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Che bello sentire l’amore per la vita! - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 10:29

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Che bello sentire l’amore per la vita!

Federica Mallus, Cagliari

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Quando avevo sedici anni mia zia mi parlò del Buddismo. In quel periodo vivevo una situazione difficile, soffrivo di ansia e attacchi di panico e a scuola subivo atti di bullismo. Queste situazioni hanno influito negativamente sul mio andamento scolastico. Mi sentivo impotente e in balia delle mie paure.
Quando ho iniziato a recitare Daimoku e a frequentare le riunioni buddiste l’ansia e la paura sono state sostituite da un senso di pace mai provato prima.
Nel tempo però non ho mantenuto la costanza nella preghiera e ho smesso di praticare.
Negli anni delle superiori sono stata bocciata quattro volte e ogni volta mi sentivo più scoraggiata e incapace, fino ad arrivare a ritirarmi dalla scuola, decidendo di allontanarmi da casa e dalla mia famiglia per lavorare. Ho svolto per un lungo periodo lavori poco gratificanti e sottopagati e ho intrapreso una relazione basata sulla dipendenza, dalla quale sono uscita distrutta.
Mi sentivo infelice e sola, perciò sono tornata a vivere con la mia famiglia, ma ben presto entrai in un periodo di depressione. Per sopravvivere iniziai di nuovo a recitare Daimoku, ma stavolta con più costanza.
Il mio rinnovato atteggiamento nella pratica buddista mi ha portata a trovare il medico “giusto” che mi ha prescritto la cura efficace che mi ha permesso di guarire. Da quel momento in poi ho deciso che non avrei mai più smesso di praticare.
Nel febbraio del 2016 ho ricevuto il Gohonzon, mi ricordo quel giorno come il più bello della mia vita perché mi sono sentita rinascere per la seconda volta.
Ho determinato con tutto il cuore che sarei diventata assolutamente felice e che sarei stata il sole della mia famiglia.
Fin da subito mi sono impegnata nelle attività della Soka Gakkai, sfidandomi nel Daimoku, nello studio e nello shakubuku e una delle persone alle quali avevo parlato della pratica buddista ha ricevuto il Gohonzon.
Il mio cuore ha iniziato a cambiare e così anche l’ambiente intorno a me.
Ho deciso di sostenere mia sorella che frequentava ambienti pericolosi, creando forti preoccupazioni alla mia famiglia. Ho imparato a sviluppare una fiducia assoluta per la sua vita. Poco dopo anche lei ha iniziato a praticare, ricevendo il Gohonzon un anno dopo di me.
Tra i tanti benefici ottenuti grazie a una pratica costante, per la prima volta nella mia vita ho iniziato una relazione sana con un ragazzo meraviglioso, basata sulla fiducia e sul rispetto.
Ho sentito ogni giorno la mia fede crescere e rafforzarsi, così come il legame con il maestro Ikeda, che mi ha dato la forza e il coraggio di superare numerose difficoltà e di cambiare la direzione della mia vita.
Grazie a una promessa fatta a Sensei, nel 2017 ho deciso di iscrivermi alle scuole serali e terminare gli ultimi anni che mi mancavano per conseguire il diploma.
Tornare a scuola mi ha permesso di affrontare il mio passato, le mie paure e insicurezze. Questa volta però avevo il Gohonzon!
In due anni ho creato legami meravigliosi, che ancora oggi coltivo. Inoltre sei persone della mia classe hanno partecipato a uno zadankai.
Nel 2019, dopo essermi diplomata, ho compreso quale fosse il mio sogno: dedicare la mia vita ai bambini e diventare un’educatrice. Ho deciso quindi di iscrivermi all’università, in Scienze dell’educazione e della formazione.
Durante il primo anno sono riuscita a creare bei legami con i colleghi. Purtroppo però, a causa della pandemia, ho frequentato solo un semestre in presenza.
Nel periodo del lockdown sono stata a stretto contatto con la mia famiglia e sono emersi forti conflitti. Questo mi ha portato a chiudermi in me stessa, a recitare meno Daimoku, fino ad arrivare a provare un senso di apatia. Non riuscivo a studiare né a frequentare le lezioni online e ancora una volta è riemerso il sentimento di essere sbagliata, di non essere abbastanza, sentendomi indietro rispetto ai miei colleghi di università. La paura di fallire mi ha spinto più volte a pensare di mollare tutto.
In un momento così difficile per me ho partecipato per la prima volta a una riunione del Gruppo studenti. In quell’occasione ho realizzato che non ero sola nella mia lotta e che grazie alle difficoltà potevo comprendere e sostenere altre persone che si trovavano in una situazione simile.
Da quel giorno la mia determinazione è cambiata, ho deciso che mi sarei presa la responsabilità di sostenere il Gruppo studenti e vincere insieme a loro.
Ho partecipato alla preparazione delle riunioni e nei mesi successivi le presenze alle riunioni studenti sono raddoppiate. Ho ripreso a studiare e, per quanto fosse difficile, sono riuscita a sostenere gli esami online, raggiungendo il massimo dei voti. Nei mesi successivi, con grande gioia, una delle persone alle quali ho fatto shakubuku ha ricevuto il Gohonzon.
Tutto questo mi ha portato a determinare di sentire profondamente il valore della mia vita e che mai più mi sarei sentita sbagliata. Ho impresso nel mio cuore questo passo del Gosho: «Quando invochi myoho e reciti renge devi sforzarti di credere profondamente che Myoho-renge-kyo è la tua stessa vita» (Il conseguimento della Buddità in questa esistenza, RSND, 1, 3). Per realizzare questa determinazione ho dovuto affrontare numerosi ostacoli fino a toccare il fondo della mia sofferenza.
La spinta che mi ha portato ad alzarmi con coraggio e a vincere è stato il legame con Sensei.
La sofferenza è stata l’occasione per rafforzare la mia fede e sentire per la prima volta amore per la mia vita. Attualmente sono all’inizio del terzo anno di università e svolgo due lavori dove mi dedico ai minori.
Come studentessa e discepola di Sensei decido di non essere mai sconfitta e di sostenere tutti i giovani, gli studenti e le studentesse affinché ognuno possa creare un indissolubile legame con il maestro e risvegliarsi alla propria missione per contribuire alla costruzione di un mondo di pace.

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