Domenica 10 aprile si è tenuta online la Consulta nazionale a cui hanno partecipato i responsabili di ogni regione. In questa occasione si è svolta l’elezione del nuovo coordinatore della consulta, Dino Bucalo, responsabile del Gruppo uomini della regione Piemonte sud.
Il presidente dell’IBISG Alberto Aprea ha condiviso i punti fondamentali su cui concentrare i nostri sforzi mirando allo sviluppo del movimento di kosen-rufu in Italia: Daimoku, shakubuku, spirito dell’offerta e sostegno alle nostre riviste tramite l’abbonamento.
La Consulta è stata inoltre l’occasione per condividere aggiornamenti relativi all’8×1000 e alla campagna Senzatomica: una ventata di speranza portata da tante iniziative che, in tempi così difficili, stanno creando un grande valore nella società.
I giovani hanno concluso condividendo le loro esperienze e determinazioni incentrate sull’espansione dei dialoghi in vista dei prossimi zadankai di aprile e maggio, invitando tutti a pregare per la crescita di meravigliosi successori nel Gruppo futuro che il prossimo 5 maggio festeggerà il decimo anniversario!
La Soka Gakkai è una roccaforte per la costruzione della pace mondiale
di Alberto Aprea, presidente della Soka Gakkai italiana
Vi ringrazio di cuore per i vostri instancabili sforzi nel far avanzare il movimento di kosen-rufu nelle vostre rispettive zone.
Innanzitutto, sono felice di riportare che il presidente Ikeda e la signora Kaneko sono in ottima salute e che il 2 aprile, giorno dell’anniversario della morte di Josei Toda, hanno visitato la sala dedicata ai tre maestri nella sede centrale della Soka Gakkai, nel quartiere di Shinanomachi, a Tokyo.
Hanno recitato Gongyo e Daimoku per l’eterna felicità del loro amato maestro Josei Toda, ricordando i suoi nobili sforzi per costruire solide fondamenta di kosen-rufu, animato dall’ardente desiderio di eliminare tragedie e sofferenza da questo mondo.
Inoltre, Sensei e la signora Kaneko hanno pregato per la pace e la buona salute, la fortuna e la vittoria di tutti i compagni e le compagne di fede nel mondo.
Siamo veramente fortunati ad avere un maestro che ci sostiene costantemente con tutto il suo cuore!
Oggi abbiamo potuto seguire l’ottava riunione di centro grazie al prezioso contributo di tutti coloro che si occupano della traduzione, del doppiaggio e dei sottotitoli, che ringrazio di cuore.
D’ora in poi è mia intenzione basare ancora di più le nostre attività mensili sulle riunioni di centro ascoltando direttamente gli incoraggiamenti di Sensei e le linee guida del presidente Harada. In questo modo, facendole nostre e mettendole in pratica, potremo avanzare ancora più a ritmo con l’attività mondiale della Soka Gakkai.
La riunione dei responsabili di centro è sempre stata uno degli eventi più importanti della Gakkai, sin dai tempi del presidente Toda; è una fonte di energia insostituibile per lo sviluppo di kosen-rufu.
Nel 1989 il Giappone ha iniziato a trasmettere questi eventi via satellite presso i principali Centri culturali. In seguito, la proiezione del filmato della riunione di centro è diventata un’opportunità anche per i membri degli altri paesi, un appuntamento fondamentale per incontrare il nostro maestro.
Sensei afferma: «Quando le attività hanno un ritmo definito sono dinamiche, intense e piene di speranza. Kosen-rufu è un viaggio che continuerà per sempre, per l’eternità. Per questo è così importante che i nostri progressi mensili siano regolari. Il perno che stabilisce tale ritmo, così importante per la vittoria, è la nostra riunione mensile dei responsabili di centro» (Riflessioni a margine de La nuova rivoluzione umana, Seikyo Shimbun, 26 agosto 1998).
Oggi è veramente tragico vedere come la vita, i mezzi di sussistenza e la dignità di così tante persone vengano travolte dai conflitti armati.
