Come realizzare degli incontri pieni di significato? Le visite a casa sono l’occasione non solo per sostenere gli altri, ma anche per rinnovare la nostra vita. In queste pagine alcuni spunti di riflessione per preparare le nostre attività incentrate sugli incoraggiamenti personali
Alla base delle attività della Soka Gakkai ci sono la pratica per sé – che consiste nella recitazione di Gongyo e Daimoku – e la pratica per gli altri, che significa far conoscere il Buddismo del Daishonin ai nostri amici e incoraggiare i compagni di fede. In un certo senso, l’azione di shakubuku non finisce quando una persona entra a far parte della Soka Gakkai. Mettere veramente gli altri in grado di praticare significa guidarli e incoraggiarli continuamente, fin quando le loro capacità non superano le nostre.
Il maestro Ikeda spiega: «Le riunioni ovviamente sono importanti, ma di fatto non tutti riescono a parteciparvi. In ogni organizzazione locale ci sono solitamente almeno due volte tanti membri quanti sono quelli che partecipano regolarmente allo zadankai. Solo andando a trovare personalmente e incoraggiando ogni persona della nostra zona possiamo rendere solida la nostra organizzazione. Ciò porterà alla crescita e allo sviluppo della Soka Gakkai e di conseguenza al progresso di kosen-rufu.
Naturalmente è più facile a dirsi che a farsi.
La Soka Gakkai è formata da tanti tipi di persone; alcune potrebbero rifiutare di incontrarci, altre magari soffrono così intensamente da essersi chiuse. Non è un compito facile andare a trovare a casa queste persone, dialogare con loro, approfondire legami di amicizia e condividere gli incoraggiamenti del maestro e i princìpi del Buddismo per sviluppare la nostra fede. Queste azioni sono di gran lunga più impegnative che incoraggiare le persone alle riunioni, ma Sensei ci assicura che è proprio attraverso tali azioni che possiamo migliorare la nostra vita e perfezionare noi stessi (cfr. NRU, 8, 82).
Sforzandoci di aiutare gli altri a crescere, anche noi cresciamo. Se ci preoccupassimo solo di incoraggiare i membri che partecipano regolarmente alle riunioni, spiega ancora il maestro Ikeda, «saremmo come il capitano di una nave che deve raggiungere una terra lontana e tuttavia si accontenta di navigare nelle acque del porto. I responsabili devono capire che le attività principali della Soka Gakkai non sono le riunioni, ma tutto quello che si svolge al di fuori di esse. La rete di legami personali da cui è formata la Soka Gakkai è stata costruita attraverso lo sforzo dei membri di andare a trovare e incoraggiare personalmente i loro compagni. Proprio come un ampio e robusto intreccio di radici sostiene un possente albero, così i costanti e sinceri incoraggiamenti tra i membri sostengono la Soka Gakkai» (NRU, 8, 81).
Sensei ci trasmette la convinzione incrollabile che la pace dell’umanità può essere realizzata solo facendo tesoro di ogni singolo individuo e incoraggiandolo con fiducia per aiutarlo a far emergere la luce della sua umanità.
In questo senso ogni giorno è unico e prezioso, e non tornerà più. «Incoraggiare una persona – scrive il maestro Ikeda – anche solo con poche parole, può aiutarla a compiere un decisivo passo avanti nella fede. Ma questo può accadere soltanto se cogliamo al volo l’opportunità per farlo» (NRU, 7, 112).
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«È fondamentale creare più occasioni possibili per instaurare dialoghi sinceri con i membri, da cuore a cuore. Ciò è possibile solamente andando a trovarli a casa. Infatti è così, parlando direttamente con loro, che si possono davvero rincuorare le persone, creare stretti legami e aumentare la fiducia reciproca.
Anche il corpo umano smette di funzionare se il sangue non circola. Sono le visite a casa e le guide personali che fanno scorrere “il sangue” della fede e trasmettono umanità e sincerità nella Gakkai.
[…] Prendersi cura con tutto il cuore di ogni singola persona, circondarla di attenzioni premurose e impegnarsi in dialoghie incoraggiamenti costanti, sono le azioni più importanti per poter compiere un nuovo, dinamico progresso sia a livello personale che nell’organizzazione, da qui all’eternità»
(NRU, 30, cap. 6, p.ta 134)