«Nella vita di una persona possono verificarsi eventi di ogni tipo, ma coloro che osservandoli con lungimiranza si impegnano seriamente nella pratica buddista riescono sempre a vincere e a brillare come esseri umani. Non c’è alcun bisogno di mostrarsi migliori di ciò che si è, va benissimo così come siete, ma continuate ad avanzare sempre insieme alla Gakkai.
[…] Per conseguire la felicità, vincete su voi stessi. Anche io reciterò Daimoku per voi».
(NRU vol 30, capitolo “Slancio impetuoso”, puntata 28)
Questo brano si riferisce a un episodio in cui Shin’ichi Yamamoto, il 4 maggio 1979, offrì parole di incoraggiamento ai compagni di fede che avevano sempre continuato a lottare insieme a lui. Mi colpisce particolarmente perché in questi ultimi anni mi sono impegnata al massimo per rispondere al mio maestro e manifestare la speranza e il coraggio per non sentirmi mai sconfitta e aprire nuove strade.
Uno dei miei più grandi obiettivi è realizzare una carriera come artista visiva. Ho sempre creduto di avere chiaro come avrei realizzato questo sogno e in quanto tempo. Tanto da andare completamente in crisi nel momento in cui, nonostante il Daimoku e gli sforzi nell’attività, le cose non andavano per nulla nella direzione che avevo immaginato. Finita l’Accademia di Belle Arti, infatti, mi si è aperto uno scenario nel quale il pensiero di “vivere come artista” sembrava una mera illusione.
Tuttavia, il frutto della mia profonda decisione non ha tardato a manifestarsi in modo totalmente inaspettato: appena sei mesi dopo la laurea mi sono ritrovata a tenere laboratori di pittura e disegno nel museo dell’Accademia. Ciò accadeva nel 2014 e questo è il lavoro che tuttora porto avanti insieme al mio compagno, con il quale ho creato da zero una professione proprio nel campo che ho sempre amato. Da allora abbiamo seguito più di cinquecento allievi, tra adulti e giovani, costruendo legami che mai avrei immaginato.
Eppure qualcosa non tornava: in questi anni i momenti di sconforto sono stati molti perché il profondo giudizio verso me stessa e il costante paragone con gli altri alimentavano un senso di fallimento e di impotenza che mi bloccava.
Ed ecco che entrano in campo le parole di sensei a indicarmi una direzione “lungimirante”: «Non c’è alcun bisogno di mostrarsi migliori di ciò che si è, va benissimo così come siete, ma continuate ad avanzare sempre insieme alla Gakkai».
Ponendo al centro della mia vita kosen-rufu e decidendo di contribuire attraverso la mia specifica e unica missione, ho deciso davvero di sperimentare la vittoria più grande.
Così è stato: da un anno ho aperto anche uno studio dove sperimento a più non posso, il cui motto è “Arte-Ricerca-Formazione”.
Ora sento con gioia che solo io posso realizzare la mia personale esperienza di crescita umana e professionale in questo modo, che è il modo migliore in quanto è unico e prezioso.
Grazie alle parole di sensei, la direzione della mia preghiera è cambiata e la fede si è rafforzata. La mia determinazione adesso è incoraggiare tutti i giovani a realizzare il loro sogno “impossibile”, vivendo al massimo ogni passo quotidiano volto a costruire la propria felicità.