Sono stato molto colpito dalla dichiarazione contro la guerra dei nostri giovani. Come discepoli diretti del maestro Ikeda, i giovani italiani hanno dichiarato:
«Siamo assolutamente contro la guerra. E siamo “armati del luminoso potere dello spirito”, siamo forti delle nostre rivoluzioni umane, siamo pronti a dialogare con ogni persona, convinti che per sconfiggere il senso di impotenza, di rabbia e di tristezza che ci attanaglia nel vedere perpetrati questi orrendi comportamenti nei confronti di altri esseri umani, è necessario far risplendere nel cuore una speranza attiva, alimentata dalla determinazione di una vittoria del rispetto per la sacralità della vita» (NR, 751, 5).
E a tal fine hanno determinato, da qui alla fine di maggio, di raddoppiare i loro sforzi per accompagnare almeno una persona a zadankai e fare delle nostre riunioni delle oasi di pace in ogni quartiere d’Italia!
Ringrazio profondamente tutti i giovani per le loro determinazioni. Come adulti ci impegniamo a farle nostre e a sostenerle con tutto il cuore!
Sono convinto che saranno le azioni dei giovani a cambiare il mondo. Saranno loro a ereditare il sogno del maestro, a portare felicità e sicurezza alle persone e a stabilire la pace su questo pianeta. Il compito di noi adulti è sostenere la loro crescita naturale, affinché si possano sfidare e vincere sulle difficoltà della vita.
Dobbiamo assolutamente proteggere il nostro futuro concentrando tutte le energie nel far crescere i giovani, che sono la nostra speranza.
Sensei ha affidato ai giovani il testimone per costruire un futuro di pace, affinché si uniscano per affrontare le sfide cruciali che l’umanità si trova ad affrontare e divengano costruttori della propria vita e del nuovo millennio.
Non c’è tempo da perdere. Come affermano i giovani in questa dichiarazione:
«Kosen-rufu non è un tempo da attendere passivamente, ma una condizione che si può cominciare a realizzare proprio ora, nelle nostre comunità» (Ibidem).
Il movimento della Soka Gakkai è stato sempre un movimento per la pace.
I nostri tre maestri hanno sempre ripudiato la guerra e ogni forma di conflitto.
Per aiutare le persone che soffrivano nella miseria del dopoguerra, Josei Toda iniziò la sua grande lotta per diffondere il Sutra del Loto e bandire la parola infelicità dal nostro pianeta.
«Voglio liberare il mondo dalla povertà e dalla malattia», dichiarò.
E Sensei afferma: «Questo grido del mio maestro che, come un leone, lottò da solo, risuona ancora nelle mie orecchie. Questo è lo “spirito del Sutra del Loto”» (Hoben e Juryo, Esperia, pag 7).
Il solo modo per riuscire a proteggere la nostra società da guerre e conflitti e stabilire una pace duratura è attraverso il movimento della rivoluzione umana e la diffusione dell’umanesimo buddista.
Naturalmente è molto importante anche fornire un supporto concreto ai popoli che stanno soffrendo a causa della guerra, offrendo aiuti anche tramite donazioni, come abbiamo già fatto in passato e come stiamo facendo oggi a sostegno delle emergenze umanitarie, attraverso organizzazioni impegnate a fornire assistenza alle popolazioni locali.
Tuttavia, al di là di questo, non dobbiamo mai perdere di vista il nostro impegno per “adottare l’insegnamento corretto”.
Senza questo impegno non potremo mai costruire la pace nel cuore delle persone e nella società.
Dobbiamo essere consapevoli che finché noi esseri umani non cambiamo i princìpi fondamentali su cui si basa il nostro cuore, non faremo altro che ripetere guerre e conflitti, ancora e ancora.
È per questo motivo che dobbiamo preoccuparci di fare ognuno, prima di tutto, la propria rivoluzione umana, mentre ci prendiamo cura della nostra famiglia Soka.
