Suzanne Pritchard, responsabile europea donne e giovani donne, ha tenuto una lezione sui punti salienti che caratterizzano la lotta condivisa di maestro e discepolo, finalizzata a compiere la propria rivoluzione umana e a realizzare kosen-rufu
Il Buddismo di Nichiren Daishonin si basa sull’importanza di fare la nostra rivoluzione umana. A volte dimentichiamo questo punto fondamentale: quando cambiamo noi, tutto cambia. Non dobbiamo aspettare nessuno e nient’altro!
La base per realizzare la più potente rivoluzione umana è il nostro voto per kosen-rufu con il maestro.
Il desiderio del maestro nel Buddismo è condurre i discepoli al suo stesso stato vitale.
Affinché i discepoli possano sviluppare lo stesso stato vitale del maestro, devono sviluppare la loro connessione diretta con il maestro, senza niente e nessuno a frapporsi in mezzo.
Solo allora è possibile per ognuno di noi alzarsi con lo stesso voto e agire allo stesso modo del maestro. Questo è il significato di “lotta condivisa di maestro e discepolo”.
In merito a questa lotta possiamo individuare quattro punti fondamentali.
Il primo punto è che il discepolo si alzi con lo stesso voto del maestro.
Maestro e discepolo sono due individui separati, con caratteri e personalità differenti. Qual è allora l’unità che condividiamo con il maestro? È il voto per kosen-rufu, il voto di eliminare l’infelicità dalla terra. È l’azione di amare compassionevolmente la persona di fronte a noi.
Il discepolo cerca una connessione diretta con il maestro e poi si ispira al suo modo di vivere. Attraverso questo processo lo spirito di maestro e discepolo si diffonderà in tutto il mondo e verso il futuro.
Il secondo punto è che tutto dipende dal discepolo.
Josei Toda disse: «Dedicate semplicemente la vita alla strada Soka di maestro e discepolo. Non ve ne pentirete. Riuscirete a condurre un’esistenza piena della gioia della vittoria, una vita di trionfo e felicità» (BS, 192, 29). Più di chiunque altro, è sensei stesso che ci ha insegnato attraverso il suo modo di vivere cosa significa essere un discepolo.
Il terzo punto è che l’unità di maestro e discepolo e l’unità di itai doshin, non sono due cose separate.
Alla luce del Buddismo del Daishonin siamo tutti uniti in eterno, quindi aspettatevi di stare insieme anche in futuro, vita dopo vita. Possiamo allora unirci e lavorare insieme fin da ora!
Il quarto punto è avere una fede incrollabile per tutta la vita.
Un voto è tale solo quando è portato avanti fino alla fine. Ma nel momento in cui appariranno i tre ostacoli e i quattro demoni, gareggiando l’un l’altro per creare confusione, saremo in grado di ricordare le parole del nostro maestro, o ce ne dimenticheremo e saremo influenzati dagli altri, permettendo loro di frapporsi tra noi e sensei? Questa differenza ci distinguerà nel momento cruciale.
Sono convinta che la cosa più importante in questo “Anno del progresso e delle persone capaci” sia che lo spirito di maestro e discepolo pulsi ovunque nell’organizzazione.
Auguro alla famiglia Soka italiana di essere la speranza e il modello per tutto il mondo!