Le giovani donne dell’Ikeda Kayo-kai stanno studiando ogni giorno il Gosho seguendo la campagna #100giornidivittoria. Di seguito Zimile Aliji, dall’Umbria, condivide l’esperienza che sta facendo sostenuta dagli scritti di Nichiren Daishonin e dalle guide del presidente Ikeda
Pratico il Buddismo da sette anni durante i quali, nonostante la mia vita e il mio ambiente siano cambiati radicalmente, mi sono sentita costantemente sbagliata, senza riuscire a riconoscere i miei sforzi ed essere grata dei miei traguardi. Gli ultimi tre anni in particolare sono stati molto bui. Oltre a delle perdite familiari, mi sono sentita completamente persa.
Ma non ho smesso mai di lucidare la mia vita con il Daimoku, continuando a impegnarmi nell’attività con le giovani donne del mio settore.
Grazie al libro Le fondamenta della felicità sono riuscita a rinnovare il modo che avevo di leggere il Gosho, ora lo sento con la mia stessa vita. Uno in particolare mi ha incoraggiato a fare una profonda trasformazione: «È il cuore che è importante. Non importa quanto forte Nichiren possa pregare per te, se manchi di fede sarà come tentare di accendere il fuoco con un’esca bagnata. Sforzati di raccogliere il potere della fede» (La strategia del Sutra del Loto, RSND, 1, 889). Il maestro Ikeda in proposito scrive: «Il nostro cuore determina ogni cosa: possiamo affermare che questa è la conclusione del Buddismo del Daishonin. […] Ma, naturalmente, il cuore umano è volubile e cambia da un momento all’altro» (Le fondamenta della felicità, pag. 168).
Grazie a questa guida sto imparando a scegliere come vivere istante per istante, senza farmi disorientare dalle emozioni e riconoscendo il naturale alternarsi dei dieci mondi.
Senza sentirmi sotto pressione e giudicata, adesso so di poter vincere le mie paure e costruire la mia felicità, così come sono. Finalmente credo in me stessa e ho il desiderio di investire proprio in quelle capacità che non credevo di avere.
Per la campagna #centogiornidivittoria sono determinata a incoraggiare tutte le giovani donne del capitolo, con la decisione di accompagnare due persone a ricevere il Gohonzon.