La Soka Gakkai è una roccaforte per la costruzione della pace mondiale e sarà sempre un’organizzazione basata sulla fede, perciò proteggiamola e sviluppiamola sempre di più, con tutte le nostre forze.
Perché? Perché quanto più la proteggiamo e la sviluppiamo, tanto più potremo assicurare un futuro di pace a questo mondo e diventare felici, noi insieme agli altri.
Come fare lo spiega Sensei ne La nuova rivoluzione umana:
«L’unico modo per avere successo è abbandonare ogni finzione, ogni presunzione e ambizione egoistica, e impegnarsi con lo spirito di “non lesinare la propria vita”, ovvero dedicarsi con altruismo. Mantenete la fede nella non dualità di maestro e discepolo dedicandovi a kosen-rufu per tutta la vita. Non siate mai superficiali o falsi. […] Continuate a lavorare sodo, in prima linea, per tutta la vita e impegnatevi instancabilmente nella vostra fede e pratica buddista, per kosen-rufu e per i membri. Recitate Daimoku con assiduità e impegnatevi con tutto il cuore quando incoraggiate i membri, ispirandoli a partecipare agli zadankai, ad abbonarsi alle pubblicazioni e a far conoscere agli altri il Buddismo di Nichiren Daishonin. Questa è la pratica del Buddismo. È l’unico modo per mettere in pratica questa fede» (NRU, 23, 304).
Basandoci su questa guida, come prima tappa da qui al 3 maggio, stabiliamo insieme degli scopi chiari e sfidiamoci noi per primi su questi punti, ispirando anche gli altri a fare lo stesso:
- aumentiamo il Daimoku quotidiano, recitando con impegno e assiduità;
- facciamo shakubuku almeno a una persona ispirandola a partecipare allo zadankai;
- sperimentiamo i benefici che derivano dall’offerta per kosen-rufu e incoraggiamo gli altri a fare lo stesso;
- facciamo buon uso delle nostre riviste per kosen-rufu e trasmettiamo anche agli altri l’importanza di utilizzarle e di sostenerle tramite l’abbonamento.
Questo è il momento di unire i nostri cuori al cuore del maestro. È il momento in cui il maestro e i discepoli si dedicano insieme alla felicità del genere umano!
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«Quando le attività hanno un ritmo definito sono dinamiche, intense e piene di speranza. Kosen-rufu è un viaggio che continuerà per sempre, per l’eternità. Per questo è così importante che i nostri progressi mensili siano regolari. Il perno che stabilisce tale ritmo, così importante per la vittoria, è la nostra riunione mensile dei responsabili di centro»
Daisaku Ikeda
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«Recitate Daimoku con assiduità e impegnatevi con tutto il cuore quando incoraggiate i membri, ispirandoli a partecipare agli zadankai, ad abbonarsi alle pubblicazioni e a far conoscere agli altri il Buddismo di Nichiren Daishonin. Questa è la pratica del Buddismo. È l’unico modo per mettere in pratica questa fede»
Daisaku Ikeda
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È la nostra determinazione a creare il tempo giusto
di Suzanne Pritchard, responsabile europea delle donne e giovani donne
Nel suo intervento Suzanne Pritchard ha approfondito il significato di “rissho ankoku” alla luce dei recenti eventi internazionali
Grazie mille per tutti i vostri sforzi per incoraggiare e sostenere i membri in questo periodo in cui non solo continuiamo a sperimentare gli effetti della pandemia, ma siamo anche scossi dai terribili eventi della guerra recentemente scoppiata in Ucraina.
In questo momento è ancora più cruciale approfondire la nostra ardente determinazione di “vedere” il cuore e la visione del nostro maestro.
Alla luce dell’enorme copertura mediatica sull’Ucraina, alcune persone staranno pensando:
“È senza dubbio importante riconoscere e comprendere chiaramente la portata terribile di ciò che sta accadendo, ma dov’erano le voci di protesta per la situazione in Siria, nello Yemen, in Palestina, nel Myanmar, in Afghanistan?…“. E la lista continua. Ma forse c’è un aspetto “positivo” in questa attuale, travolgente attenzione sulla guerra in Ucraina, ovvero che questo potrebbe diventare un punto di svolta, un momento in cui la società dica “basta!” e cerchi un cammino autentico da seguire.
