In questo saggio il maestro Ikeda parla della gioia di studiare il Buddismo. Approfondire questa impareggiabile filosofia della vita è la forza trainante della vittoria per sé e per gli altri, nonché della realizzazione di una società pacifica e armoniosa. E in questo senso gli esami di Buddismo rappresentano una splendida occasione
La gioia di studiare la filosofia più elevata è la forza per vincere
Ricordo una sera, non molto tempo dopo la fondazione del Seikyo Shimbun, quando mi stavo impegnando con tutte le forze in vista dell’imminente nomina di Toda Sensei a secondo presidente della Soka Gakkai[ref]Il Seikyo Shimbun fu fondato il 20 aprile 1951, mentre Josei Toda venne nominato secondo presidente della Soka Gakkai il mese successivo, il 3 maggio.[/ref]. Io e altri giovani ci eravamo riuniti dopo il lavoro a casa di un giovane uomo per studiare insieme il Gosho L’apertura degli occhi. Eravamo tutti molto seri, con il cuore colmo di speranza e lo sguardo rivolto al futuro.
Quella sera, il 24 aprile 1951, scrissi nel mio diario: «Anche se il Gosho L’apertura degli occhi non è facile da capire, nel mio cuore è rimasta impressa tutta la convinzione del Daishonin. In questi tempi così difficili, quanto è nobile vedere un gruppo di giovani in ristrettezze economiche che si riuniscono per studiare la filosofia di Nichiren Daishonin in una casa modesta!».
Oggi, in Giappone, i membri del nostro Gruppo giovani uomini, pronti a ripartire con le nomine dei nuovi responsabili nazionali, hanno ereditato e stanno portando avanti quella tradizione. Continuano a mostrare la passione e la forza dei giovani Bodhisattva della Terra mentre si esercitano nelle «due vie della pratica e dello studio» (RSND, 1, 342) insieme ai loro compagni di fede degni della massima fiducia, senza curarsi del prestigio o della reputazione. I giovani Soka, che avanzano con entusiasmo tenendo alto il vessillo del “Buddismo delle persone comuni” e della “religione umanistica di Nichiren Daishonin”, sono il mio orgoglio, il mio tesoro.
Creare la storia
Lo storico francese Jules Michelet (1798-1874) scrisse: «Il fondamento essenziale della storia è il pensiero popolare».
Le convinzioni e le azioni concrete di ciascuno di noi, in quanto persone comuni, possono cambiare il mondo.
Il nostro movimento di studio Soka ha portato alla fioritura di una prospera filosofia delle persone comuni, nata dalle persone comuni e per le persone comuni.
A novembre in Giappone si terrà, per la prima volta dopo le restrizioni imposte dalla pandemia, il tradizionale esame di Buddismo di primo livello, organizzato dal Dipartimento di studio e incentrato sui princìpi fondamentali. Attualmente i compagni di fede di tutto il paese stanno organizzando numerose, preziose occasioni a livello locale per studiare insieme in piccoli gruppi.
L’esame di Buddismo di primo livello si tenne per la prima volta settant’anni fa, nel dicembre 1952, otto mesi dopo la pubblicazione de La raccolta completa degli scritti di Nichiren Daishonin (Nichiren Daishonin Gosho Zenshu), su iniziativa del mio maestro Josei Toda. Era un periodo in cui sempre più persone entravano a far parte della Soka Gakkai.
Quello stesso anno, studiando e condividendo con entusiasmo la grandezza del Buddismo del Daishonin, insieme con i compagni di fede del capitolo Kamata realizzammo una svolta decisiva nell’espansione di kosen-rufu grazie al successo della nostra “campagna di febbraio”.
Sull’onda della pubblicazione del Gosho Zenshu (aprile 1952), la Soka Gakkai – che all’inizio dell’anno contava circa 5.700 famiglie – realizzò un grande progresso dinamico, arrivando a superare in un solo anno le 22.000 famiglie di membri. Il primo esame di introduzione al Buddismo si tenne proprio in quel periodo di grande sviluppo.
Nel numero di Capodanno del Seikyo Shimbun dell’anno successivo (1953), che riportava i risultati e il significato di questo esame, fu pubblicato un mio articolo intitolato La gioia di studiare la più elevata filosofia al mondo. Scrissi che la vita è il fattore essenziale senza il quale non esisterebbe l’universo, né alcun tipo di società o nazione, né il mondo; pertanto, una filosofia della vita è fondamentale per gli individui e per la pace mondiale.
