Approfondimento sul nono capitolo del volume Maestro e discepolo che studieremo questo mese (a cura del Gruppo studenti)
Chiavi di lettura
In questo capitolo il presidente Ikeda si sofferma molto sull’importanza della compassione. «La compassione di voler aiutare gli altri a superare i propri problemi farà scaturire la saggezza necessaria su quale sia il miglior modo per procedere» (pag. 101).
Queste parole descrivono il comportamento di un Budda. Quando desideriamo aiutare gli altri a risolvere i loro problemi possiamo condividere con loro la Legge mistica, i princìpi e gli ideali del Buddismo. In questo modo apriamo la strada alla nostra e all’altrui felicità.
Focus – Cittadini globali
In questo capitolo il maestro Ikeda cita le parole di Marietta Stepanyants, direttrice del Centro di studi di filosofia orientale dell’Accademia russa che dice: «Il Buddismo rappresenta l’unico esempio di religione mondiale che sia riuscita a diffondere il proprio messaggio in tutto il globo senza l’impegno di alcuna violenza o forza militare» (pag. 104). Stiamo vivendo un’epoca di cambiamento in cui purtroppo la guerra, la disparità di genere, le violazioni dei diritti umani sono ancora all’ordine del giorno. Il nostro compito, in quanto studenti e giovani leader del futuro, è di utilizzare le nostre voci per svolgere il lavoro del Budda come inviati di Nichiren Daishonin. Come scrive Sensei: «La rivoluzione umana di un singolo individuo contribuirà al cambiamento nel destino di una nazione e condurrà infine a un cambiamento nel destino di tutta l’umanità» (RU, prefazione).
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Lo studio in pratica
di Alberto
“Alleviare la sofferenza, trasmettere gioia”: per studiare al meglio questo capitolo e poterlo mettere subito in pratica mi sono messo in contatto con Masa, studente Soka che viene dall’Indonesia ma studia qui in Italia. Studiando insieme abbiamo potuto condividere le nostre lotte e le nostre sofferenze. È stata per me l’occasione per riflettere su me stesso e i tempi che stiamo vivendo.
La maggior parte degli studenti vive un’età in cui si incontrano tante difficoltà e si commettono tanti errori. Come dice il presidente Ikeda, è il tempo della sfida e della costruzione. Grazie alla pratica buddista, confrontandoci con le nostre difficoltà interiori possiamo imparare ad accogliere noi stessi e le persone senza giudizio, e così alleniamo la compassione.
Studiare insieme questo capitolo ci ha permesso di parlare degli aspetti profondi della nostra vita, e ci ha portato a fare dei passi avanti nell’accogliere il nostro dolore, nel trasformare il veleno in medicina.
Grazie a quel pomeriggio insieme a Masa, e grazie alle guide di Sensei, ho capito che la vera funzione della sofferenza è quella di rafforzarci, di portarci a sfidare noi stessi, a studiare e così ad accumulare esperienze. I nostri maestri ci hanno insegnato che la compassione non equivale a compatire l’altro e dire semplicemente: «Mi dispiace». Compassione significa condividere insieme la lotta per la felicità. Toda aggiungeva spesso che dove la compassione non riesce ad arrivare, la guida è il coraggio. Il coraggio di parlare con sincerità e condividere gli ideali del Buddismo. Alla fine, sicuramente staremo bene. Il presidente Ikeda afferma: «La rivoluzione umana inizia con l’alleviare la sofferenza degli altri e dare loro gioia» (pag. 109). Abbiamo bisogno di gioia. Spetta a noi portarla nel mondo.