Nella prima parte della sua lezione sul Gosho La scelta del tempo, Sensei ci dà una guida importante su questo punto:
«L’idea del rispetto per la sacralità della vita e la dignità umana si diffonderà ampiamente grazie alla solidarietà spirituale delle persone di coscienza di tutto il mondo, oppure vedremo prevalere le idee che disprezzano la sacralità della vita e la dignità umana derivanti da una catena causale di sfiducia e odio generati dall’oscurità fondamentale?
Ritengo profondamente significativo che, proprio nel momento in cui l’umanità si trova davanti a questo bivio, la nostra alleanza Soka si stia costantemente diffondendo in tutto il mondo con l’impegno di promuovere e sostenere valori umani positivi.
Il cuore della gente è sviato dalla corrente dei tempi e senza un’azione positiva c’è il rischio che perda del tutto la direzione. Una forte determinazione a indirizzare saldamente i tempi verso il bene è la forza trainante che ci spinge a creare il tempo giusto.
Il “tempo” non è una condizione meramente oggettiva: esso è plasmato essenzialmente da una forte volontà. In altre parole, una buona epoca si crea con la volontà di lottare e vincere, un giorno dopo l’altro, con assiduità e fermezza, indipendentemente dal fatto che qualcuno veda o meno i nostri sforzi. Toda disse: “Dovremmo concentrarci sugli sforzi di far crescere nuovi membri sinceri e poi farne crescere altri e altri ancora”.
In tal senso il tempo giusto non è qualcosa che dobbiamo aspettare, ma qualcosa che noi stessi determiniamo. Questo è ciò che ho imparato dal mio maestro durante le mie battaglie giovanili al suo fianco.
Ho sempre agito con la convinzione che il tempo giusto è qualcosa che si raggiunge con la determinazione e lo sforzo, e che tutto dipende dal nostro impegno personale. Invece di rimanere seduto in tranquilla contemplazione ho recitato Daimoku e ho agito, viaggiando, parlando e scrivendo instancabilmente per diffondere la filosofia del Buddismo di Nichiren Daishonin, aprendo la porta del cuore delle persone e aiutandole a costruire un’invincibile fortezza di pace e felicità nella loro vita. Sono convinto che per quanto riguarda la nostra pratica individuale sia questo il significato di “scegliere il tempo”, cioè scegliere il tempo giusto.
Nichiren Daishonin, il Budda dell’Ultimo giorno, disse: “Io, Nichiren, consapevole dell’epoca in cui viviamo, desidero adesso propagare ampiamente questa dottrina [delle Tre grandi Leggi segrete (cioè Nam-myoho-renge-kyo)]”.
Toda affermò: “Incontrare un tempo propizio ed essere a ritmo con esso fa sì che valga la pena di esser nati. La mia massima gioia, superiore a qualsiasi altra, è aver ricevuto il mandato del Budda per kosen-rufu”» (BS, 143, 61).
La nostra missione è creare il tempo e, anche se può sembrare strano dirlo, quando riconosciamo perché siamo nati in questo tempo tumultuoso insieme a Sensei, possiamo provare un grande senso di gioia e orgoglio.
Sensei indica chiaramente gli obiettivi concreti che dovremmo porci per “creare il tempo”.
Sono la forte determinazione a muovere la società in una direzione diversa, la passione di fare ancora di più la nostra rivoluzione umana e agire per incoraggiare un nuovo membro sincero, e poi un altro e un altro ancora, con l’obiettivo concreto di creare una rete di 100.000 Bodhisattva della Terra qui in Italia. E dopo che questo obiettivo sarà raggiunto, sono sicura che un altro chiaro obiettivo sarà annunciato!
