Sono certa che questo corso che si svolge oggi, prima della riapertura delle scuole, abbia un profondo significato: tutti stiamo vivendo un momento difficile, non possiamo rimanere indifferenti di fronte a quel che accade nel mondo, alle immagini che giungono dall’Afghanistan o da Haiti…
Per questo trovo che lo slogan che avete scelto per questo corso sia molto incoraggiante per tutti: “Illuminiamo il futuro con la fiamma della speranza”.
Ora più che mai c’è bisogno di coltivare la speranza, in noi stessi e negli altri. Sensei ci incoraggia così: «Se non trovate speranza intorno a voi, siate voi a crearla» (NR Selezione gennaio 2021, pag. 8).
Sappiamo bene che voi ragazzi e ragazze state soffrendo più di tutti per le restrizioni dovute alla pandemia in questo anno e mezzo, ma sono certa che, grazie al vostro Daimoku quotidiano e agli incoraggiamenti di Sensei, ciascuno di voi riuscirà a portare avanti ciò che più desidera e a trasformare “il veleno in medicina”.
La cosa più importante, in un momento così difficile, è non perdere la fiducia e continuare a coltivare i propri sogni. Per questo vorrei parlare dell’importanza di avere dei sogni e di coltivarli. Il Buddismo ci insegna a non avere rimpianti nella vita, e l’unico modo per non avere rimpianti è proprio realizzare i nostri sogni.
Nichiren Daishonin scrive: «Sviluppa sempre più la tua fede dal primo all’ultimo istante, altrimenti avrai dei rimpianti. Per esempio, il viaggio da Kamakura a Kyoto dura dodici giorni: se viaggi per undici giorni e ti fermi quando ne manca uno solo, come puoi ammirare la luna sopra la capitale?» (Lettera a Niike, RSND, 1, 911).
Il Daishonin ci esorta a non arrenderci di fronte alle difficoltà, a non rinunciare, in altre parole ci spinge a impegnarci ogni giorno fino in fondo per realizzare ciò che desideriamo profondamente.
Qualcuno potrebbe pensare: “E quando non abbiamo sogni?”. In questo caso, bisogna avere il coraggio di tirar fuori i sogni nascosti, quelli che abbiamo chiuso nel cassetto. Per fare questo è importante recitare Daimoku con costanza, ogni giorno: in questo modo ciò che pensiamo sia impossibile diventerà possibile!
Sensei scrive: «Toda era solito dire: “I giovani dovrebbero avere sogni che sembrano quasi troppo grandi per essere realizzati”. Questo perché se i vostri sogni sono piccoli fin dall’inizio, potreste finire per non realizzare niente di veramente significativo.
[…] Per realizzare i vostri sogni è importante avere coraggio, il coraggio di compiere quel primo passo verso la conquista dell’obiettivo dicendo: “Sì, ci proverò!”.
Anche se incontrate ostacoli inaspettati, il coraggio di continuare a compiere sforzi senza demoralizzarvi vi aprirà la strada verso la vittoria. Anch’io nella mia infanzia avevo molti sogni. […] Ora il mio sogno più prezioso è che voi, miei cari amici del Gruppo futuro, riusciate a impegnarvi fino in fondo e a realizzare tutti i vostri sogni. Ognuno di voi sicuramente ha un sogno che solo lui o lei può realizzare. Sognate in grande con un cuore grande!» (NR, 598, 33).
Non è meraviglioso? Ora il sogno di Sensei è che ognuno di voi realizzi i propri sogni! Per questo non dovete mai sentirvi soli, o sfiduciati: per favore cercate di sentire accanto a voi Sensei che sta pregando ogni giorno per la vostra vittoria e la vostra felicità! E non dimenticate mai che sarete voi i protagonisti nel 2030!
Mancano dieci anni, qual è la vostra decisione? Cosa volete realizzare in questo decennio? Come immaginate la vostra vita nel 2030? Qualunque cosa ci sia nel vostro cuore, non abbiate paura e recitate Daimoku per realizzarla! Così riuscirete a manifestare tutte le vostre capacità e potrete realizzare la vostra missione come Bodhisattva della Terra e come discepoli diretti di Sensei. Noi adulti, donne e uomini, vi sosterremo sempre, prima di tutto con il Daimoku, e saremo sempre al vostro fianco.
Tutti noi abbiamo il Gohonzon e abbiamo un grande maestro che ci guida lungo il cammino. Perciò, puntando al 2030, diventate tutti campioni e campionesse di kosen-rufu e create una storia meravigliosa!
Concludo con una frase di Gosho che mi ha sempre incoraggiata, fin dagli inizi della mia pratica:
«Anche se può accadere che uno miri alla terra e manchi il bersaglio, che qualcuno riesca a legare i cieli, che le maree cessino di fluire e rifluire o che il sole sorga a ovest, non accadrà mai che la preghiera di un praticante del Sutra del Loto rimanga senza risposta» (Sulle preghiere, RSND, 1, 306).
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