L’Accademia dei giovani uomini è un’attività che coinvolge tutti i membri giovani uomini e si svolge a livello regionale. Questo mese studieremo il nono capitolo de Il mondo del Gosho. Di seguito una sintesi dei punti principali
Capitolo 9. Il Gohonzon
- Nam-myoho-renge-kyo è allo stesso tempo il nome della Legge eterna e della vita del Budda che è una sola cosa con essa.
La rivelazione dell’identità originale di Shakyamuni che ottenne l’Illuminazione nel remoto passato indica che si dovrebbe fare della Legge il proprio oggetto di culto: è essa la maestra di Shakyamuni e di tutti i Budda. - Nichiren Daishonin iscrisse il Gohonzon per far sì che tutti potessero creare un legame diretto con la Legge. Egli iniziò a iscrivere i Gohonzon dopo aver rivelato la sua identità originale a Tatsunokuchi.
- Fra gli scritti composti a Sado spiccano L’apertura degli occhi (1271) e L’oggetto di culto per l’osservazione della mente (1273), che spiegano l’oggetto di culto rispettivamente nei termini della persona e della Legge.
- I trattati scritti a Sado pongono l’accento sul fatto che il maestro che rivela la Legge suprema è una persona comune. Proprio per questo le persecuzioni sono più gravi e i tre potenti nemici attaccano ferocemente i praticanti.
- Nel Gohonzon è raffigurata la Cerimonia nell’aria come è descritta nel sedicesimo capitolo del Sutra del Loto. Questo capitolo rivela l’eternità della Legge mistica su tre livelli (integrazione dei tre princìpi mistici): l’eternità del Budda originale (effetto originale), degli esseri viventi (causa originale) e della terra (terra originale).
- Se il Daishonin avesse proclamato Nam-myoho-renge-kyo senza iscrivere il Gohonzon, le persone avrebbero capito soltanto di dover tributare devozione al Sutra del Loto e non avrebbero compreso che Nam-myoho-renge-kyo è la Legge eterna che costituisce la realtà dell’universo e la vera entità di tutti gli esseri viventi.