A febbraio 2022 Il Nuovo Rinascimento compie 40 anni! In questa rubrica diamo voce ai nostri lettori e alle nostre lettrici. Scriveteci per raccontare le vostre esperienze legate a Il Nuovo Rinascimento alla mail: nuovo.rinascimento@sgi-italia.org
Il mio punto fermo
Marianna Canè, Milano
Non esagero se dico che Il Nuovo Rinascimento è stato ed è, per me, il motore che mi dà la carica ogni giorno.
Quando ho iniziato a praticare avevo moltissimi dubbi e aspettavo gli zadankai e gli incontri per poterli sciogliere, ma non era abbastanza. Così la responsabile del mio gruppo, che è anche la persona che mi ha parlato del Buddismo, mi regalò per Natale l’abbonamento a entrambe le riviste. Con Il Nuovo Rinascimento ho subito sentito un forte legame: ogni volta che mi venivano dubbi o incertezze nella pratica, lo leggevo.
Le esperienze e gli incoraggiamenti mi hanno sempre dato molta forza. Spesso mi hanno indirizzato nel comprendere meglio il senso delle situazioni che vivevo, hanno rafforzato il mio legame con la pratica. Pian piano era diventato automatico leggere Il Nuovo Rinascimento non appena sentivo il bisogno di ricaricarmi.
Non solo, per sostenere i compagni di fede, ma anche amiche non praticanti, condividevo le esperienze lette.
Per questo ormai, per me, è un punto fermo.
Sono determinata a sostenerlo e a diffonderlo tra le persone intorno a me, certa che questo rappresenta la diffusione degli ideali umanistici del Buddismo che Nichiren Daishonin e il maestro Ikeda ci hanno trasmesso!
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Il ponte tra me e il mio maestro
Lorenzo Di Nardi, Roma
La prima volta che sono andato a zadankai, nel 2013, ho percepito subito una sensazione inedita di benessere.
Tuttavia non avendo mai ricevuto un’educazione a livello religioso, non riuscivo a mettere a fuoco il significato del Daimoku.
Pregare era un’azione che associavo alla superstizione, un rituale dei secoli passati. Anche se non recitavo molto Daimoku, ho iniziato subito a leggere gli scritti del maestro Ikeda.
In particolare, leggevo da cima a fondo le riviste pubblicate dall’Istituto senza perdere nemmeno un numero. Il Nuovo Rinascimento per me ha fatto da ponte. Mi ha permesso di costruire una pratica solida mettendomi in contatto con le parole di Sensei e le esperienze dei membri. Persone comuni che attraverso la preghiera ribaltavano situazioni che sembravano senza via d’uscita.
Così ho iniziato a recitare Daimoku e da allora non mi sono mai fermato. Attualmente, con la versione settimanale digitale, ogni mercoledì mattina appena sveglio apro la App per leggere il nuovo numero e mettere in pratica ogni settimana almeno uno degli incoraggiamenti che leggo ne Il Nuovo Rinascimento.