Lo scopo della pratica buddista è conseguire la Buddità in questa esistenza ovvero, in termini moderni, sviluppare uno stato vitale di felicità assoluta e indistruttibile, a prescindere dalle circostanze, realizzando quella che il secondo presidente della Soka Gakkai Josei Toda definì la “rivoluzione umana”.
Il processo della rivoluzione umana non è qualcosa di insolito o di straordinario. Si può dire che è un cambio di percorso nella direzione delle nostre vite, e la nostra pratica buddista è il motore, l’energia per compiere questo processo che continua per tutta la vita.
In questa pagina approfondiamo questo aspetto fondamentale della pratica buddista attraverso le parole del presidente Ikeda
Qual è il significato di ”rivoluzione umana”?
«Significa fondamentalmente risvegliarsi alla missione di Bodhisattva della Terra e sforzarsi di realizzare kosen-rufu con gioia e coraggio. […] Infatti, nel fare del nostro meglio per il benessere altrui abbattiamo i muri del nostro piccolo io che si preoccupa solo di questioni personali e gradualmente espandiamo il nostro stato vitale.
L’impegno per il benessere degli altri è ciò che ci spinge a trasformare il nostro stato vitale e a compiere la nostra rivoluzione umana. La vita dei membri della Soka Gakkai che pregano con tutto il cuore per la felicità dei loro amici e condividono sinceramente gli insegnamenti del Daishonin con gli altri trabocca di gioia, coraggio e speranza. Come un esperto surfista che si diverte nel cavalcare un’onda gigante, siamo in grado di superare con fiducia i problemi di salute, di denaro o di qualsiasi altro genere. Il vero e grande beneficio della fede è questa essenziale trasformazione interiore o rivoluzione umana» (Cos’è la rivoluzione umana, Esperia, pag. 11).
Che relazione esiste tra la nostra rivoluzione umana e il cambiamento dell’ambiente?
«In generale, si può dire che nella storia dell’umanità, soprattutto dall’inizio dell’epoca moderna, si sia radicata la convinzione che la chiave della felicità umana risieda nella trasformazione del mondo esterno, dell’ambiente naturale o del sistema sociale, e questo è stato l’obiettivo primario. Non è esagerato affermare che si è riflettuto poco sull’importanza di trasformare il modo in cui viviamo […].
Oggi, invece, poter trasformare ed elevare il nostro mondo interiore, spirituale, è diventato sempre più importante. Questo sforzo è chiamato rivoluzione umana.
Noi esseri umani siamo facilmente condizionati dagli istinti inerenti alla vita, i tre veleni di avidità, collera e stupidità. […] Proprio come una forte tempesta può dirottare una piccola imbarcazione, allo stesso modo noi spesso sentiamo la necessità di agire in una maniera che è contraria alla ragione, così da permettere che immediati interessi egoistici mettano a repentaglio la nostra stessa sopravvivenza. Per esempio, anche se sappiamo a livello razionale che dobbiamo aver cura del nostro ambiente e preservarlo, lo distruggiamo e lo inquiniamo per avere un veloce guadagno. […] Il Buddismo insegna che ogni individuo possiede dentro di sé una entità vasta e potente, il “grande sé” dell’universo nella sua interezza, chiamata natura di Budda e ci spiega come manifestarla dimostrandone il potere nella nostra vita e nelle nostre azioni. […]
Coloro che si sforzano di compiere la propria rivoluzione umana hanno naturalmente limiti e difetti, come qualsiasi persona, e non appaiono diversi dagli altri ma interiormente sono completamente differenti da come erano prima di iniziare questa avventura spirituale e, col tempo, le differenze dal resto delle persone diventeranno evidenti. Questo è ciò che noi intendiamo quando parliamo di processo della rivoluzione umana» (cfr. Cos’è la rivoluzione umana, Esperia, pag. 20).