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Il Centro mondiale Seikyo - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 10:52

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Il Centro mondiale Seikyo

In occasione dell’apertura del Centro mondiale Seikyo, a cui hanno partecipato i rappresentanti della SGI, il presidente della Soka Gakkai Minoru Harada ha ripercorso la storia del Seikyo Shimbun, nato dalla promessa del giovane Ikeda al suo maestro Toda

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In occasione dell’apertura del Centro mondiale Seikyo, a cui hanno partecipato i rappresentanti della SGI, il presidente della Soka Gakkai Minoru Harada ha ripercorso la storia del Seikyo Shimbun, nato dalla promessa del giovane Ikeda al suo maestro Toda

Il maestro Ikeda ha già visitato il Centro mondiale Seikyo in due occasioni, durante le quali ha rivolto le sue preghiere per un ulteriore progresso di kosen-rufu e per la vittoria di tutte le organizzazioni della Soka Gakkai del mondo.
All’ingresso del Centro è collocata l’iscrizione del “canto di vittoria di maestro e discepolo per il Seikyo Shimbun” (pag. 19).
Il 24 agosto del 1950 il maestro Toda annunciò al giovane Ikeda il suo progetto di creare un giornale.
Due giorni prima, poiché la sua ditta si trovava sull’orlo del fallimento, Toda era stato costretto a dimettersi da direttore generale della Soka Gakkai. Si trovava in una situazione disperata. Quando venne intervistato da un giornale sulla sua attività commerciale, comprese il grande peso che aveva la stampa sull’opinione pubblica, nel bene e nel male.
Nonostante le terribili circostanze in cui si trovava, guardando allo sviluppo futuro di kosen-rufu il maestro Toda disse al suo discepolo: «Daisaku, la Soka Gakkai dovrà avere prima o poi un suo giornale. Ti prego di riflettere attentamente su questo».
Il 16 novembre 1950 ci fu un importante dialogo tra maestro e discepolo.
Questo racconta sensei nel suo Diario giovanile: «Ho pranzato con il signor Toda al self-service dell’Università del Giappone. Mi ha dato consigli sull’etica, sul futuro della Gakkai, sulle tendenze dell’economia, sulla creazione di una università nel futuro e su altre questioni» (Esperia, pag. 100).
In altre parole, fu proprio il 16 novembre di sessantanove anni fa che il maestro Toda parlò al giovane Ikeda della sua idea di fondare l’Università Soka.
Per vari mesi la situazione dell’attività di Toda non migliorò. Infatti, dieci giorni dopo, sempre nel suo Diario giovanile, sensei scrive: «Fa freddo la mattina. Ci stiamo avvicinando all’inverno. Non ho nemmeno un cappotto. Anche quest’anno dovrò farne a meno. […] Fare shakubuku anche a una sola persona è estremamente difficile. Tuttavia, non c’è azione più nobile, più grande e più degna di rispetto.
Anche se nessuno comincia a praticare in questo momento, milioni di persone ci stanno aspettando nel futuro» (Ibidem, pag. 104).
All’orizzonte si affacciavano innumerevoli sfide e ostacoli. Sia l’idea di creare un giornale che quella di fondare un’università nacquero proprio in mezzo a quelle terribili condizioni.
Sensei ha protetto fino in fondo il suo maestro lottando tenacemente, e in accordo con le parole del Daishonin «l’inverno si trasforma sempre in primavera» (RSND, 1, 477), il processo di ristrutturazione della ditta di Toda portò infine i suoi frutti e in primavera, il 20 aprile del 1951, nacque il Seikyo Shimbun. Due settimane dopo, il maestro Toda assunse l’incarico di secondo presidente della Soka Gakkai dando il via al grande sviluppo di kosen-rufu.
L’idea di fondare l’Università Soka venne annunciata ufficialmente nel 1964, dopo soli quattro anni dalla nomina di sensei a terzo presidente. Sette anni dopo, nel 1971, venne inaugurata l’Università Soka.
Il maestro Ikeda racconta: «Un giorno, il maestro Toda mi disse: “Se tu dovessi divenire il presidente della Soka Gakkai, in quanti paesi riuscirai a portare kosen-rufu?”. L’organizzazione all’epoca era presente solo in Giappone. Ma la lungimiranza lo portava a guardare oltre, al mondo intero.
Io risposi: “Diffonderò assolutamente il Buddismo in tutto il mondo, maestro“.
”In quanti paesi?”, mi incalzò lui.
“Porterò il Buddismo in più di cento paesi“. Vidi il maestro Toda felice, con le lacrime agli occhi, perché era certo che avrei mantenuto la parola data. Finora ho mantenuto tutte le promesse fatte al mio maestro. L’ho protetto con tutte le mie forze, fino in fondo, ho realizzato il suo grande voto di kosen-rufu, ho realizzato anche i suoi progetti in ambito culturale ed educativo come egli desiderava.
Ero il discepolo che avrebbe realizzato qualsiasi cosa per rendere felice il maestro. Per vederlo sereno. Per vederlo vincere. Questa è la vera relazione tra maestro e discepolo».
In questa nuova roccaforte della parola scritta – il primo progetto del maestro Toda che sensei ha realizzato – si sono riunite tante persone capaci che si impegnano per kosen-rufu nel mondo.
Il nostro compito come discepoli è ereditare e portare avanti lo spirito autentico di maestro e discepolo che ci ha mostrato sensei, lo spirito di chi, anche nelle circostanze più terribili, è in grado di trasformare il veleno in medicina e di realizzare, uno dopo l’altro, i sogni del maestro, per vederlo vincere, per vederlo felice.
Le fondamenta di kosen-rufu si basano sempre sulla “lotta della parola scritta”.
Rinnoviamo la nostra determinazione di creare una nuova espansione per affermare con le parole scritte i valori della Soka Gakkai, per guidare questo nostro mondo verso la pace e verso la felicità.
Scriviamo sulle pagine del Seikyo Shimbun, sulle pagine delle riviste di tutti i paesi, i racconti delle nostre meravigliose vittorie come discepoli che portano gioia e serenità al maestro.

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