Simone ha ricevuto il Gohonzon lo scorso 28 novembre e in questa esperienza racconta dei benefici che ha sperimentato grazie alla pratica buddista
Il mio incontro con il Buddismo è avvenuto tre mesi fa, prima ero spesso giù di corda, non ero sicuro di me stesso e avevo paura di mostrarmi. Alla fine dell’anno scorso finiva una lunga relazione grazie alla quale ho capito quanto fosse importante essere se stessi e mi chiedevo se la felicità potesse esistere davvero.
Poi ho conosciuto la mia attuale fidanzata che mi ha fatto shakubuku. Sinceramente all’inizio pregavo ma non sentivo nessuna emozione, né positiva, né negativa, tuttavia ho continuato e dopo poco tempo ho iniziato a buttare fuori emozioni, sentivo che mi stavo sbloccando. Delle volte ho sorriso altre ho pianto, ho offerto quello che sentivo al Gohonzon e mi sono accorto che quando non praticavo e non facevo Gongyo il mio ritmo vitale era basso.
Ho cominciato a partecipare alle riunioni online e ho trovato subito un clima bellissimo, all’inizio ero un po’ impacciato, ma allo stesso tempo mi sentivo libero di mostrare me stesso e di condividere le mie esperienze.
Ho aumentato il Daimoku e ho studiato il Gosho, inoltre leggere le frasi del libro Giorno per giorno di Daisaku Ikeda è stato importantissimo per creare il mio rapporto con Sensei, era come se il presidente Ikeda da un lato mi facesse una carezza rassicurante e dall’altro mi spronasse ad andare sempre avanti e a dare il meglio di me.
Non scorderò mai la prima volta che sono stato al Centro culturale, dove ho avuto la possibilità di ascoltare le esperienze di praticanti che grazie alla loro forte fede sono usciti vincitori anche da situazioni difficilissime. Un momento davvero fondamentale per temprare la mia fede anche grazie a molti incoraggiamenti.
Nella mia vita c’erano ancora aspetti negativi, ad esempio lavoravo tante ore e ininterrottamente per varie settimane, non avevo tempo di fare niente. Un giorno misi l’obiettivo che le mie ore lavorative sarebbero diminuite. Ho recitato Daimoku ed è stato così, ero incredulo, ma avevo vinto la mia battaglia. Ho fatto anche altre esperienze, ad esempio ho avuto sempre la passione per il canto ma le mie insicurezze mi impedivano di agire, invece con la pratica sono riuscito a sbloccarmi e ho iniziato a cantare.
L’esperienza più grande però l’ho fatta un giorno tornando a casa: ho trovato mia madre e mio padre che stavano litigando furiosamente, mi sono spaventato perché mio padre ha avuto un infarto anni fa e ho temuto per la sua salute. Non essendo riuscito a calmare le acque con il dialogo, ho cominciato a fare Daimoku determinando che il clima tornasse sereno e a un certo punto mi hanno chiesto che cosa stessi facendo. A cuore aperto gli ho raccontato tutto il bene che il Buddismo sta creando nella mia vita. A quel punto hanno fatto Daimoku con me e gli ho letto il Gosho La torre preziosa, la situazione si è calmata e mio padre è diventato improvvisamente dolce e premuroso come non lo vedevo da tempo.
Inoltre, è stato bellissimo poter festeggiare con tutti i compagni di fede il 18 novembre, giorno della fondazione della Soka Gakkai, ed è stato emozionante sentire già quel senso di appartenenza anche se non ero ancora membro.
Il 28 novembre ho finalmente ricevuto il Gohonzon, ho sentito una gioia dentro e fuori che non ha prezzo, né paragone, un sorriso che non credo di aver mai avuto nella mia vita. È stato bellissimo anche vedere la gioia negli occhi di tutte le persone che ricevevano il Gohonzon con me.
Sento molta gratitudine per poter seguire questa strada in cui, basandoci su un Daimoku come il ruggito del leone, mano nella mano, camminiamo tutti insieme verso la felicità.