Probabilmente tutti noi siamo soliti citare le parole di Sensei:
«La rivoluzione umana di un singolo individuo contribuirà al cambiamento nel destino di una nazione e condurrà infine a un cambiamento nel destino di tutta l’umanità» (RU, 1, VI).
In momenti come questi dobbiamo riflettere e domandarci quanto realmente crediamo in questo, quanto è profonda la nostra convinzione!
Perché è attraverso questa profonda convinzione nel potere della nostra rivoluzione umana e nel potere del dialogo che incoraggia una nuova persona e poi un’altra, che noi stabiliamo rissho (la filosofia del rispetto per la vita nel cuore della gente) perché questo è l’unico modo sicuro per realizzare un vero ankoku (la pace e la sicurezza del paese).
Stabilire rissho è il vero scopo del Budda Soka Gakkai. E ciò comprende il fatto che noi siamo in tutto e per tutto un movimento contro la guerra!
La rivoluzione umana inizia con queste parole: «Nulla è più barbaro della guerra. Nulla è più crudele. Eppure la guerra continuava».
La nuova rivoluzione umana inizia con le parole: «Niente è più prezioso della pace. […] La pace è il punto di partenza per il progresso dell’umanità».
Anche se siamo un movimento contro la guerra, il nostro approccio è fondamentalmente diverso dalle altre organizzazioni.
Il presidente Harada – a nome di tutti noi membri della Soka Gakkai – ha fatto una dichiarazione contro la guerra in Ucraina (28 febbraio 2022).
Tutti noi siamo liberi di intraprendere qualsiasi azione come cittadini, a titolo personale, per protestare ed esercitare pressione sui governi ecc., ma gli sforzi per creare cambiamenti a livello del sistema sociale senza il cambiamento nel cuore di ogni persona, ci condannano a ripetere gli stessi schemi karmici del passato.
Ne La nuova rivoluzione umana Sensei afferma:
«In tutto il mondo sia i governanti sia le persone comuni stanno iniziando a considerare seriamente cosa può essere fatto per eliminare la guerra, come poter risolvere il problema alla radice e quale filosofia è necessaria per riuscirvi. Ma a dispetto di questo desiderio di pace, tra le nazioni prevalgono la sfiducia reciproca, l’odio e l’ostilità. Come è possibile, in questo contesto, eliminare totalmente il rischio di una guerra atomica? Il Buddismo offre la soluzione…» (NRU, 7, 4).
Sensei ha anche esposto la sua visione per stabilire rissho quando ha parlato delle sette campane.
La prima serie va dal 1930 al 1979, ma Sensei ha anche parlato della sua visione che va dal ventunesimo al ventitreesimo secolo, dicendo:
«Nel passato [17 maggio 1997] qui nel Kansai esposi questa visione per il nostro movimento per il ventunesimo, il ventiduesimo e persino per il lontano ventitreesimo secolo:
- Durante le seconde sette campane, nella prima metà del ventunesimo secolo, assicureremo le fondamenta della pace in Asia e in tutto il mondo. Io ho pregato e continuato a compiere sforzi costanti per realizzare questo. […]
- Durante le terze sette campane, nella seconda metà del ventunesimo secolo, vedremo la filosofia della sacralità della vita affermarsi come spirito dell’epoca.
- Durante le quarte sette campane, nella prima metà del ventiduesimo secolo, saranno gettate le fondamenta indistruttibili della pace mondiale» (NR, 508, 11).
Sensei ci incoraggia affermando che in questo periodo di dieci anni, fino al 2030, dobbiamo stabilire la struttura per la pace.
Senza questo, non possiamo andare avanti per stabilire fondamenta indistruttibili nel ventiduesimo secolo, dove la pace non sia più solo il periodo intermedio tra le guerre che abbiamo sperimentato nel corso della nostra storia.
Molte persone comprendono intellettualmente la barbarie e l’inutilità della guerra, ma questo non è sufficiente per superare la tendenza all’ostilità e alla discriminazione che esiste nel cuore umano. Lo vediamo nella retorica di alcuni politici, nei media e nella società che piantano i semi per il prossimo ciclo di conflitti.