La gioia di approfondire questa impareggiabile filosofia della vita, a prescindere dal fatto che si superi o meno l’esame, è il vero obiettivo del nostro studio del Buddismo. Questa è la forza trainante della vittoria nella vita, per noi stessi e per gli altri, nonché della realizzazione di una società pacifica e armoniosa.
Settant’anni dopo, mentre il nostro movimento di kosen-rufu mondiale continua a svilupparsi senza limiti, condividere questa gioia con nuovi amici che stanno iniziando a ricercare gli insegnamenti del Daishonin è fonte di felicità immensa!
In questo periodo in cui l’umanità si trova a un bivio cruciale, impegniamoci a illuminare i cuori di sempre più numerosi cittadini globali con la grande luce della filosofia della vita del Buddismo del sole!
«La strategia del Sutra del Loto»
«I miei quarant’anni: perfezionare lo studio del Buddismo; perfezionare la pratica del Buddismo» (Diario giovanile, pag. 609).
Questo era lo spirito con cui studiavo gli scritti del Daishonin già prima di compiere i trent’anni: leggevo il Gosho in ogni momento libero, anche mentre mi spostavo in treno o aspettavo di incontrare qualcuno.
Abbracciando con fermezza la «strategia del Sutra del Loto» (RSND, 1, 889), assunsi la guida del nostro movimento con il cuore indissolubilmente unito al mio maestro. Avevo la stessa età dei membri dell’attuale Gruppo giovani.
Studiare il Gosho fa emergere nel nostro cuore l’indomito spirito combattivo del Daishonin e fa risuonare in tutto il nostro essere la sua vasta compassione di aiutare in ogni modo le persone comuni.
Quando leggiamo gli scritti del Daishonin sgorga in noi un coraggio senza limiti ed emergono passione e saggezza immense, che ci consentono di trovare sempre una via d’uscita, quali che siano le difficoltà o gli ostacoli che stiamo affrontando.
Una volta Toda Sensei dichiarò con incrollabile convinzione: «Se anche dovessi cadere nell’inferno, non mi importerebbe. Perché? Perché condividerei la Legge mistica con tutti coloro che si trovano lì, trasformando quel luogo nella Terra della Luce tranquilla».
Il Buddismo non è una teoria astratta. Ha il potere concreto di cambiare il cuore delle persone, la loro vita quotidiana e la società intera.
Anche durante la celebre “campagna di Osaka”[ref]Campagna di Osaka: nel maggio 1956 i membri del Kansai, guidati dal giovane Daisaku Ikeda, in un solo mese introdussero 11.111 famiglie alla pratica del Buddismo di Nichiren Daishonin.[/ref] del 1956 mi impegnai con tutte le forze basandomi sempre sul Gosho, consapevole che avrei potuto realizzare la vittoria solo studiando i princìpi della leadership insegnati dal Daishonin, per vincere in ogni tipo di battaglia o sfida.
Quando dei compagni di fede esitavano di fronte a ostacoli apparentemente insormontabili, condividevo le parole incoraggianti del Daishonin secondo cui dovremmo pregare «con tanta convinzione come se dovessi accendere il fuoco con legna bagnata o estrarre l’acqua dal terreno riarso» (RSND, 1, 395). Ciò faceva ardere nuovamente in tutti noi un “cuore di leone”, una ferma determinazione a rendere possibile l’impossibile.
Dichiarando che avremmo realizzato sicuramente il nostro grande voto se avessimo unito i nostri cuori, condivisi le parole del Daishonin: «Quando fra le persone prevale lo spirito di “diversi corpi, stessa mente”, esse realizzeranno tutti i loro scopi, mentre se hanno uno “stesso corpo e diverse menti” non possono ottenere niente di notevole» (RSND, 1, 550).
I membri del Kansai e io abbiamo inciso nei nostri cuori molti passi del Gosho che ci hanno ispirato e motivato a realizzare quell’incredibile vittoria che nessuno riteneva possibile. Leggendoli insieme, abbiamo chiarito i nostri obiettivi quotidiani e cercato di ottenere in un solo giorno i risultati di una settimana o dieci giorni. Grazie a questa unità basata sul Gosho, siamo riusciti a realizzare una storia di brillanti successi.
