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Una grande espansione verso il 2030 - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 10:29

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    Una grande espansione verso il 2030

    In questa puntata della serie “Impariamo da La nuova rivoluzione umana”, tratta dal Seikyo Shimbun del 25 giugno 2019, il vicepresidente Hiromasa Ikeda evidenzia alcuni punti salienti del nono volume

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    In questa puntata della serie “Impariamo da La nuova rivoluzione umana”, tratta dal Seikyo Shimbun del 25 giugno 2019, il vicepresidente Hiromasa Ikeda evidenzia alcuni punti salienti del nono volume

    Punti principali

    • La stesura de La rivoluzione umana
    • Trasmettere la fede alle generazioni future
    • Creare ed espandere la pace e la rete di solidarietà umana

    Nel primo capitolo del nono volume, intitolato “Una nuova era”, viene rappresentata la scena in cui Shin’ichi Yamamoto, in occasione dell’anniversario della morte del suo maestro Josei Toda – nell’aprile del 1964 – dichiara di voler scrivere il romanzo La rivoluzione umana.
    Nell’ultimo capitolo, intitolato “La speranza della gente”, viene invece descritto il momento in cui Shin’ichi iniziò a scrivere il romanzo mentre si trovava sull’isola di Okinawa, a febbraio dello stesso anno.
    In questo capitolo Shin’ichi ricorda quattro episodi fondamentali che lo hanno portato a decidere di scrivere La rivoluzione umana.
    Il primo risale a circa tre mesi dopo essere entrato a far parte della Soka Gakkai: «Si sentiva profondamente ispirato dall’incontro con Toda, un uomo così straordinario» (NRU, 26, 257).
    Shin’ichi aveva deciso profondamente di far conoscere a tutta la società e alle future generazioni le vicende della vita di quest’uomo straordinario: «Nel corso degli anni, dedicandosi totalmente a lottare insieme al suo maestro, quella appassionata decisione era diventata una promessa incrollabile» (Ibidem).
    Il secondo episodio che Shin’ichi ricorda è quello in cui Toda gli mostrò il manoscritto del suo romanzo, anch’esso intitolato La rivoluzione umana, che aveva scritto con lo pseudonimo di Myo Goku.
    Il terzo è quello in cui Shin’ichi si reca con il suo maestro nel paese natale di Toda, il villaggio di Atsuta, in Hokkaido.
    L’ultimo episodio risale ad agosto di tre anni dopo (1957), quando Shin’ichi trascorse un periodo memorabile insieme al presidente Toda a Karuizawa, nella prefettura di Nagano, otto mesi prima della sua morte.
    Il primo di questi quattro episodi risale a quando Shin’ichi aveva diciannove anni, mentre l’ultimo a quando ne aveva ventinove: in quei dieci anni, Shin’ichi aveva appreso e percorso l’autentica “via di maestro e discepolo”, sempre sotto la guida di Toda.
    Shin’ichi considerava «le innumerevoli parole dorate ed eterne di Toda come precise direttive che doveva seguire dopo la morte del suo maestro, cogliendone l’essenza e attuandole nella realtà» (NRU, 9, 8).
    Di conseguenza, decise di scrivere La rivoluzione umana «per riportare tutti i consigli ho ricevuti da Toda e raccontare le cose che egli è riuscito a realizzare» (pag. 15).
    Shin’ichi Yamamoto era consapevole che scrivere un romanzo del genere, da pubblicare a puntate, sarebbe stata una lunga e difficile impresa. Tuttavia, percepiva in cuor suo che la sua missione era quella di «raccontare accuratamente la storia del suo grande maestro ed esporne correttamente gli insegnamenti» (pag. 264); questo pensiero era per lui fonte di grande gioia.

    Un forte ichinen si trasforma in saggezza

    Nel secondo capitolo, “Giovani fenici”, sono descritti numerosi episodi risalenti al periodo in cui io stesso ero membro del Gruppo futuro. All’epoca vi erano sempre più ragazzi che, come me, appartenevano alla seconda generazione della Soka Gakkai e facevano parte del Gruppo futuro. La questione più importante era quindi come riuscire a insegnare ai giovani le basi della fede.
    Il “libro bianco sulla gioventù”, pubblicato quell’anno (1964) dal governo giapponese, rilevava non solo che la criminalità giovanile stava crescendo rapidamente di anno in anno, ma evidenziava anche un aumento dei crimini compiuti dai più piccoli.
    Alla luce di una tale situazione sociale, Shin’ichi si rendeva perfettamente conto dell’importanza che ricoprivano l’educazione e la formazione dei giovani; consapevole che «la missione della Soka Gakkai era di offrire un modello educativo, e che quello sarebbe stato uno dei ruoli che avrebbe giocato nella società» (cfr. pag. 84), propose di formare un Gruppo delle scuole superiori e un Gruppo delle scuole medie inferiori.
    Shin’ichi continuava instancabilmente a elaborare nuove idee per incoraggiare i membri del Gruppo futuro, preziosi individui di valore che si sarebbero assunti la responsabilità dell’epoca a venire: «Se non piantiamo degli alberelli, gli alberi alti e forti non cresceranno. […] Non dobbiamo lasciarci sfuggire una buona opportunità. Inoltre, quando si piantano degli alberelli, si deve avere estrema cura di ogni dettaglio, bisogna sorvegliarli attentamente» (pag. 92).
    Alla domanda del responsabile dei giovani: «Il ritmo con il quale lei elabora nuove idee non smette mai di stupirmi. Come fa?», Shin’ichi risponde: «Tutto sta nell’essere sinceri. Io penso sempre sinceramente al ventunesimo secolo. […] Le nostre preghiere forti e concentrate si trasformano in saggezza, che a sua volta genera tanti tipi di idee. Il nostro senso di responsabilità si manifesta nella forza delle nostre preghiere» (pag. 100). In queste parole è racchiuso l’atteggiamento fondamentale non solo di un responsabile del Gruppo futuro, ma di tutti i leader.
    Durante una riunione con i ragazzi del Gruppo scuole superiori, Shin’ichi parla in modo semplice e diretto, dando loro delle guide concrete: «È importante che ora recitiate Daimoku costantemente, e diate sempre allo studio la massima priorità. Per favore, non fate nulla che possa causare problemi e preoccupazioni ai vostri genitori» (pag. 115). Esprime inoltre il suo desiderio che tutti loro continuino a perseverare con pazienza e a lavorare costantemente per compiere la propria missione: «Oggi ho piantato i semi della crescita e dello sviluppo nelle vostre vite. Tuttavia a meno che non abbiate una forte determinazione e non vi impegniate a realizzare la vostra grande missione, quel seme non fiorirà e non darà frutti» (pag. 140).
    Mirando al futuro, Shin’ichi Yamamoto continuò a ispirare i giovani, successori di valore.
    Desidero che tutti noi incidiamo nel cuore che, per quanto i tempi possano cambiare, solo dedicandoci con tutti noi stessi a incoraggiare i giovani riusciremo a trasmettere loro la fede.

