Nonostante l’ultimo periodo sia stato molto duro, grazie alla pratica buddista, allo studio de La nuova rivoluzione umana e al legame con il maestro, Davide riesce a trasformare questo momento difficile in un’occasione per migliorare e tirare fuori il suo grande sogno
Il 2019 e il 2020 sono stati anni pieni di sofferenze, soprattutto perché avevo un pessimo rapporto con mio padre, con episodi di forte scontro tra noi. Non mi sentivo soddisfatto della mia vita, lavoravo come educatore con i miei genitori nell’attività di famiglia di doposcuola e sostegno ai ragazzi.
Non credevo però di avere le capacità per vivere in modo indipendente. Ho sempre amato l’educazione ma il mio principale desiderio è sempre stato quello di diventare un regista cinematografico.
Quando è scoppiata la pandemia ho scaricato la mia rabbia sui miei genitori incolpandoli di ogni cosa riguardo alla chiusura della nostra attività. Quando siamo finiti tutti in quarantena mi sono chiuso in camera per giorni per evitare furiosi scontri con mio padre.
Passavo le giornate intere a leggere e studiare il Gosho; mi sono reso conto dell’importanza che il presidente Ikeda dà alla lettura e ho iniziato a leggere i grandi classici della letteratura. Ho scoperto il meraviglioso mondo dello studio buddista e mi sono tuffato nella lettura de La rivoluzione umana, che è diventata la mia guida, la fonte che mi ha permesso di costruire un dialogo interiore con il maestro Ikeda, fondamentale nei momenti più difficili.
In quel periodo ho partecipato a una trentina di corsi online.
Ho conseguito degli attestati come tutor BES (bisogni educativi speciali) e DSA (disturbi specifici dell’apprendimento), studiavo pianoforte e cinema, ma soprattutto la lingua inglese: passavo intere giornate sui libri con la determinazione di superare un esame di inglese importante.
I classici della letteratura e i libri di Sensei mi hanno portato a decidere finalmente di uscire dalla mia camera. In quell’occasione, in modo del tutto naturale, sono riuscito a dialogare con mio padre e ho capito profondamente che l’unica soluzione per riavvicinarci era quella di credere in lui. Determinai anche di fare Gongyo con i miei genitori mattina e sera per ricreare l’unità familiare.
Inoltre mi sono iscritto al corso di Arti e scienze dello spettacolo alla Sapienza.
In quel periodo sostenni l’esame d’inglese per il quale mi ero preparato, ma lo fallii miseramente, ritirandomi prima di completarlo. Fu un giorno molto umiliante per me, mi sentivo un fallito che non riusciva a realizzare nulla, ma poi lessi un brano de La rivoluzione umana che mi toccò profondamente: «“Abbiamo perso, signore, mi dispiace” disse Shin’ichi al suo maestro Josei Toda. “Le chiedo di accettare le mie dimissioni da ogni incarico”. “Di cosa stai parlando, Shin’ichi? Ci sono volte in cui si vince e volte in cui si perde. Così sono fatte le sfide. Combatteremo di nuovo. Dobbiamo lottare fino alla fine”. Shin’ichi percepì lo spirito indomito di Toda e riprese il controllo. “Ritiro quello che ho detto, signore. La prego di riposare serenamente, perché presto otterrò una vittoria che nessuno potrà negare, una vittoria che stupirà il mondo intero”. “Questo volevo sentirti dire” disse Toda sorridendo» (cfr. RU, 11, 89).
Queste parole mi incoraggiarono a non arrendermi.
Ripartii dalla preghiera davanti al Gohonzon. Dopo mesi che cercavo un’occupazione riuscii finalmente a ottenere un lavoro come tutor di un ragazzo molto difficile da gestire.
Mentre mi impegnavo nello studio all’università, partecipai a un bando di selezione per una scuola di cinema, una delle uniche due gratuite nel Lazio.
Nella graduatoria finale risultai idoneo ma per un solo posto non mi presero. All’ultimo momento, lo studente che stava davanti a me nella graduatoria non si presentò, così venni convocato e riuscii a entrare in questa meravigliosa accademia!
La mia vita era diventata intensissima: frequentavo l’università, l’accademia e lavoravo come tutor, dando veramente il massimo. Finalmente dopo tanto tempo stavo bene con me stesso. Determinavo ogni cosa davanti al Gohonzon, e prontamente prendeva forma nella mia vita.
Facendo un bilancio di quest’ultimo anno, sono molto soddisfatto: ho passato tutti gli esami universitari, ottenendo diverse lodi.
Ad agosto ho potuto partecipare al corso europeo di studio, è stato un grande beneficio per me.
Insieme al Gruppo giovani di Aprilia abbiamo rilanciato le nostre attività. Ogni venerdì ci incontriamo online per studiare il Buddismo, raccontarci le nostre sfide e i nostri obiettivi e condividere le nostre esperienze di shakubuku. Abbiamo determinato insieme di realizzare una grande crescita mirando al 19 ottobre (sessantesimo anniversario della prima visita di Sensei in Italia) e al 18 novembre (fondazione della Soka Gakkai), con l’obiettivo di raddoppiare i giovani ad Aprilia entro la fine dell’anno.
Riguardo all’esame di inglese che avevo fallito, nonostante tutto ho ottenuto comunque una buona votazione che mi ha permesso di vincere il bando Erasmus: andrò a studiare sei mesi a Barcellona, approfondendo anche una seconda lingua.
Inoltre nel 2019 avevo vinto una borsa di studio ma a causa della pandemia non sono potuto partire; credevo di averla persa, invece hanno esteso la possibilità di studiare un mese negli Stati Uniti in una delle scuole più prestigiose di cinema.
Questo è l’Anno della speranza e della vittoria e ho deciso di diventare il regista della speranza!
Infine la relazione con mio padre è migliorata visibilmente, dopo tanti anni gli ho detto che gli voglio bene e mi sto prendendo cura del nostro rapporto.
La mia determinazione per il futuro è di utilizzare ogni situazione per approfondire la fede. Inoltre desidero impegnarmi per una grande vittoria entro il 2030, insieme a tutti i compagni di fede, vivendo ogni giorno come una nuova partenza!