C’è un passaggio ne La nuova rivoluzione umana dove Sensei si rivolge a una studentessa, ma lo spirito della sua guida è appropriato per tutti:
«Infine, dovete perfezionare il vostro carattere. Spero che diventerete quel tipo di persona su cui tutti possono contare, che non litiga con sua madre o con i suoi amici. Chi non fa che parlare della pace ma non riesce ad andare d’accordo con gli altri è un ipocrita. La pace comincia dal vostro ambiente immediato. Per diventare questo tipo di persona, dovete combattere il vostro egocentrismo, i vostri pregiudizi e i vostri atteggiamenti discriminatori verso gli altri. Allo stesso tempo, dovete coltivare la compassione – in altre parole, il forte desiderio che gli altri siano felici e le azioni per aiutarli a esserlo – e sviluppare la vostra umanità» (NRU, 14, 273).
Sviluppare la nostra umanità ed elevare lo stato vitale di tutta l’umanità: questa è la missione del Budda Soka Gakkai.
Come si fa? Come abbiamo letto prima, è attraverso un dialogo compassionevole per incoraggiare una persona capace, poi un’altra, poi un’altra ancora; è attraverso la creazione di una rete unita – o samgha – che non permetta mai a sentimenti di critica, risentimento, discriminazione o discordia di rimanere incontrastati; è attraverso il fatto che ogni singolo responsabile abbia la saggezza di trasmettere il vero scopo della nostra organizzazione a tutti i membri con cui è in contatto, incoraggiandoli sul fatto che non importa che sia un percorso lento, poiché abbiamo cambiato il governo, i sistemi sociali per migliaia di anni e fondamentalmente nulla è cambiato!
E infine, è attraverso il vostro sostegno compassionevole che si promuove una generazione dopo l’altra di giovani successori che lavoreranno per realizzare la visione di Sensei trasformando il karma dell’umanità a tal punto che – come dice Sensei – saranno gettate delle basi indistruttibili per la pace.
Credo che questi siano i grandi ma concreti obiettivi che il presidente Aprea ci ha continuamente incoraggiato a raggiungere in Italia: la continua e costante espansione del numero dei Bodhisattva della Terra e il raggiungimento di una perfetta unità basata sulla relazione diretta di ognuno con Sensei per realizzare la pace nel mondo.
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Il significato di rissho ankoku
Rissho: ri (stabilire); sho (verità)
Ankoku: an (tranquillità, pace); koku (paese)
Ne La nuova rivoluzione umana si legge:
«Rissho significa “stabilire la verità” o anche – in altri termini – propagare l’insegnamento corretto. Significa cioè far penetrare princìpi quali la sacralità della vita e il rispetto della dignità umana nell’animo delle persone, facendoli poi diventare elementi guida nella società. Tutto ciò al fine di “arrecare pace al paese” (ankoku) – ovvero prosperità e sicurezza alla società» (Daisaku Ikeda, NRU, 4, 180).
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Incoraggiamo i nostri preziosi successori del Gruppo futuro
di Jasmina Cipriani, responsabile nazionale delle giovani donne
Come Gruppo giovani donne stiamo avanzando nella campagna “Cento giorni di vittoria”, iniziata il 26 gennaio, che vedrà la sua prima tappa il 3 maggio.
Inoltre il 2 aprile è iniziata la campagna: “Generazione della nuova rivoluzione umana, insieme per la pace” che vede tutti i giovani europei impegnati nello studio de La nuova rivoluzione umana (trovate tutti i dettagli della campagna su NR, 753, 9).
Nel mezzo dei tanti impegni quotidiani, questo studio funge da bussola per la nostra fede, e nel Buddismo si vince con la fede.
Personalmente, grazie a questo studio sto approfondendo quanto il mio più grande ostacolo, da sempre, sia la paura. È naturale sperimentare dubbi e sconforto, considerando il tipo di società in cui viviamo e tutte le vicissitudini di questo periodo, ma la cosa importante è non farci sconfiggere.
