Deprecated: Function strftime() is deprecated in /var/www/vhosts/ilnuovorinascimento.org/wp-dev.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/themes/nuovo-rinascimento/functions.php on line 220
Aprire la vita agli altri per vincere - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 21:40

716

Stampa

Aprire la vita agli altri per vincere

Bogdan Popa, Bologna

Approfondendo la sua preghiera e impegnandosi in ogni ambito, Bogdan riesce a vincere su se stesso e a creare le condizioni per realizzare i suoi obiettivi. Senza arrendersi di fronte alle difficoltà, trasforma la sua relazione con il padre e gli trasmette il valore della pratica buddista

Dimensione del testo AA

Approfondendo la sua preghiera e impegnandosi in ogni ambito, Bogdan riesce a vincere su se stesso e a creare le condizioni per realizzare i suoi obiettivi. Senza arrendersi di fronte alle difficoltà, trasforma la sua relazione con il padre e gli trasmette il valore della pratica buddista

Una delle mie principali sofferenze è sempre stata il rapporto profondamente incrinato con i miei genitori. In questi anni di pratica sono stati molti i momenti di crisi, ma ogni volta che quest’acuta sofferenza tornava a galla, mi sono sforzato di recitare Daimoku e di approfondire la filosofia buddista.
Così sono riuscito a trasformare gradualmente questo aspetto della mia vita, migliorando notevolmente la qualità del mio rapporto con loro, tanto da pensare che il grosso del lavoro fosse fatto!
A marzo dell’anno scorso ho avuto la prova di quanto mi stessi sbagliando: durante una chiamata con mio padre (il quale, per inciso, aveva iniziato a praticare il Buddismo) mi sforzai di aprirmi raccontandogli con fiducia i miei progetti futuri. Ma, dopo tanto che non mi succedeva, mi ritrovai in uno stato di profonda rabbia e frustrazione, perché per l’ennesima volta sentivo che non era in grado di capirmi, di accettarmi e sostenermi. Ricordo che urlando cercai con tutto me stesso di ferirlo toccando le sue debolezze. Finita la telefonata ero in lacrime.
Decisi di andare immediatamente davanti al Gohonzon e iniziai a pregare così com’ero: vuoto e disperato, senza altro scopo che tirar fuori tutta la rabbia che avevo dentro.
Gradualmente il mio Daimoku iniziò ad assumere un ritmo galoppante, e senza rendermene conto mi ritrovai di fronte alla vera causa della mia sofferenza: la pretesa infantile che i miei genitori curassero le mie ferite. Dopo nove anni di pratica buddista stavo ancora cercando una soluzione fuori di me!
Mentre continuavo a recitare Daimoku, decisi di trasformare alla radice quest’atteggiamento che permeava ogni aspetto della mia vita. Iniziai a pregare «con tanta convinzione come se dovessi accendere il fuoco con legna bagnata o estrarre acqua dal terreno riarso» (Rimproverare l’offesa alla legge…, RSND, 1, 395).
Mi venne in mente un’altra frase del Daishonin: «L’Illuminazione del padre e della madre significano l’Illuminazione del figlio. L’Illuminazione del figlio significa l’Illuminazione dei suoi genitori» (GZ, 813). Mi resi conto che anche mio padre stava soffrendo terribilmente e che l’unico modo per aiutarlo era vincere sul mio senso d’impotenza.
Nello spazio di un istante decisi. Decisi che le parole del Daishonin erano vere. Di non trovare scuse. Decisi di assumermi la responsabilità totale della mia felicità, e determinai di portare una grande prova concreta: promisi a mio padre che entro l’anno successivo mi sarei pagato da solo i quasi 5.000 euro di università privata (studio Osteopatia).
Un attimo dopo ero terrorizzato, ma anziché arrovellarmi mi sfidai nel recitare tanto Daimoku, negli incoraggiamenti individuali, nell’offerta per kosen-rufu e nello studio buddista, in particolare de La nuova rivoluzione umana, con la consapevolezza che l’unico modo per far emergere i benefici nella propria vita è aprirla agli altri.
Scrissi al maestro Ikeda promettendogli di vincere sulla mia oscurità fondamentale e di diventare assolutamente felice.
A questa promessa mi aggrappo ancora oggi ogni volta che, di fronte alle difficoltà, emerge il mio senso di inadeguatezza e di impotenza. Ovviamente mi sono sforzato anche di mettere cause concrete per il lavoro e alla fine dell’estate avevo messo da parte un terzo della cifra, dopo aver svolto un doppio lavoro e aver portato avanti tutti i miei impegni di studio.
In autunno, nonostante le nuove restrizioni per la pandemia, mi lanciai con ancora più passione nell’attività, non lasciando passare neanche un giorno senza aver cercato di incoraggiare fino in fondo almeno una persona. Decisi inoltre di sfidare il mio senso di inadeguatezza cercando lavoro come osteopata, nonostante fossi ancora studente.
Nel giro di qualche settimana arrivai ad avere gli appuntamenti di un professionista, guadagnando più del doppio di quel che guadagnavo alla fine dell’estate! Così a metà dicembre riuscii a pagare la seconda rata della scuola.
A gennaio e febbraio 2021 mi sono ritrovato a essere l’unico istruttore della mia palestra che continuava i suoi corsi online, frequentati da un folto numero di persone.
Nel frattempo mio padre stava cadendo in una spirale di depressione sempre più grave e decisi di sostenerlo affinché diventasse costante nella pratica e nell’attività buddista. Per dodici giorni, in quello che ho ribattezzato il nostro ”viaggio da Kamakura a Kyoto” (cfr. Lettera a Niiike, RSND, 1, 911), ci siamo sforzati di recitare insieme mezz’ora di Daimoku mattina e sera e a leggere il Gosho insieme.
Pian piano, sforzandomi di incoraggiarlo con tutto me stesso, sono riuscito a sentire una sincera preoccupazione per lui e un sincero desiderio che diventasse felice.
Nel frattempo la palestra ha deciso di anticiparmi lo stipendio e così ho potuto pagare l’ultima rata universitaria.
Quello stesso giorno era anche l’ultimo appuntamento del nostro “viaggio”, al termine del quale mio padre mi disse che la pratica buddista era l’unica strada in grado di aiutarlo veramente e che quindi si sarebbe sforzato di praticare costantemente, cosa che effettivamente sta continuando a fare.
Sono certo che l’essenza di questa mia esperienza, della quale sono molto fiero, sia l’incoraggiamento costante di Sensei a vincere su noi stessi e diventare felici.

©ilnuovorinascimento.org – diritti riservati, riproduzione riservata