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«Messaggeri della speranza» - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 07:49

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«Messaggeri della speranza»

Tanya Tandon

Durante il corso studenti Tanya ha raccontato come, approfondendo La nuova rivoluzione umana e sforzandosi di seguire concretamente l’esempio del maestro, è riuscita a vincere sui suoi ostacoli interiori creando il massimo valore lì dove si trovava, e ha ottenuto una borsa di studio per continuare la sua ricerca all’Università di Harvard

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Durante il corso studenti Tanya ha raccontato come, approfondendo La nuova rivoluzione umana e sforzandosi di seguire concretamente l’esempio del maestro, è riuscita a vincere sui suoi ostacoli interiori creando il massimo valore lì dove si trovava, e ha ottenuto una borsa di studio per continuare la sua ricerca all’Università di Harvard

Ho iniziato a praticare nel 2017, in India. Il mio primo beneficio è stato di ottenere una borsa di studio per un dottorato in Psicologia in Svizzera, e nel 2018 mi sono trasferita a Friburgo.
All’inizio ero piuttosto emozionata all’idea di cominciare la mia vita in un nuovo paese, ma ben presto si sono presentati diversi problemi.
Volevo impostare il mio lavoro di ricerca sui disturbi di salute mentale che affrontano le persone sopravvissute alle aggressioni con acido, ma dopo due anni di attesa l’approvazione dal comitato etico in India non arrivava.
Mentre i miei colleghi erano già a metà strada del dottorato, io non avevo ancora definito l’argomento della mia ricerca.
Il mio professore mi affidò un altro progetto incentrato su alcuni aspetti relativi alla salute mentale di chi studia all’università. Non era un argomento attinente al mio lavoro e a essere onesta, non ero interessata… ma non avendo altra scelta, iniziai a lavorarci.
La lingua era un’ulteriore barriera in quanto tutte le riunioni di lavoro si svolgevano in francese. Mi chiesi perché tutto ciò stesse capitando proprio a me. Anche il mio professore osservò che ero stata la studentessa meno fortunata.
Fuori dal lavoro mi sentivo sola: mi era difficile fare amicizia per via della lingua e delle barriere culturali, e anche partecipare agli zadankai locali e incontrare le giovani donne non era semplice.
Nel 2019 mi è stata offerta l’occasione di partecipare al mio primo corso studenti a Francoforte. In quel periodo la mia autostima era molto bassa e mi sentivo separata dagli altri, ma questo corso cambiò completamente la mia vita: il mio viaggio con il maestro iniziò lì. Ricordo che ci venne mostrato un video in cui Sensei, lottando con la sua malattia, dedicava tutto se stesso a incoraggiare i membri attraverso la registrazione e la scrittura delle puntate del romanzo La nuova rivoluzione umana. In quel momento decisi di leggere tutti i volumi per approfondire il legame con lui.
Tornai dal corso con due determinazioni: essere felice in Svizzera, e creare il massimo valore con il mio dottorato per portare una vittoria al mio maestro.
Iniziai a leggere ogni giorno La nuova rivoluzione umana e mi colpì molto questo passaggio: «Se approfondisce seriamente la sua fede, non potrà non diventare felice. Abbia fiducia in questo; così, innanzitutto, potrà affrontare qualsiasi problema con il sorriso sulle labbra. […] Si sforzi innanzitutto di padroneggiare questa lingua il più velocemente possibile, in modo da potersi esprimere liberamente con chiunque. Realizzare questo obiettivo è molto più importante di quanto immagini» (NRU, 1, 43).
Decisi di imparare il francese al meglio delle mie possibilità.
C’erano giorni in cui volevo mollare, ma poi recitavo Daimoku per trovare il coraggio e non dare spazio ai dubbi. Usavo il francese che stavo apprendendo per incoraggiare le giovani donne del mio capitolo e questo mi diede maggiore sicurezza.
Iniziai anche a invitare alle riunioni diversi giovani che avevano notato i cambiamenti nella mia vita ed erano curiosi di saperne di più.
A ogni zadankai mi sfidavo per invitare almeno una persona e traducevo per loro in inglese.
Anche durante il lockdown, con un altro amico iniziai a leggere quotidianamente gli incoraggiamenti buddisti per affrontare le difficoltà visto che ci mancavano le nostre famiglie in India.
Nel mio percorso di dottorato fui incoraggiata dalle parole di Sensei: «Il presidente Toda diceva che la cosa più importante è diventare innanzitutto persone indispensabili, in qualsiasi posto ci si trovi. “Invece di lamentarvi di fare un lavoro diverso da quello che avreste voluto – diceva – diventate persone insostituibili lì dove siete”. Questo è il modo per aprire la strada che vi permetterà di offrire il vostro contributo alla società» (Scuola e lavoro, Esperia, pag. 73).
Accolsi queste parole e iniziai a dare il massimo con il nuovo argomento di ricerca, anche se non mi piaceva. Nel 2020 ebbi l’occasione di candidarmi per una borsa di studio nel Regno Unito, recitai tanto Daimoku per vincerla ma non la ottenni. Chiamai una compagna di fede del Gruppo donne in lacrime, ma lei mi incoraggiò a credere nel potere del Gohonzon.
Quello stesso anno sostenni mia madre per ricevere il Gohonzon in India, accompagnata da mio fratello e da un‘altra persona e iniziarono entrambi a praticare. In quell’occasione rinnovai la mia determinazione di fare del mio meglio per il dottorato lì dov’ero e finalmente, nel 2021, riuscii a pubblicare il mio primo articolo scientifico su una delle migliori riviste accademiche.
All’inizio del 2022 ebbi l’occasione di candidarmi per una borsa di studio per andare negli Stati Uniti, ma visto il mio precedente fallimento, le nubi della sfiducia iniziarono ad arrivare.
Scrissi la mia candidatura tenendo a mente le parole di Sensei: «Spero che continuerete a scrivere a vostro piacimento, sentendovi orgogliosi del fatto che i vostri articoli sono la voce della verità e che voi siete i campioni senza corona e i messaggeri della speranza» (NRU, 18, 50). Finalmente nell’aprile di quest’anno ho ricevuto la borsa di studio per continuare il mio dottorato all’Università di Harvard, negli Stati Uniti!
Riflettendo su questi tre anni e mezzo in Svizzera, ho realizzato quanto sono cresciuta nella fede, riuscendo a stringere tante nuove amicizie.
Nel mio dottorato ho capito che l’argomento a cui lavoro è esattamente quello che voglio fare e che è possibile collegarlo in qualche modo all’argomento a cui volevo originariamente dedicarmi. Emergeranno sicuramente nuove sfide in questo nuovo capitolo della mia vita, ma avendo promesso di portare una vittoria a Sensei, non mi scoraggerò!
Come studentessa Soka, sono determinata a lavorare alle Nazioni Unite e usare le capacità che ho sviluppato grazie al dottorato per contribuire al bene della società.

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