«Il punto di origine al quale bisogna sempre tornare è l’atteggiamento di non lasciarsi condizionare da alcuna differenza, è la consapevolezza che siamo tutti, allo stesso modo, compagni di fede e Bodhisattva della Terra. Dovremmo inoltre prendere tutti coscienza dello stretto, indissolubile legame che ci unisce come compagni di fede, esemplificato dall’espressione “uniti come i pesci e l’acqua”, e di conseguenza rispettarci e proteggerci l’un l’altro.
Pensare che poiché non ci piace un tal responsabile non abbiamo voglia di far parte dell’organizzazione o di fare attività significa contraddire le auree parole del Daishonin. Questo modo di pensare è la dimostrazione che ci stiamo lasciando sconfiggere dal nostro ego.
[…] Siamo nati nell’Ultimo giorno della Legge per adempiere al voto formulato insieme, uniti da un profondo legame sin dal tempo senza inizio. Quando i compagni di fede svilupperanno la consapevolezza di essere ciò che sono oggi in virtù di tale relazione, potranno creare saldi legami tra loro e faranno emergere un’immensa forza che li spingerà ad avanzare ulteriormente verso la realizzazione di kosen-rufu» (NRU, vol. 30, cap. 2 “Aspettando il momento propizio”, p.ta 32).
Ho trovato di profonda ispirazione questo incoraggiamento che ha dato Sensei il 16 novembre 1979 al Training Center di Kanagawa, in occasione di una riunione del Gruppo giovani.
Trovo estremamente significativo che il presidente Ikeda abbia pronunciato questo discorso proprio lo stesso anno delle sue dimissioni, a causa dei problemi avuti col clero della Nichiren Shoshu. Credo sia espressione della sua enorme condizione vitale che deriva da una fede profonda e incrollabile nel Gohonzon.
Il brano mi ha incoraggiato perciò a vedere i problemi di relazione con i miei compagni di fede come un’occasione per approfondire la fede, e non come qualcosa da risolvere tecnicamente o con strategie.
Grazie alle guide di Sensei sto capendo sempre più che sono unito dall’infinito passato a tutti i miei compagni di fede, anche quelli che non mi vanno a genio.
Non solo, sono quello che sono grazie al legame che ho anche con loro, come spiega il principio dell’origine dipendente, secondo il quale la nostra esistenza e quella degli altri sono una sola entità.
Grazie a questo brano sono riuscito a mettere in discussione il mio atteggiamento e a rilanciare nel creare unità con alcuni miei corresponsabili, fino ad arrivare ad apprezzarli e a provare gratitudine per quello che sono.
Questo ha portato a tutti noi il beneficio di riuscire a collaborare in armonia, creando a nostra volta unità con gli altri responsabili. È stato un beneficio che si è concretamente realizzato in una indimenticabile attività di regione e un ulteriore passo avanti nel movimento di kosen-rufu in Liguria.
Sono determinato a portare con me questo atteggiamento e a incoraggiare quante più persone possibili che soffrono a causa di problemi di relazione e unità a basare tutto sullo studio de La nuova rivoluzione umana.