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Trasformare la storia umana: la luce della pace e della dignità - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 11:54

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Trasformare la storia umana: la luce della pace e della dignità

Il 26 gennaio il maestro Ikeda ha presentato la sua quarantesima Proposta di pace

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Il 26 gennaio il maestro Ikeda ha presentato la sua quarantesima Proposta di pace

Daisaku Ikeda, presidente della Soka Gakkai Internazionale (SGI), il 26 gennaio ha pubblicato la sua quarantesima Proposta di pace intitolata “Trasformare la storia umana: la luce della pace e della dignità” in cui offre suggerimenti concreti su come affrontare la crisi climatica, promuovere un’educazione inclusiva e realizzare il disarmo nucleare.
L’ambasciatore Anwarul K. Chowdhury, ex sottosegretario generale dell’ONU e Alto rappresentante e fondatore del Movimento globale per la cultura della pace, ha così commentato: «Non conosco nessuno che abbia messo in luce costantemente, incessantemente e concretamente il ruolo e la responsabilità delle Nazioni Unite per un periodo di tempo così lungo, come ha fatto il presidente Ikeda. Nelle sue Proposte di pace di questi quarant’anni sono contenute idee brillanti e suggerimenti importanti per il bene dell’umanità. Mi incoraggia come egli abbia sottolineato che l’empowerment delle persone sia uno degli elementi fondamentali per la costruzione della “cultura della pace”».

Per quanto riguarda la risposta dell’umanità alla pandemia, Ikeda ha lanciato un appello per una solidarietà basata sulla consapevolezza della nostra interconnessione, affermando: «Credo fermamente che il fattore chiave nel determinare la direzione della storia si rivelerà essere stato non tanto il virus, bensì noi esseri umani».
Egli sottolinea la necessità di affrontare le disuguaglianze evidenziate dalla pandemia, e che la parità di genere e l’empowerment delle donne sono cruciali per superare la crisi e costruire una società globale che promuova la dignità umana.

Rispetto alle questioni ambientali, Ikeda chiede sforzi più coordinati per l’attuazione della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, della Convenzione sulla diversità biologica e della Convenzione per combattere la desertificazione, affermando: «Il cambiamento climatico, la biodiversità e la desertificazione sono questioni profondamente interrelate, e di conseguenza lo sono anche le loro soluzioni».
Egli propone inoltre la creazione di un comitato dei giovani con funzione consultiva nei confronti dell’ONU riguardo alla protezione generale dei “beni comuni globali”, ossia le risorse ambientali essenziali per tutta l’umanità.

Preoccupato dell’impatto delle calamità sull’educazione, Ikeda suggerisce che il Transforming Education Summit delle Nazioni Unite, previsto a settembre, si concentri sull’educazione nelle situazioni di emergenza, sull’educazione inclusiva e sull’educazione per la cittadinanza globale. In vista della Prima Conferenza degli Stati Parti del Trattato ONU sulla proibizione delle armi nucleari (TPNW) prevista a marzo di quest’anno, Ikeda sottolinea l’urgenza di “disintossicarci” dalle dottrine di sicurezza dipendenti dall’esistenza delle armi nucleari e chiede con forza al Giappone e agli altri Stati facenti parte di alleanze nucleari, così come agli Stati possessori di armi nucleari di partecipare alla Conferenza come osservatori, esprimendo con queste parole la sua convinzione: «Sono sicuro che il fatto stesso che i paesi che non hanno ancora firmato o ratificato il TPNW comincino a riconoscerne il vero valore e significato catalizzerà l’energia e il volere politico necessari a mettere fine all’era delle armi nucleari».

La proposta completa in lingua inglese sarà disponibile a metà febbraio 2022.

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Il trattato sulla proibizione delle armi nucleari compie un anno

Il 22 gennaio 2022 abbiamo festeggiato il primo anniversario dell’entrata in vigore del Trattato di proibizione delle armi nucleari (TPNW), la prima norma internazionale che dichiara illegali le armi nucleari e vincola gli Stati che la ratificano a rispettare un processo graduale e sicuro verso il disarmo nucleare totale. Ad oggi sono cinquantanove gli Stati che lo hanno ratificato.
Il presidente Ikeda nella Proposta di pace 2021 indica il TPNW come «un punto di svolta nella storia dell’umanità» il cui scopo «è proteggere il diritto alla vita di tutte le persone che abitano insieme a noi questo pianeta – indipendentemente dal fatto che si trovino in Stati nucleari, Stati dipendenti dal nucleare e Stati non nucleari – e garantire la sopravvivenza delle generazioni future» (Allegato a BS, 218, 42).
Il Trattato vieta esplicitamente di sviluppare, testare, produrre, acquisire, stoccare e possedere armi nucleari, così come vieta di utilizzare o minacciare l’uso di tali armi. Inoltre, prevede che gli Stati Parte forniscano assistenza verso gli individui colpiti dall’uso o dalla sperimentazione di armi nucleari, e a livello ambientale impegna alla bonifica delle zone contaminate.
A marzo 2022 si svolgerà a Vienna la prima conferenza degli Stati Parte, che ha l’obiettivo di rendere operativo il Trattato e ampliare il supporto al TPNW da parte degli Stati che ancora non l’hanno ratificato.

La campagna “Italia, ripensaci”, in collaborazione con Rete Italiana Pace e Disarmo, sta portando avanti dialoghi e azioni di diplomazia con le istituzioni affinché l’Italia partecipi come Stato osservatore a questa conferenza. Infatti, anche se il nostro Paese non ha ancora firmato e ratificato il Trattato, l’appuntamento a Vienna è una preziosa occasione per aprire una strada verso il disarmo nucleare totale anche in Italia. Il TPNW rappresenta un punto di svolta nel destino dell’umanità, un faro di speranza verso la realizzazione di un mondo libero dalle armi nucleari: “Questi successi sono una chiara espressione dell’illimitata capacità umana di superare gli ostacoli e scrivere una nuova storia” (Allegato a BS, 218, 12).

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