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La sincerità è la chiave del progresso dinamico - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 10:29

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    La sincerità è la chiave del progresso dinamico

    Costruire un futuro luminoso basandosi sul voto: la vita dei discepoli di Nichiren Daishonin – Shijo kingo [parte 3]

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    Costruire un futuro luminoso basandosi sul voto: la vita dei discepoli di Nichiren Daishonin – Shijo kingo [parte 3]

    «Dove c’è una virtù invisibile ci sarà una ricompensa visibile» (RSND, 1, 806). Nichiren Daishonin sottolineò ripetutamente questo concetto al suo discepolo Shijo Kingo, assicurandogli che le azioni virtuose compiute con costanza dietro le quinte avrebbero sicuramente portato delle ricompense visibili nella sua vita.
    Allo stesso modo, le virtù invisibili che tutti voi, miei cari ragazzi e ragazze del Gruppo futuro, state accumulando sfidandovi ogni giorno a recitare Gongyo e Daimoku e impegnandovi al massimo nei vostri studi e in altri ambiti della vita quotidiana, si manifesteranno senza alcun dubbio come meravigliose ricompense visibili – o benefici – che risplenderanno luminose nel futuro.
    So che quest’anno (2019), molti di voi hanno affrontato con tenacia grandi avversità causate da una serie di disastri naturali, tra cui i tifoni [in Giappone].
    I giovani della Soka Gakkai stanno dando il loro contributo alla ricostruzione formando delle squadre di volontari che aiutano a ripulire dalle macerie e dai detriti le zone colpite. Sono accorsi ad aiutare le persone in difficoltà, tendendo loro una mano: simili azioni altruistiche sono la concretizzazione del “comportamento Soka”, che risplende come un prezioso «tesoro del cuore».
    In questa puntata, vorrei approfondire insieme a voi il comportamento più ammirevole per gli esseri umani attraverso alcuni degli scritti del Daishonin indirizzati a Shijo Kingo.

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    Shijo Kingo aveva parlato del Buddismo del Daishonin al suo signore, Ema; questi però aveva reagito allontanandolo e minacciando di confiscare tutti i suoi possedimenti, il che significava per lui perdere ogni fonte di sostentamento.
    Ma poco tempo dopo il signore di Ema si ammalò e chiamò proprio Kingo – che era un medico dalle doti eccellenti – per curarlo. Shijo Kingo riportò l’accaduto al Daishonin, che gli rispose con la lettera intitolata I tre tipi di tesori.
    In essa Nichiren Daishonin loda profondamente Shijo Kingo che era accorso al fianco del suo maestro durante la persecuzione di Tatsunokuchi[ref]Persecuzione di Tatsunokuchi ed esilio a Sado: il 12 settembre 1271, le autorità arrestarono Nichiren Daishonin e lo portarono in un luogo chiamato Tatsunokuchi, alla periferia di Kamakura, dove tentarono di giustiziarlo col favore dell’oscurità. Fallito il tentativo di decapitazione, fu esiliato sull’isola di Sado, e ciò equivaleva a una condanna a morte. Tuttavia, quando le sue previsioni di conflitti interni e invasione straniera si avverarono, il governo condonò la sua pena, nel marzo 1274, e il Daishonin poté fare ritorno a Kamakura.[/ref] (nel 1271), pronto a sacrificare persino la sua vita. Lo incoraggia inoltre a conquistare ora più che mai la fiducia delle persone intorno a sé, e ad accumulare i «tesori del cuore» (RSND, 1, 755). Conclude quindi la sua lettera scrivendo: «Cosa significa il profondo rispetto del Bodhisattva Mai Sprezzante per la gente? Il vero significato dell’apparizione in questo mondo del Budda Shakyamuni, il signore degli insegnamenti, sta nel suo comportamento da essere umano» (RSND, 1, 756).
    Il Bodhisattva Mai Sprezzante viene descritto nel Sutra del Loto come un bodhisattva che si inchinava a tutti coloro che incontrava lungo il suo cammino, in segno di profondo rispetto per la loro innata natura di Budda, e diceva loro: «Nutro per voi un profondo rispetto; non oserei mai trattarvi con disprezzo o arroganza. Perché? Perché voi tutti praticherete la via del bodhisattva e sarete allora in grado di conseguire la Buddità» (SDL, 365). Questa affermazione è nota come il “Sutra del Loto di ventiquattro caratteri”[ref]Il “Sutra del Loto di ventiquattro caratteri” è un passo della traduzione di Kumarajiva del Sutra del Loto, composto da ventiquattro caratteri cinesi.[/ref].
    Ma le persone che vivevano in quell’epoca caratterizzata da caos e conflitti, non riuscivano a credere di possedere una così meravigliosa natura innata, e arrivarono perfino a perseguitare il Bodhisattva Mai sprezzante insultandolo, colpendolo con bastoni e lanciandogli pietre.
    Tuttavia, il Bodhisattva Mai Sprezzante evitò abilmente questi attacchi e, fedele al suo nome, non mancò mai di rispetto a coloro che aveva di fronte, rifiutandosi di denigrarli o sminuirli. Con spirito risoluto continuò a mostrare rispetto per tutte le persone che incontrava, senza la minima esitazione, senza lasciarsi mai scoraggiare: questo è il comportamento più nobile per un essere umano.
    Alla fine, anche le persone che lo avevano perseguitato si resero conto dei propri errori e le sue azioni tenaci e pervase dalla massima sincerità riuscirono a ispirare un cambiamento nel cuore degli altri.
    Continuando ad agire con tale convinzione, il Bodhisattva Mai Sprezzante riuscì a rafforzare ulteriormente la sua stessa natura di Budda e ad aprire la strada alla felicità per sé e per gli altri, e alla vittoria di tutte le persone.