    L’espansione “orizzontale” e l’espansione “verticale” di kosen-rufu

    Nella conclusione del capitolo “Giovani fenici” si legge: «All’inizio della fase essenziale di kosen-rufu, il presidente Yamamoto aveva creato un vivaio di persone capaci per il futuro fondando i Gruppi scuole superiori, Scuole medie e Scuole elementari. Grazie a ciò, il grande fiume di una nuova generazione di responsabili della Soka Gakkai si espanse ulteriormente, dischiudendo il vasto orizzonte del ventunesimo secolo» (pag. 158).
    Inoltre, in merito al suo impegno per la crescita del Gruppo futuro, Shin’ichi si rivolge ai massimi responsabili dicendo: «Tra trenta o quarant’anni, il significato di ciò che sto facendo diverrà chiaro» (pag. 93).
    Nel nono volume de La nuova rivoluzione umana vengono descritti vari avvenimenti, a cominciare dalla fondazione del Gruppo futuro, che portarono alla creazione di un nuovo flusso di kosen-rufu all’inizio della “fase essenziale” della Soka Gakkai, in vista del ventunesimo secolo.
    Le puntate di questo volume furono in seguito raccolte in un unico libro che fu pubblicato il 2 novembre 2001, nel centunesimo anniversario della nascita del maestro Toda. In altre parole, fu il primo libro a essere pubblicato nel ventunesimo secolo.
    In quel periodo noi membri della Soka Gakkai, con il motto “l’espansione della pace e della rete di solidarietà umana”, ci impegnammo al massimo nella fase iniziale di kosen-rufu del ventunesimo secolo, riconfermando la missione dei praticanti del Buddismo del Daishonin di creare il tipo di società basata sugli ideali del Buddismo descritta in ogni capitolo di questo volume, a cominciare dal quarto, intitolato “La speranza della gente”.
    Inoltre, a partire dal 3 maggio di quello stesso anno, la Soka Gakkai diede inizio al “secondo ciclo delle sette campane” dando il via a una grande espansione verso il 2030, centesimo anniversario della fondazione della Soka Gakkai.
    Nel terzo capitolo, “Luce brillante”, è scritto: «La rete di kosen-rufu deve estendersi sia orizzontalmente sia verticalmente. L’espansione orizzontale è la diffusione del Buddismo da un amico all’altro. L’espansione verticale è la trasmissione della fede da genitore a figlio, da una generazione alla successiva» (pag. 178).
    Mirando al centesimo anniversario della fondazione, diventa sempre più cruciale riuscire a realizzare sia un’espansione “orizzontale”, facendo sì che i nostri amici e i membri delle nostre rispettive comunità locali comprendano lo spirito e lo scopo della Soka Gakkai e delle sue attività, sia un’espansione “verticale”, ovvero trasmettere la fede alle generazioni più giovani.
    Nello stesso capitolo si legge: «Il ventesimo secolo è stato chiamato il secolo delle guerre e delle rivoluzioni, ma è anche il secolo in cui la rivoluzione umana ha avuto inizio. In realtà, proprio perché ha visto la nascita della rivoluzione umana, sono convinto che il ventesimo secolo passerà alla storia come il preludio al più glorioso e brillante secolo della vita» (pag. 216). Gli individui in grado di trasformare il ventunesimo secolo in un “glorioso e brillante secolo della vita” siamo noi, ciascuno di noi. Con il cuore traboccante di gioia per aver assunto questa profonda missione, sfidiamoci nella nostra personale rivoluzione umana e continuiamo a creare ed espandere la “pace e la rete di solidarietà umana”!

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    NRU, volume 9

    Contenuti principali

    Capitolo “Una nuova era”
    A maggio del 1964, come primo passo della “fase essenziale” dello sviluppo della Soka Gakkai, Shin’ichi si reca in Australia.

    Capitolo “Giovani fenici”
    Formazione dei nuovi Gruppi degli studenti delle scuole medie, delle scuole superiori e delle scuole elementari. Shin’ichi é determinato a dedicare la sua vita a far crescere le giovani fenici per il bene del futuro.

    Capitolo “Luce brillante”
    Prima visita di Shin’ichi Yamamoto nell’Europa dell’Est. Riflessione sulle contraddizioni del totalitarismo, che reprime e opprime la natura umana.

    Capitolo “La speranza della gente”
    Istituzione del partito Komei. A Okinawa, Shin’ichi Yamamoto inizia a scrivere il romanzo La rivoluzione umana.

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