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Cinquant’anni dal primo dialogo tra Arnold Toynbee e Daisaku Ikeda - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 09:30

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Cinquant’anni dal primo dialogo tra Arnold Toynbee e Daisaku Ikeda

Il 5 maggio 1972 il presidente Ikeda e Arnold J. Toynbee iniziarono il loro dialogo, a Londra, con il desiderio di realizzare la pace e individuare insieme una strada per affrontare i problemi globali. In questo articolo approfondiamo il significato di questo fondamentale dialogo per la pace

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Il 5 maggio 1972 il presidente Ikeda e Arnold J. Toynbee iniziarono il loro dialogo, a Londra, con il desiderio di realizzare la pace e individuare insieme una strada per affrontare i problemi globali. In questo articolo approfondiamo il significato di questo fondamentale dialogo per la pace

Questo maggio celebriamo il cinquantesimo anniversario dell’inizio dei dialoghi tra Arnold Toynbee e il maestro Ikeda, nel 1972.
Questi dialoghi si sono svolti in un periodo in cui il mondo era minacciato dallo spettro della Guerra Fredda ed erano in corso conflitti in Vietnam, India e Pakistan, Israele e Palestina e in altri luoghi del mondo. Le nazioni erano divise e le persone provavano ansia e paura per il possibile scoppio di un’altra guerra mondiale.
Nel capitolo “Dialogo” del volume 16 de La nuova rivoluzione umana, Sensei scrive:

«Il mondo sembrava trovarsi di fronte a un’infinita serie di minacce che includevano le armi nucleari, la distruzione ambientale, l’esplosione demografica e la fame.
Le grida di sofferenza dei popoli echeggiavano nel cuore di Shin’ichi Yamamoto. Egli pensava: “Sono trascorsi quasi settant’anni del tumultuoso ventesimo secolo, un periodo di guerra incessante. Nei prossimi tre decenni dobbiamo indicare all’umanità un preciso sentiero verso la pace. Altrimenti, nel ventunesimo secolo si ripeterà sicuramente questo tragico ciclo di conflitti e massacri, che potrebbe portare alla distruzione dell’umanità”. Shin’ichi era profondamente convinto che la soluzione fondamentale ai problemi dell’umanità stesse nell’ampia diffusione del Buddismo di Nichiren Daishonin. Ma per risolvere concretamente gli specifici problemi del mondo erano necessari anche gli sforzi concertati delle migliori menti del pianeta. La discussione e lo scambio di idee tra queste persone erano dunque particolarmente importanti» (pag. 104).
Fu in questo contesto, animati da un profondo desiderio di realizzare la pace e risolvere i problemi globali, che Ikeda e Toynbee iniziarono il loro dialogo, il 5 maggio 1972.
Era la prima volta che il presidente Ikeda conduceva un dialogo al di fuori del Giappone ed era la prima volta che celebrava il 3 maggio all’estero. Questo testimonia quanta importanza Sensei attribuisse a questo dialogo.
Nel 1973 fu istituita la Conferenza Europea, nel 1974 il presidente Ikeda si recò in Cina e tenne il suo storico incontro con il premier Zhou Enlai, che gli permise come “privato cittadino del mondo” di portare un messaggio di pace al premier dell’allora Unione Sovietica, Kosygin. Successivamente fu fondata la Soka Gakkai Internazionale, nel 1975.

In quanto attivista per la pace e maestro buddista, Daisaku Ikeda ha condotto un gran numero di dialoghi con vari leader e pensatori di tutto il mondo, e il dialogo con Toynbee ne costituisce il punto di partenza.
Possiamo dire che questo dialogo è all’origine dei dialoghi di Sensei in tutto il mondo.
è importante comprendere la centralità del dialogo lungo tutto il corso della storia di kosen-rufu mondiale. Possiamo farlo studiando il secondo capitolo del volume 16 de La nuova rivoluzione umana, “Dialogo”.

Mai come in questo momento in cui l’Europa sta nuovamente affrontando una serie di gravi minacce – conflitti, distruzione ambientale, armi nucleari, carenza di cibo, crisi dei rifugiati – il dialogo assume un’importanza cruciale.
Un dialogo che trabocca di convinzione e muove il cuore delle persone, per riuscire a trasmettere agli altri la speranza e il coraggio per continuare ad andare avanti e affrontare ogni sfida che si presenta.
Alla fine del capitolo “Dialogo”, dopo la conclusione del profondo scambio tra Toynbee e il maestro Ikeda, Toynbee condivide un elenco di nomi di suoi amici, tra cui il co-fondatore del club di Roma Aurelio Peccei.
Il presidente Ikeda racconta:
«Leggendo i nomi sul foglio, Shin’ichi rifletté sul messaggio di Toynbee. “Lo farò!” decise.
“Mi impegnerò con tutto me stesso per lanciare una grande ondata di dialogo in tutto il mondo per il bene della pace. Devo unire il mondo per mezzo della filosofia dell’umanesimo buddista”.
Shin’ichi aveva quarantacinque anni – la stessa età che aveva il suo mentore, Josei Toda, quando era uscito di prigione e, tra le ceneri del Giappone sconfitto, aveva giurato di realizzare kosen-rufu. Quando Shin’ichi si rese conto che era arrivato per lui il momento di agire e dare inizio ai suoi veri sforzi per la pace nel mondo, fu pervaso da una profonda emozione» (pag. 159).

Rispondendo al voto di Sensei di realizzare kosen-rufu e dare vita a una grande ondata di dialoghi in tutto il mondo per la pace, valorizzando al massimo i nostri zadankai, le nostre “oasi di dialoghi“, questo cinquantesimo anniversario corrisponde al momento propizio per compiere un nuovo progresso per kosen-rufu e avanzare uniti per la pace.

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