Alberto Aprea, presidente della Soka Gakkai italiana, ha incoraggiato a costruire un’organizzazione in cui ogni persona sia direttamente collegata al cuore del maestro. In questo modo potremo realizzare tutti i nostri obiettivi
Desidero ringraziare tutti voi per il vostro impegno nel portare avanti le attività per lo sviluppo del movimento di kosen-rufu nelle rispettive zone.
Da ora in poi impegniamoci ancora di più per costruire una Soka Gakkai italiana nella quale ogni singolo membro sia direttamente collegato al maestro. Non dimentichiamo mai questo punto e trasmettiamolo a ogni singolo membro.
Nel Gosho Adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese, Nichiren Daishonin scrive: «Se un buon monaco vede qualcuno distruggere l’insegnamento e non se ne cura, non lo rimprovera, lo espelle o lo punisce per la sua offesa, dovresti comprendere che quel monaco sta tradendo l’insegnamento del Budda. Ma se espelle il distruttore della Legge, lo rimprovera o lo punisce, allora questi è un mio discepolo, un vero ascoltatore della voce» (RSND, 1, 18).
Come discepoli, dobbiamo essere più forti e determinati a combattere il male, con la convinzione che il nostro movimento per kosen-rufu è l’unico bene e non può essere distrutto.
Durante il corso autunnale della SGI, sono stato molto ispirato dal resoconto delle attività della SGI indiana.
La forza motrice che ha permesso loro di realizzare in cinque anni uno sviluppo grandioso, che li ha portati a triplicare il numero dei membri, da 70.000 a 225.000 (di cui la metà sono giovani), è il fatto che ogni membro ha consolidato il suo legame con il maestro.
Il loro spirito è quello di vincere per sensei, con il motto: “Io sono Shin’ichi Yamamoto!”, “Io sono quell’unico discepolo che realizzerà kosen-rufu!”.
Hanno studiato a fondo La rivoluzione umana e La nuova rivoluzione umana per capire cosa fare per realizzare un’ulteriore espansione. E ne hanno tratto la convinzione che la cosa più importante è la trasformazione della vita di ogni persona. Tramite un’intensa attività di visite a casa e incoraggiamenti personali, hanno creato un’ondata che ha riacceso in ognuno la passione, e la passione ha creato più unità, e l’unità ha fatto emergere sempre più persone nuove.
Il direttore generale dell’India ha concluso dichiarando che tale espansione è stata sicuramente raggiunta grazie allo sforzo congiunto di tutti i membri, ma che in realtà la persona che ha realizzato quello sviluppo fenomenale non è altri che sensei.
Anche il meraviglioso sviluppo ottenuto in Italia fino a oggi è stato grazie a tutti i membri italiani, ma la persona che fin dal 1961 ha piantato i semi, ha creduto e ha determinato, è stato proprio sensei! Quindi tutta la nostra gratitudine va al nostro maestro!
Dal messaggio che ha inviato per questo corso possiamo comprendere quanto il presidente Ikeda abbia a cuore i membri italiani. Sensei ci sta inviando delle guide molto precise, riconfermando le basi da cui ripartire.
Egli scrive: «È mio desiderio che tutti voi, qualsiasi cosa accada, continuiate a lottare e a vincere sempre basandovi sulla Legge mistica, insieme alla Soka Gakkai e insieme a me» (pag.15).
Poi ci esorta a mettere i giovani alla testa del nostro movimento e sottolinea ancora una volta l’importanza dell’unità, citando le parole di Nichiren Daishonin: «La vostra unità è come le due ruote che reggono un carro, come due ali che permettono di volare (cfr. Un padre abbraccia la fede, RSND, 1, 749)», e ci incoraggia a mantenere buoni rapporti tra noi, a unire le forze basandoci sullo spirito di non dualità di maestro e discepolo.
Sensei è certo della nostra vittoria. Sta a noi adesso costruire la convinzione e la fiducia che seguendo la sua guida potremo realizzare una magnifica vittoria di kosen-rufu e nelle nostre esistenze.
Il prossimo 3 maggio segnerà il sessantesimo anniversario della nomina del maestro Ikeda a terzo presidente della Soka Gakkai, e il presidente Harada ci ha incoraggiato a celebrare la nomina di sensei, grande maestro di shakubuku, realizzando a nostra volta numerosi shakubuku. “Quante persone ho aiutato a diventare felici?”: questo è lo scopo del movimento di kosen-rufu. Il processo di shakubuku continua fino a quando una persona ottiene la piena vittoria.
Dopo aver piantato i semi della Buddità, è fondamentale continuare a innaffiarli con il dialogo, farli crescere con la preghiera fino a far sbocciare la prova concreta, in modo che ogni persona possa percorrere l’orbita della felicità mantenendo una fede salda. In altre parole, si tratta di far crescere “persone capaci”.
Sensei racconta: «Un giorno che eravamo soli, il maestro Toda mi disse: “Se un giorno tu dovessi divenire il presidente della Soka Gakkai, in quanti paesi riuscirai a portare kosen-rufu? L’organizzazione giapponese era talmente piccola che guardava solo al Giappone. Ma la lungimiranza del maestro Toda lo portava a guardare già oltre, pensando al mondo intero. Io risposi: “Diffonderò assolutamente il Buddismo in tutto il mondo, maestro”.
“In quanti paesi?” mi incalzò lui. “Porterò questo Buddismo in più di cento paesi!”.
Vidi il maestro Toda felice, con le lacrime agli occhi, perché era certo che avrei mantenuto la parola data. Ho mantenuto tutte le promesse fatte finora al mio maestro. L’ho protetto con tutte le mie forze, fino in fondo, ho realizzato il grande voto di kosen-rufu, ho realizzato anche i suoi progetti in ambito culturale ed educativo, proprio come egli desiderava».
Il discepolo realizza qualsiasi cosa per fare felice il suo maestro. Per vederlo sereno. Per vederlo vincere.
Questa è l’essenza della relazione maestro-discepolo! Ora sta a noi ereditare e portare avanti lo spirito della lotta di maestro e discepolo che sensei ci ha mostrato, lo spirito di chi, anche nelle circostanze più difficili, è in grado di trasformare il veleno in medicina e realizzare, uno dopo l’altro, tutti i sogni del maestro. Adesso sono fortemente determinato, insieme a voi, a rendere felice il nostro maestro. Sono convinto che se costruiamo una Soka Gakkai dove ogni persona è direttamente collegata e unita al cuore di sensei, e se mettiamo davvero i giovani alla testa del nostro movimento, allora potremo realizzare l’obiettivo di 100.000 membri felici in Italia!