Il maestro Ikeda ha inviato questo messaggio per la quarantaquattresima riunione di centro che si è tenuta il 18 novembre, giorno della fondazione, in concomitanza con il corso autunnale della SGI
Ogni volta che il presidente Toda sentiva una donna sincera raccontare la propria esperienza di trasformazione del karma, mi diceva: «Daisaku, vorrei che Makiguchi potesse sentirla!».
E ogni volta che vedeva dei giovani lavorare dietro le quinte, compiendo silenziosi sforzi con grande dedizione, diceva: «Vorrei che Makiguchi li vedesse!».
Maestro e discepolo sono sempre un’unica cosa; esistono in una relazione di eterna non dualità, che trascende la vita e la morte.
Settantacinque anni fa, proprio in questo giorno, il 18 novembre, il presidente fondatore della Soka Gakkai, Tsunesaburo Makiguchi, morì in carcere restando fedele fino in fondo alle proprie convinzioni (18 novembre 1944).
Quanto sarebbero felici i maestri Makiguchi e Toda nel vedere questa riunione trionfante dei membri della famiglia Soka, che hanno vinto su tutte le loro sfide!
Vorrei congratularmi anche con i rappresentanti giunti da tutto il Giappone e da sessantacinque paesi e territori del mondo; ognuno di voi è un campione di kosen-rufu che porta avanti lo spirito dei nostri presidenti fondatori.
Grazie mille per i vostri immensi sforzi!
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Nichiren Daishonin, il Budda dell’Ultimo giorno della Legge, affermò: «Per valutare le dottrine buddiste, io, Nichiren, credo che i metodi migliori siano la ragione e la prova documentaria. Ma ancora migliore di queste è la prova concreta» (I tre maestri del tripitaka pregano per la pioggia, RSND, 1, 532). Queste tre prove – teorica, documentaria e concreta – sono il metro con cui discernere la verità, la validità e la superiorità non solo dei vari insegnamenti buddisti, ma anche delle teorie e delle dottrine in ogni campo della filosofia, della scienza e del sapere in genere. La Soka Gakkai ebbe inizio con una “battaglia di parole”, ingaggiata da maestro e discepolo direttamente connessi con lo spirito del Daishonin.
Il giorno della fondazione della Gakkai è il giorno in cui venne pubblicata l’opera di Makiguchi Soka Kyoikugaku Taikei (parzialmente tradotta in italiano con il titolo L’educazione creativa).
A partire da quel momento, sia Makiguchi che Toda condussero un’incessante lotta di parole fedeli alle proprie convinzioni, impegnandosi nel dialogo, negli zadankai e scrivendo articoli, saggi e libri.
Quando scoppiò la Guerra del Pacifico, nel dicembre del 1941, la Nichiren Shoshu diffuse immediatamente un comunicato nel quale lodava lo sforzo bellico del governo. Invece Makiguchi, sul numero di quel mese del giornale dell’organizzazione, Kachi Sozo (Creazione di valore), ribadì con forza che l’idea di sacrificare vite umane per gli ideali nazionalistici era da condannare.
In quell’articolo scrisse che la Legge mistica è «la Legge suprema della vita», il mezzo per conseguire la Buddità che tutta l’umanità ricerca ardentemente.
Affermò inoltre che la missione dei membri era di sperimentare il grande potere della Legge mistica e dimostrarlo nella loro vita, rendendolo così accessibile anche agli altri.
E si appellò affinché i membri si unissero a lui nel far conoscere ampiamente i benefici della Legge mistica, continuando a lottare fino a quando le persone non avessero ottenuto una felicità insuperabile.
Che incredibile coraggio, scrivere tutto questo! Sei mesi dopo, il governo militarista impose alla rivista Kachi Sozo di cessare le pubblicazioni (maggio 1942). L’anno seguente Makiguchi fu arrestato e imprigionato insieme al discepolo Toda (luglio 1943). Morì in carcere per le sue idee, il 18 novembre del 1944, esattamente settantacinque anni fa.
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In quel periodo, mentre il Giappone stava conducendo una guerra spietata, Makiguchi si adoperava instancabilmente per la pace mondiale e la felicità dell’umanità dimostrando al tempo stesso, con la propria esperienza e con quella dei membri, che “fede è uguale a vita quotidiana” e che “il Buddismo si manifesta nella società”.