Mi sono immaginata il mio karma come un sentiero che mi porta sempre a percorrere quella stessa strada. Continuare ad agire sulla base di dubbi e paure mi impedisce di cambiare strada.
Viviamo costantemente gli effetti del nostro karma, non soltanto per le cause poste in questa vita: tutti i giorni poniamo continue cause, e sappiamo che nella nostra società è difficile non porre cause negative.
Il Buddismo, però, ci insegna che possiamo vivere in modo da alleggerirne gli effetti e trasformare il karma, attraverso la fede.
Quindi è soltanto con la fede che si può vincere.
Può succedere di fare pensieri come: “Sono una frana nello shakubuku, non riuscirò mai a studiare o a recitare Daimoku quanto vorrei”, oppure: “I miei compagni di fede penseranno che non faccio abbastanza attività”. Ma il punto è se ci crogioliamo in questi pensieri e quindi ci fermiamo lì, oppure pensiamo: “Ho il Gohonzon, non c’è niente di impossibile recitando Daimoku, posso fare una meravigliosa esperienza e realizzare quello che desidero”.
Dopo mesi di “disperazione” sullo shakubuku, ho capito che la disperazione da sola non bastava a far cambiare le cose, quindi mi sono messa a recitare Daimoku sinceramente per fare shakubuku.
Ho stretto amicizia con una ragazza e una settimana dopo lei ha recitato Daimoku. È stato incredibile.
La fede nel Gohonzon è ciò che ci permette di manifestare pienamente la nostra Buddità, una condizione di assoluta libertà.
Mentre il senso di colpa, la paura, il dubbio, fermano la nostra rivoluzione umana. Perciò non dobbiamo dubitare di questa Buddità che tutti noi possediamo.
In questo momento così difficile, è cruciale lodarci a vicenda ancora di più, senza mai rimproverarci, e lodare soprattutto i nostri compagni di fede più giovani o che stanno praticando da meno tempo.
Lodiamoci reciprocamente per tutto l’impegno che mettiamo nell’offrire speranza e incoraggiamento in questo periodo così duro. Creiamo così un’unità di “diversi corpi, stessa mente” ancora più indistruttibile!
Il 5 maggio è il giorno del Gruppo futuro e quest’anno è davvero speciale perché saranno dieci anni da quando è stato fondato in Italia. Vorremmo dedicare il mese di maggio a incoraggiare i preziosi successori con tutte le nostre forze, dialogando con ognuno e ognuna di loro!
Misticamente, il 5 maggio ricorre anche il cinquantesimo anniversario dei dialoghi tra Toynbee e Ikeda.
Concludo con questa frase di Sensei da La nuova rivoluzione umana: «Da uno slancio nasce uno slancio ancora maggiore. Proprio come un’intensa fiamma è alimentata da un forte vento, il progresso dinamico è potenziato dalle avversità e può aprirsi un varco attraverso le barriere delle difficoltà. Chi può arrestare la marea di persone che si è risvegliata ed è determinata a cambiare la società? Chi può ostacolarne il gioioso movimento? Nessuna autorità può rovesciare la corrente dei tempi. Questa è la lezione che ci insegna la storia» (NRU, 11, 263).
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Raddoppiamo i nostri sforzi nello shakubuku
di Andrea Ciccorelli, responsabile nazionale dei giovani uomini
Ognuno di noi si sta impegnando, nonostante le grandi difficoltà, a realizzare il sogno di Sensei e del Daishonin in Italia. Grazie di cuore!
Personalmente, sto sfidando ogni muro nella mia vita per portare almeno una persona a ricevere il Gohonzon quest’anno.
Con i giovani uomini di tutta Italia stiamo portando avanti l’Accademia dei giovani uomini, studiando insieme Il mondo del Gosho.