Incidiamo il Gosho nel cuore
Il materiale di studio per l’esame di Buddismo di primo livello che si svolgerà a breve in Giappone, comprende tre passi del Gosho[ref]Nota della redazione della SGI Newsletter: i suddetti passi del Gosho sono tratti da Il conseguimento della Buddità in questa esistenza, L’inverno si trasforma sempre in primavera e L’apertura degli occhi.[/ref] che ricordo con affetto di aver approfondito insieme ai miei compagni di fede, fin da quando ero giovane.
Ad esempio, nel settembre del 1957 condivisi le seguenti parole de Il conseguimento della Buddità in questa esistenza con i membri che avevano preso parte alla riunione per la fondazione del settore generale di Katsushika: «Risveglia in te una profonda fede e lucida con cura il tuo specchio notte e giorno. Come dovresti lucidarlo? Solo recitando Nam-myoho-renge-kyo» (RSND, 1, 4).
In quell’occasione sottolineai che, proprio come afferma il Daishonin, la chiave per creare un’organizzazione esemplare si trova nel fare Gongyo e recitare Nam-myoho-renge-kyo. In risposta al mio appello, tutti si sfidarono nell’aiutare i propri compagni di fede a sviluppare una solida pratica quotidiana di Gongyo e Daimoku. Tre anni dopo, il settore generale di Katsushika si era sviluppato così tanto che furono creati tre diversi settori generali.
In una riunione alla fine del 1969, durante una visita al Centro di Matsusaka, nella prefettura di Mie, i membri del Chubu e io incidemmo nei nostri cuori queste auree parole de L’apertura degli occhi, con profonda determinazione: «Sebbene io e i miei discepoli possiamo incontrare varie difficoltà, se non nutriamo dubbi nei nostri cuori, conseguiremo naturalmente la Buddità» (RSND, 1, 256).
A quel tempo, in cui io stesso soffrivo di cattive condizioni di salute, i venti degli ostacoli e delle funzioni demoniache infuriavano sulla Soka Gakkai.
Ho condiviso questo passo del Gosho in molte altre occasioni con i membri di ogni zona, compresi quelli dell’attuale Gruppo Isole vittoriose che vivono nelle isole più remote del Giappone.
Anche una compagna di fede di centotré anni del Gruppo Molti Tesori che vive nella prefettura di Ibaraki, la cui esperienza è stata pubblicata sul Seikyo Shimbun lo scorso agosto, ha sempre tenuto a cuore questo passo. Quando una volta la incontrai a uno zadankai, poco dopo che era entrata nella Soka Gakkai, teneva stretta tra le braccia la sua copia degli scritti del Daishonin come un tesoro prezioso. Era riuscita ad acquistarla con i soldi messi da parte risparmiando il più possibile sulle spese familiari.
Mentre leggevo questo brano de L’apertura degli occhi, lei ascoltava con grande attenzione passando ripetutamente lo sguardo dal mio volto al volume del Gosho.
L’articolo del Seikyo Shimbun riporta che aveva appuntato a matita: “La determinazione di un discepolo” a margine di questo passo che aveva letto più e più volte in tempi dolorosi e difficili.
Nel leggere tutto questo, mia moglie e io abbiamo unito le mani in segno di profondo rispetto e ammirazione per i suoi preziosi sforzi volti ad aiutare gli altri a stringere un legame con il Buddismo di Nichiren Daishonin e a creare nuovi amici e alleati del nostro movimento nella comunità locale.
I membri del nostro Gruppo Molti Tesori, che hanno trionfato su tutto per «conseguire naturalmente la Buddità» (cfr. RSND, 1, 256), risplendono come fonte di ispirazione in Giappone e nel mondo intero. Nichiren Daishonin li sta sicuramente applaudendo, esclamando: «Eccellente, eccellente!» (RSND, 1, 788).
Lo studio del Buddismo in ogni parte del mondo
«La Soka Gakkai ha la missione di promuovere lo studio del Buddismo»: in perfetto accordo con queste parole del mio maestro Toda, il nostro movimento di studio umanistico, che all’inizio era un vivace torrente, è diventato un grande fiume possente che ora scorre in ogni continente.
Quest’anno si stanno tenendo gli esami di Buddismo in vari paesi del mondo: si sono già svolti nel Regno Unito, in Germania, in Malesia e in Corea del Sud, dove lo scorso giugno sedicimila persone hanno sostenuto l’esame del livello più avanzato.
Inoltre, a settembre si sono tenuti con grande successo gli esami anche in Nuova Zelanda, Colombia e a Singapore.