Diede la vita per trasmettere questa missione ai suoi discepoli e alle persone di valore delle generazioni future.
Serbando nel cuore l’appassionato ruggito di leone del nostro presidente fondatore, miriamo al novantesimo anniversario della fondazione della Soka Gakkai, nel 2020, “Anno del progresso e delle persone capaci”.
Recitando Nam-myoho-renge-kyo e insegnando agli altri a fare lo stesso, sfidiamoci nella nostra rivoluzione umana e mostriamo ancora di più la prova concreta dei benefici e della buona fortuna nella nostra vita!
Nulla è più eloquente dell’esperienza personale e della prova concreta della fede.
Oggi si tengono riunioni di zadankai in tutto il globo. In esse i partecipanti condividono con gioia le loro esperienze di fede e aiutano molti amici sofferenti o in difficoltà a creare un legame con il Buddismo del Daishonin, ponendo una causa profonda per la loro felicità. In seguito quegli stessi amici, con visi sorridenti e luminosi, raccontano quanto sono lieti di aver iniziato a praticare, e quanto sono felici di essere membri della Soka Gakkai!
Continuiamo a espandere ancor di più queste riunioni piene di gioia nei luoghi in cui viviamo e in tutto il mondo.
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Le parole hanno il potere di rivitalizzare lo spirito di una persona. Hanno il potere di unire le persone.
Quando Nelson Mandela, paladino dei diritti umani in Sud Africa, visitò il Giappone nel 1990, dopo essere finalmente uscito vittorioso da una lunghissima carcerazione, insieme a numerosi giovani lo accogliemmo calorosamente presso la vecchia sede del Seikyo Shimbun, sotto un cielo azzurro e splendente di sole.
Durante il nostro incontro, Mandela disse con il suo caratteristico sorriso: «Il frutto prezioso del nostro incontro di oggi sono le sue meravigliose parole, perle di saggezza. Le medaglie si possono distruggere, ma le parole sagge non periranno mai».
Il Centro mondiale Seikyo, finalmente inaugurato, unito idealmente a tutte le nostre riviste e pubblicazioni della SGI nei vari paesi, è una “roccaforte della parola scritta” delle persone comuni, capace di trasmettere parole sagge e infondere speranza e coraggio all’intera umanità.
Desidero ringraziare tutti i membri del Giappone che, in vista dell’inaugurazione di questo nuovo Centro, hanno compiuto sforzi enormi per realizzare un grande risultato negli abbonamenti al Seikyo Shimbun.
In questo anniversario della fondazione della Soka Gakkai, vorrei riferire umilmente ai maestri Makiguchi e Toda che le mie pubblicazioni all’estero sono oggi più di duemila, tradotte in quarantotto lingue.
C’è un passo degli scritti del Daishonin che sia Makiguchi che Toda sottolinearono nelle loro copie del Gosho: «Occorrono tre cose, un buon maestro, un buon credente e una buona dottrina, affinché le preghiere siano efficaci e i disastri si allontanino dal paese» (Come coloro che inizialmente aspirano alla via, RSND, 1, 782).
Non esiste preghiera che i maestri e i discepoli Soka – che si impegnano tenacemente per adempiere il grande voto della propagazione della Legge e di kosen-rufu – non possano realizzare. Continuiamo ad avanzare a grandi passi lavorando insieme nell’unità di itai doshin (diversi corpi, stessa mente), come cittadini globali che hanno la missione dei Bodhisattva della Terra per risolvere, una dopo l’altra, tutte le grandi sfide che l’umanità ha di fronte.
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Il prossimo anno segnerà il quarantacinquesimo anniversario della fondazione della Soka Gakkai Internazionale (26 gennaio 1975).
Oggi vorrei concludere questo messaggio con le stesse parole che rivolsi allora ai leader, pionieri di tutto il mondo, che parteciparono a quella prima Conferenza mondiale per la pace che si tenne a Guam: «Ciò che farete da ora in poi determinerà il futuro del mondo».
Cari amici della nostra famiglia Soka, auspico che godiate tutti di buona salute, armonia, felicità e vittoria! E che il prezioso luogo in cui vivete sia colmo di benefici, sicurezza e prosperità!
18 novembre 2019