Questo passo mi ha molto colpito: «La trasformazione spirituale dell’individuo è una condizione indispensabile per l’adozione dell’insegnamento corretto. Quando vinciamo dentro di noi la tendenza a offendere la Legge e trasformiamo le nostre credenze, il triplice mondo, che non è altro che quello in cui viviamo, diventa la pura e indistruttibile terra del Budda. […] Il Sutra del Loto insegna che tutti possono manifestare la Buddità e che è dovere di chi lo abbraccia far sì che anche le altre persone possano conseguire la Buddità. Questa è la saggezza del Budda. Questo è il comportamento del Budda. L’espressione “bene fondamentale” indica proprio questa maniera di pensare e agire» (Esperia, pag. 88).
Manifestare la saggezza del Budda quindi significa mettere in pratica il comportamento del Budda, con lo scopo di far sì che tutte le persone conseguano la Buddità. La cosa più importante è la convinzione nella fede, per portare davvero le persone davanti al Gohonzon e compiere il lavoro del Budda!
Come giovani Soka d’Italia, abbiamo lanciato la forte determinazione di raddoppiare i nostri sforzi nello shakubuku e di accompagnare i nostri amici e amiche agli zadankai di aprile e maggio, facendo di ogni riunione un’oasi di pace (vedi box).
Siamo risoluti a non indietreggiare di un solo passo rispetto a quanto abbiamo dichiarato.
Quando Toda lanciò l’obiettivo di 750.000 famiglie c’erano poche migliaia di membri in Giappone.
In tanti hanno pensato: “è impossibile…”, ma hanno lottato con tutte le loro forze e hanno vinto.
Personalmente ho deciso di smettere di chiedermi se qualcosa è possibile o impossibile, voglio lottare con tutto me stesso per vincere giorno per giorno, ogni giorno un millimetro di più, e realizzare kosen-rufu insieme a tutti voi.
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Dichiarazione dei giovani dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai: oasi di pace in ogni quartiere
«Io sono contro la guerra! Sono assolutamente contro la guerra! […] Sono deciso a lottare contro chiunque sostenga e invochi la guerra. […] E in questa lotta sono affiancato da un’impressionante forza di dodici milioni di persone che, armate del luminoso potere dello spirito, si stanno impegnando energicamente per portare avanti la causa di una pace vera e duratura» (Daisaku Ikeda, Per il bene della pace, Esperia Edizioni, 2003, p. XIII)
Come giovani della Soka Gakkai, come discepoli diretti di Makiguchi, Toda e Ikeda, siamo assolutamente contro la guerra. E siamo “armati del luminoso potere dello spirito”, siamo forti delle nostre rivoluzioni umane, siamo pronti a dialogare con ogni persona, convinti che per sconfiggere il senso di impotenza, di rabbia e di tristezza che ci attanaglia nel vedere perpetrati questi orrendi comportamenti nei confronti di altri esseri umani è necessario far risplendere nel cuore una speranza attiva, alimentata dalla determinazione di una vittoria del rispetto per la sacralità della vita.
Kosen-rufu può essere inteso come la costruzione di un mondo in cui un profondo e diffuso rispetto per lavitasia la base per affrontare e risolvere in modo pacifico e creativo tutti i conflitti. Non è un tempo da attendere passivamente, ma una condizione che si può cominciare a realizzare proprio ora, nelle nostre comunità. Dalla nascita della Soka Gakkai in Giappone, lo strumento di diffusione della filosofia buddista tra le persone è stato lo zadankai (le riunioni) parola che in italiano potrebbe essere tradotta come “sedersi e parlare”. Proprio attraverso queste riunioni in cui si instaurano dialoghi cuore a cuore vogliamo continuare a diffondere una filosofia di speranza in questo momento buio.
A partire da marzo, mese in cui ricorre l’anniversario del Giorno di kosen-rufu, fino alla fine di maggio, il mese di maestro e discepolo, vorremmo che ogni zadankai diventasse un’occasione per ognuno per accompagnare un’amica/o, raddoppiando i nostri sforzi per creare queste oasi di pace in ogni quartiere d’Italia.
Facciamo sì che la pace trionfi a cominciare dai nostri cuori.