansai un magnifico e indistruttibile castello di pace e sicurezza delle persone comuni.
Quando l’area di Kobe fu colpita da un devastante terremoto, nel gennaio 1995, il Centro culturale dove si tiene la riunione di oggi, così come altre strutture della Soka Gakkai nelle zone colpite di Hyogo e del Kansai, furono utilizzati come centri di evacuazione e distribuzione dei generi di soccorso: veri e propri castelli per la protezione delle persone. Innumerevoli, coraggiosi giovani Bodhisattva della Terra si dedicarono ai soccorsi e alla ricostruzione delle zone colpite, senza risparmiare le loro forze. Non dimenticherò mai questa nobile storia. Attualmente si sta pianificando la costruzione di un nuovo grande auditorium della Soka Gakkai nel Kansai, uno dei progetti per celebrare il centenario della nostra fondazione, che verrà sicuramente ammirato dai membri di tutto il mondo.
Il Daishonin spiega che se le nostre preghiere sono forti, la protezione delle divinità celesti sarà altrettanto forte, e utilizza questa analogia: «Se il sovrano di un [castello] non si piega, anche gli uomini a guardia [di esso] rimarranno saldi» (cfr. RSND, 2, 629). Così come afferma il Daishonin, prego tutti voi, compagni di fede del Kansai, “sovrani” di questo glorioso castello di maestro e discepolo, di continuare a rafforzare ed espandere ulteriormente la protezione delle divinità celesti attraverso la forte fede di ciascuno e la vostra solida unità di itai doshin (diversi corpi, stessa mente). Con la certezza che niente può superare la «strategia del Sutra del Loto» (RSND, 1, 889) – ovvero la recitazione di Nam-myoho-renge-kyo – compiamo ora una gioiosa, nuova partenza nel nostro movimento dedito al bene supremo.
Fate risuonare ovunque un canto di primavera traboccante di felicità e di uno spirito sempre vittorioso!
Per celebrare la riunione generale di Hyogo di oggi, vorrei dedicarvi due calligrafie che composi per il Giorno del Gruppo donne di Hyogo, il 16 marzo (1983).
Nella grande Hyogo,
dove il cielo è sereno e la terra illuminata,
adornate questa esistenza
con benefici grandi
quanto la luna piena.
E ancora:
Affido a voi, mie care amiche,
la costruzione
della nostra grande Hyogo.
Concludo il mio messaggio con le più sincere preghiere per la salute, la felicità e la vittoria dei nostri membri di tutto il mondo. State sempre bene!