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    Personalmente, ho “tre tesori preziosi” che ritengo fondamentali.
    Il primo è la meravigliosa Legge mistica.
    Il secondo è il legame di maestro e discepolo: con ciò mi riferisco al legame con il mio maestro Josei Toda e a tutti i miei amati discepoli, in particolar modo voi, miei cari amici e amiche del Gruppo futuro.
    Il terzo è la sincerità.
    Come discepolo del maestro Toda, per quanti insulti e critiche potessi subire, ho sempre continuato a espandere in tutto il mondo la nostra rete solidale per la pace attraverso la sincerità, un meraviglioso «tesoro del cuore».
    La sincerità non è qualcosa di speciale. È un tesoro del cuore che tutti possediamo e che si manifesta nel nostro comportamento quotidiano, ad esempio salutando gli altri con gioia e calore, mantenendo le promesse e gli impegni presi, non dicendo bugie e ascoltando attentamente gli altri. Questo tesoro del cuore, invisibile agli occhi, risplende nelle nostre azioni visibili.
    La sincerità è anche una lotta costante contro il nostro stesso egoismo. La chiave per vincere nella giovinezza è stabilire degli obiettivi personali, studiare con serietà, imparare da ogni singola esperienza e continuare a impegnarsi al massimo per realizzare dei grandi scopi, ovvero la pace, la felicità delle persone e il miglioramento della società. Significa continuare ad andare avanti e ancora avanti, senza lasciarsi mai sconfiggere dalle difficoltà e dalle sofferenze.
    Se rimanete sempre fedeli a voi stessi e vivete con la massima sincerità e integrità, non sarete mai influenzati dalle opinioni degli altri. Comportandovi e agendo con sincerità, sarete in grado di aprire le porte a un futuro di felicità, per voi e per gli altri.
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    Attualmente, presso il Tokyo Fuji Art Museum (a Hachioji, Tokyo) è in corso la mostra “Lo splendore della pittura francese – Attraverso gli occhi di René Huyghe” (la mostra si è svolta dal 5 ottobre 2019 al 19 gennaio 2020).
    René Huyghe (1906-1997) era un mio carissimo amico che non dimenticherò mai. Famoso storico dell’arte francese, ha dato per molti anni il suo inestimabile contributo allo sviluppo del Tokyo Fuji Art Museum; con lui ho stretto un’amicizia che può definirsi la quintessenza della sincerità. Fu un uomo coraggioso che durante la Seconda guerra mondiale difese dai nazisti le opere d’arte del Louvre mettendo a repentaglio la sua stessa vita.
    Cosa lo motivò a tal punto? Era convinto che l’arte sia qualcosa di “sacro”, e che attraverso le rappresentazioni del mondo visibile sia in grado di condurre l’essere umano verso qualcosa di più elevato, verso il mondo invisibile dello spirito. Per Huyghe quella era una battaglia contro la barbarie della guerra e della violenza, per far sì che l’umanità potesse manifestare la sua bontà innata e orientarsi verso il bene e l’automiglioramento. Era una battaglia che andava vinta a tutti i costi.
    Una volta mi disse: «In definitiva, ritengo che la rivoluzione umana sia la cosa più necessaria. Personalmente, mi impegnerò con tutte le forze come “volontario europeo”, affinché possa finalmente sorgere l’alba della rivoluzione umana».
    Rivoluzione umana significa che quando un singolo individuo realizza una trasformazione interiore è in grado di illuminare non solo chi lo circonda, ma il mondo intero e il futuro. Gli intellettuali e le figure di spicco di ogni parte del pianeta ripongono grandi aspettative nella nostra filosofia che risplende come il sole. E il primo passo per realizzare questa trasformazione interiore è proprio la sincerità.
    Mi auguro che nel nuovo anno che sta per iniziare tutti voi, amici e amiche del Gruppo futuro, che siete persone capaci e la speranza del ventunesimo secolo, nutriate grandi sogni e avanziate con vitalità per realizzarli.
    Compiamo con coraggio un altro passo avanti!

    (1 dicembre 2019)

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