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La gemma più bella - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 09:26

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La gemma più bella

Milo Steri, Genova

Milo conosce il Buddismo fin da piccolo in famiglia, e comincia a praticare nel momento più difficile della sua vita. Recitando Daimoku e sforzandosi con costanza nell’attività, nella sua rivoluzione umana e nell’offerta per kosen-rufu, riesce a superare i suoi limiti senza mai arrendersi, fino a far fiorire la sua vita trasformandola completamente

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Milo conosce il Buddismo fin da piccolo in famiglia, e comincia a praticare nel momento più difficile della sua vita. Recitando Daimoku e sforzandosi con costanza nell’attività, nella sua rivoluzione umana e nell’offerta per kosen-rufu, riesce a superare i suoi limiti senza mai arrendersi, fino a far fiorire la sua vita trasformandola completamente

Ho trentuno anni ed entrambi i miei genitori praticano il Buddismo da prima che io nascessi. Non molto tempo dopo si separarono, mio padre iniziò una nuova relazione e il nostro rapporto andò scemando, mentre mia madre era molto impegnata con il lavoro ed era spesso assente. Ero triste, vedevo i miei coetanei e mi chiedevo perché una tale situazione familiare dovesse capitare proprio a me.
A quindici anni iniziai con le prime serate fuori a base di fumo, droga e alcool e cominciai ad avere frequentazioni pericolose.
La situazione mi sfuggì di mano: la mia vita divenne frenetica, costellata di risse, denunce, stadi e discoteche.
Nel frattempo mia madre, con cui vivevo, aveva smesso di praticare, andò in depressione, perse il lavoro e tentò il suicidio.
Una sera arrivato a casa la trovai a letto, in stato di incoscienza. Chiamai un’ambulanza e riuscirono a salvarla, ma dovette restare per un po’ in ospedale. Passai quel breve periodo vivendo da solo: pensai veramente che la mia vita era giunta al capolinea.
Quando ero piccolo avevo partecipato alle attività Soka con mia madre e dentro di me sapevo che il Gohonzon era l’unica cosa a cui potermi aggrappare. Decisi allora di iniziare a recitare Daimoku per la mia felicità e quella della mia famiglia.
Ne La saggezza del Sutra del Loto il presidente Ikeda scrive: «Se apparissimo baciati dalla fortuna e completamente liberi dalla sofferenza nessuno potrebbe capire la grandezza della Legge mistica. In realtà noi stessi abbiamo avuto il coraggio di scegliere le nostre sofferenze karmiche in modo da poterle superare e dar prova della nostra vittoria. Dobbiamo aver fiducia in questo: poiché noi stessi le abbiamo create per poter trionfare su di esse, la vittoria è sicura!» (vol. 1, 389).
Poche settimane dopo aver iniziato a praticare arrestarono colui che mi forniva l’hashish e due giorni dopo presero anche me, proprio sotto gli occhi di mia madre, che con questa mia ulteriore denuncia rischiava di perdere l’affidamento di mia sorella.
Mi mise alle strette, dicendomi che se non trovavo un lavoro entro una settimana non sarei più entrato in casa. È iniziata così la trasformazione del mio karma!
Recitai Daimoku per trovare lavoro. Dopo soli cinque giorni mi chiamarono come cameriere in un ristorante nel mio quartiere, un lavoro che mi consentiva di creare legami e di fare shakubuku.
Recitando Daimoku e studiando il Buddismo assiduamente mi impegnavo al massimo nel lavoro e iniziavo a sentirmi più saggio e consapevole, e a capire che la direzione della mia vita dipendeva da me.
Feci alcune esperienze di lavoro all’estero, in Spagna e a Londra. Fu lì che ricevetti il Gohonzon, accompagnato da mia madre che venne appositamente dall’Italia.
Per sostenere la nostra situazione economica mi sono sfidato oltre quelle che pensavo fossero le mie capacità.
Tutte le dure prove che ho sopportato sono poi tornate utili nella mia carriera lavorativa, arrivando a fare il supervisore di sala in uno dei migliori ristoranti italiani a Londra.
Dopo un anno e mezzo sentii il desiderio di creare un legame solido con la mia famiglia e tornai a Genova. Festeggiai il mio compleanno per la prima volta insieme a mia madre, che nel frattempo aveva ripreso a praticare, e a mio padre, e quello fu per loro il punto di partenza per ricostruire un rapporto libero dal rancore.
Appena rientrato, trovai lavoro in un ristorante e mi iscrissi a un corso da sommelier per ampliare le mie competenze.
Il desiderio di migliorare la situazione economica mi portò a trovare un secondo lavoro come perito in un terminal container, che portavo avanti nelle ore libere dal ristorante. In quella nuova veste misi in pratica tutto ciò che avevo imparato dalle precedenti esperienze e soprattutto dalle guide di Sensei.
Oggi questo è diventato il mio lavoro, dove mi sto impegnando per creare legami di valore con tutti i miei colleghi. E a febbraio 2020 sono diventato responsabile di un ramo nella nostra azienda nel porto di Savona!
In campo sentimentale, qualche anno fa, dopo una relazione andata male arrivai a recitare anche quattro ore di Daimoku al giorno, studiavo il Buddismo e cercavo di incoraggiare più giovani uomini possibili.
Grazie al cambiamento che scaturì da quegli sforzi, una relazione d’amicizia decennale si è trasformata in una splendida relazione sentimentale che ci ha portato ad avere un bellissimo bambino, Santiago, nato due anni fa.
Nonostante i numerosi impegni lavorativi e familiari ho sempre determinato di mettere kosen-rufu al centro della mia vita, di partecipare a tutte le attività che mi vengono proposte nella Soka Gakkai e di fare l’offerta per kosen-rufu con costanza.
In tutti questi anni, in qualunque luogo andassi, mi sono costantemente impegnato a fare shakubuku a colleghi e amici.
Non dimenticherò mai quando, ad aprile 2017, tre miei amici hanno ricevuto il Gohonzon lo stesso giorno. Anche durante la pandemia ho continuato a fare shakubuku e una mia amica d’infanzia, a cui avevo parlato del Budismo anni prima, ha ricevuto il Gohonzon nell’autunno 2020.
Dopo tredici anni di pratica buddista, la mia vita si è completamente trasformata. Il presidente Ikeda scrive: «La gemma più bella, indipendentemente dalla sua qualità intrinseca, non si può distinguere dal pietrisco e dai ciottoli senza valore finché non viene scoperta e lucidata da un esperto artigiano. Quando avviene l’incontro con un abile artigiano essa si trasforma in un tesoro prezioso. […] Tutte le persone capaci all’inizio sono come gemme grezze. È il maestro che le plasma e le lucida fino a farle diventare persone straordinarie» (Una rivoluzione della leadership, Esperia, pag. 97).
Per il futuro sono determinato a continuare a impegnarmi per kosen-rufu, a costruire una famiglia sempre più armoniosa e a non arrendermi mai.

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