«Molti vengono a conoscenza di questo sutra e lo accettano ma, quando sorgono grandi ostacoli, proprio come gli era stato annunciato che sarebbe accaduto, pochi lo ricordano e lo tengono bene in mente. Accettare è facile, continuare è difficile. Ma la Buddità si trova nel mantenere la fede. […] Mantenere la fede vuol dire serbare nel cuore Nam-myoho-renge-kyo»
(Nichiren Daishonin, La difficoltà di mantenere la fede, RSND, 1, 417)
Ho iniziato a praticare il Buddismo di Nichiren Daishonin alcuni anni fa e nel 2009 ho ricevuto il Gohonzon.
Stavo cercando qualcosa che potesse sostenere la mia vita e quella della mia famiglia, e grazie al Buddismo ho sperimentato una felicità profonda, quel tipo di felicità di cui parla il presidente Ikeda, quella che la Soka Gakkai sta diffondendo in tutto il mondo.
Ho sempre cercato di avanzare con spirito di ricerca e con Sensei accanto, senza nutrire mai dubbi sul sentiero da percorrere nella mia vita. Grazie alle attività Soka, grazie ai compagni di fede e al Daimoku, mi è sempre stato chiaro che quel sentiero è la mia rivoluzione umana.
Basandomi sugli incoraggiamenti del presidente Ikeda, sforzo dopo sforzo, attimo dopo attimo, sono riuscito a trasformare l’aspetto che più mi faceva soffrire: il rapporto con i miei familiari. Concentrandomi sul Daimoku e sulle azioni, sono riuscito a raggiungere obiettivi impossibili nel lavoro come danzatore e come insegnante. E sono riuscito ad apprezzare profondamente i miei genitori e ad aprire la mia vita, parlando con loro della mia omosessualità e di chi sia io davvero.
Mentre scrivo mi sembra di ripercorrere il film della mia vita… la cui sceneggiatura potrebbe essere il Gosho La difficoltà di mantenere la fede, in cui Nichiren Daihsonin risponde a un discepolo che gli aveva scritto: «Ho praticato correttamente questo sutra fin dallo scorso anno, quando mi dicesti che coloro che abbracciano questo sutra godranno di pace e sicurezza nell’esistenza presente e nasceranno in circostanze favorevoli nelle successive. Ma invece sono stato sommerso dalle difficoltà» (RSND, 1, 417).
Nel corso di tutta la mia vita infatti, anche dopo aver iniziato a praticare il Buddismo, sono stato sommerso dalle difficoltà. Questi ultimi due anni, in particolare, sono stati i più difficili.
Questo Gosho mi ha sempre sostenuto tantissimo, mi incoraggia a superare ogni lotta nella mia vita: nel lavoro, nella relazione con il mio compagno, nel rapporto con me stesso, superando un senso di sfiducia sempre latente.
Sono sempre più certo che affrontare le difficoltà sia la strada della rivoluzione umana, e che ogni ostacolo e sofferenza esiste per permetterci di rafforzare la nostra fede, per vivere come discepoli del presidente Ikeda.
Da quando pratico il Buddismo ho vinto ogni sfida. Continuando a «serbare nel cuore Nam-myoho-renge-kyo» (Ibidem) ho la certezza che continuerò a vincere.