L’esame di primo livello per i compagni di fede al di fuori del Giappone si tenne per la prima volta sessant’anni fa. La prova consisteva nel redigere un saggio e molti membri consegnarono i compiti pieni di entusiasmo e dedizione.
Dal 1963 si iniziarono a organizzare gli esami di Buddismo anche negli Stati Uniti, in Svizzera, in Italia e in altri paesi. Io stesso tenni alcuni esami orali.
In Svezia fu una delegazione giapponese a tenere un esame di Buddismo durante una visita nel paese, ma a sostenerlo c’era solo una compagna di fede del Gruppo giovani donne. Tuttavia, proprio quella giovane donna invitò la sera stessa a zadankai un’amica che in seguito sarebbe diventata una delle pioniere di kosen-rufu nella penisola scandinava.
«Uno è la madre di diecimila» (RSND, 1, 117), afferma il Daishonin citando un noto proverbio. L’incoraggiamento a una singola persona che sosterrà l’esame di Buddismo apre le porte a un futuro colmo di fortuna e saggezza.
La gioia di studiare il Gosho si sta diffondendo ampiamente anche in Africa, dove più di trenta paesi stanno organizzando gli esami di Buddismo. All’inizio molti membri erano preoccupati per l’esito della prova. Tuttavia, studiando gli insegnamenti del Daishonin, la loro preoccupazione si è trasformata in entusiasmo e desiderio di condividere ciò che stavano imparando; e così hanno iniziato a invitare in modo spontaneo i loro amici e conoscenti agli zadankai o ad altre riunioni.
Attualmente molti studiosi e pensatori di ogni parte del mondo sono colpiti positivamente dal fatto che così tanti giovani si sentano molto vicini agli insegnamenti del Daishonin e si stiano impegnando ad approfondirne la comprensione mettendoli in pratica nella società.
Dennis Gira, supervisore editoriale della traduzione francese degli scritti del Daishonin, ha definito i giovani Soka una fonte di grande speranza, il futuro dell’umanità. Ha inoltre osservato che ogni religione universale e aperta al mondo avrà dei giovani successori che ne erediteranno e porteranno avanti fedelmente e con entusiasmo il fondamento spirituale.
Facciamo fiorire lo studio del Buddismo promosso dalla Soka Gakkai!
In quest’epoca lacerata da ansie, diffidenza, paura e ostilità, il mondo ha più che mai bisogno di una filosofia che riponga assoluta fiducia nella bontà innata della vita umana e indichi la via della rivoluzione umana.
La parte in versi del sedicesimo capitolo del Sutra del Loto, Durata della vita del Tathagata, che recitiamo ogni mattina e sera durante Gongyo si conclude con le seguenti parole: «Questo è il mio pensiero costante: / come posso far sì che tutti gli esseri viventi accedano alla Via suprema / e acquisiscano rapidamente il corpo di Budda?» (SDL, 319)[ref]I versi recitati nel Gongyo sono: «Mai ji sa ze nen. I ga ryo shujo. Toku nyu mu-jodo. Soku joju busshin».[/ref].
Riferendosi a questo passo, ne La raccolta degli insegnamenti orali il Daishonin afferma: «La parola “costante” si riferisce alle tre esistenze. La parola “pensiero” indica che il Budda pensa alla natura di Budda innata in tutti gli esseri viventi» (BS, 120).
Il Daimoku che recitiamo per noi stessi e per gli altri è il suono, è il ritmo della nostra fede incrollabile nella natura di Budda di ogni componente della nostra famiglia globale. È l’impegno a risvegliare una persona dopo l’altra a quel potenziale illuminato, con coraggio, sincerità e tenacia.
Il Dipartimento di studio in Giappone ha scelto un nuovo motto: «Basandoci sul Gosho, sullo spirito di non dualità di maestro e discepolo e sull’unità di itai doshin, ci impegneremo al massimo per far fiorire lo studio del Buddismo promosso dalla Soka Gakkai, sempre fieri del nostro movimento religioso globale!».
Con un cuore vasto e pieno di entusiasmo incamminiamoci verso l’autunno, la stagione dello studio del Buddismo!
Campioni di saggezza che vi esercitate con diligenza nella pratica e nello studio, continuate ogni giorno a leggere e a creare un legame con la grande filosofia del rispetto della dignità della vita!
Intraprendete con coraggio i dialoghi con gli altri e condividete la gioia di studiare il Buddismo con le persone nelle vostre comunità locali, nella società e nel mondo intero!
Da ciò nasceranno una grande passione e la forza per creare un secolo di pace e umanità.
