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La fede è la bussola della vita - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 11:54

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La fede è la bussola della vita

Proteggiamo con determinazione la “grande nave” della Soka Gakkai, un nobile gruppo di cittadini globali, e conduciamo a bordo insieme a noi sempre più compagni Bodhisattva della Terra, con la fiducia che “questa nave certamente creerà la storia”

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Proteggiamo con determinazione la “grande nave” della Soka Gakkai, un nobile gruppo di cittadini globali, e conduciamo a bordo insieme a noi sempre più compagni Bodhisattva della Terra, con la fiducia che “questa nave certamente creerà la storia”

Vorrei porgere il mio più caloroso benvenuto a tutti i giovani leader di kosen-rufu mondiale che hanno viaggiato per unirsi a noi oggi, da sessantacinque paesi e territori. Per due terzi di voi, questa è la prima visita in Giappone. So che vi siete impegnati al massimo per riuscire a essere qui, dimostrando un incredibile spirito di ricerca. In tal modo avete accumulato fortuna e benefici incommensurabili e avete posto cause certe per la vittoria futura. Dedichiamo ai nostri giovani amici un grande applauso di benvenuto e di lode per i loro nobili sforzi! Desidero congratularmi anche con i  no stri membri giapponesi dei Gruppi giovani e futuro che stanno realizzando una fresca partenza piena di speranza (con una nuova squadra di responsabili), uniti con gioia ed energia ai giovani leader di kosen-rufu di tutto il mondo condividendo la missione dei Bodhisattva della Terra.
Oggi sono qui riuniti anche i responsabili del Gruppo uomini, e ciò mi ricorda in particolare un uomo che il presidente Toda persuase a iniziare a praticare proprio qui a Tsurumi, nella prefettura di Kanagawa, agli albori del nostro movimento.
Quando si incontrarono, nella primavera del 1950, Toda gli domandò cosa facesse per vivere ed egli rispose che fabbricava e riparava bussole per le navi in un piccolo laboratorio della zona. Toda sorrise esclamando: «Ah! Allora sono certo che comprenderà ciò che sto per dirle. Anche noi abbiamo bisogno di una bussola nella vita. Il Buddismo di Nichiren Daishonin è la bussola che le permetterà di navigare verso la riva della felicità».
L’uomo fu profondamente toccato da quelle parole e decise subito di iniziare a praticare. Ho avuto occasione di andarlo a trovare a casa varie volte e di partecipare alle attività della Soka Gakkai insieme a lui e alla sua famiglia. Un anno dopo, nell’aprile del 1951, quando venne pubblicato il primo numero del quotidiano della Soka Gakkai, il Seikyo Shimbun, il suo nome apparve come uno dei fieri responsabili di settore del capitolo Tsurumi di cui si parlava nell’articolo in prima pagina, intitolato La torcia della fede di Tsurumi arde luminosa.
Una vita guidata dalla bussola del Buddismo di Nichiren Daishonin è un viaggio colmo di meravigliosa fortuna, armonia e successo. Niente mi rende più felice che vedere tante famiglie in tutto il mondo i cui figli e nipoti si stanno sforzando come successori nella fede, a dimostrazione di questa verità.
In una lettera a un discepolo di nome Shiji Shiro che si impegnava sinceramente nella fede insieme a Shijo Kingo, in una zona che oggi è parte di questa regione del Tokaido (prefetture di Kanagawa e Shizuoka), Nichiren Daishonin scrive: «Colui che ascolta anche una sola frase o un solo verso del sutra e lo imprime indelebilmente nel suo cuore è come una nave capace di attraversare il grande mare di nascita e morte. […] Solamente la nave di Myoho-renge-kyo ci permette di attraversare il grande mare di nascita e morte» (Una nave per attraversare il mare della sofferenza, RSND, 1, 29).
Nessuno può sfuggire alle sofferenze di nascita, invecchiamento, malattia e morte. Come possiamo dunque navigare sicuri sui mari tempestosi della vita?
Il Daishonin ha compiutamente rivelato i princìpi della dignità e dell’eternità della vita. Inoltre ci ha trasmesso la pratica di recitare Nam-myoho-renge-kyo e insegnare agli altri a fare lo stesso. Questa è la chiave per superare qualsiasi tempesta karmica, qualsiasi ondata avversa che può colpirci nel corso della vita, e per raggiungere una condizione di felicità pervasa dalle quattro nobili virtù di eternità, felicità, vero io e purezza. Seguendo gli insegnamenti del Daishonin i membri della Soka Gakkai hanno perseverato nelle “due vie della pratica e dello studio” (Il vero aspetto di tutti i fenomeni, RSND, 1, 342).
Allo stesso tempo il Daishonin ci ha mostrato come forgiare una solidarietà senza eguali basata sui princìpi umanistici del Buddismo, incoraggiandoci e sostenendoci l’un l’altro mentre ci impegniamo insieme per conseguire la Buddità in questa esistenza.
In un’altra lettera il Daishonin incoraggia la monaca laica Toki, una discepola piena di dedizione che non soltanto si prendeva cura dell’anziana suocera malata, ma lottava a sua volta contro la malattia: «La malattia di tua moglie, la monaca laica Toki, mi preoccupa come se a essere malato fossi io, e sto pregando gli dèi celesti giorno e notte per la sua guarigione. […] Sto implorando gli dèi del sole e della luna di proteggere la sua vita anche a costo della loro!» (Preghiera per la guarigione della monaca laica, RSND, 2, 628). Nella sua compassione senza limiti il Daishonin si preoccupa e sostiene con calore ognuno dei suoi discepoli, facendo propria la loro sofferenza. Prega per loro, determinato ad attivare le funzioni protettive, gli dèi del sole e della luna e le divinità celesti di tutto l’universo, e li incoraggia con tutto il cuore affinché riescano a trasformare il loro karma. Ereditando questo spirito del Daishonin, noi abbiamo costruito il meraviglioso mondo della Soka Gakkai, un mondo di armonia umana che può definirsi “miracoloso”.
Non esiste altro luogo dove trovare legami di cittadinanza globale come quelli che abbiamo forgiato, al di là della nazionalità e delle differenze etniche e di generazione. Nessun altro potrebbe mai creare un regno come questo. Proteggiamo dunque con determinazione la “grande nave” della Soka Gakkai, un nobile gruppo di cittadini globali, e conduciamo a bordo insieme a noi sempre più compagni Bodhisattva della Terra, con la fiducia che “questa nave certamente creerà la storia”1.
L’apertura di nuovi Centri culturali per kosen-rufu ha sempre dato impulso a ulteriori progressi nel nostro movimento, creando ondate spumeggianti di nuove amicizie e persone di valore.
Quarant’anni fa, dal Centro culturale di Kanagawa appena inaugurato, scatenai una controffensiva per proteggere i nostri preziosi membri che spalancò le porte a una nuova epoca di trionfo, portando a uno sviluppo della Soka Gakkai come movimento religioso mondiale che nessuno a quel tempo avrebbe immaginato.
A breve verrà inaugurato il tanto atteso Centro mondiale Seikyo (la nuova sede del Seikyo Shimbun). Il suo completamento coincide con quello del nuovo stadio principale per le Olimpiadi e Paralimpiadi di Tokyo 2020, situato nelle vicinanze. Oggi è qui con noi un rappresentante della Grecia, la terra natale dei giochi olimpici. Grazie!
Nel prossimo marzo la fiaccola olimpica di questo Festival mondiale di pace partirà dalla Grecia per giungere nel Tohoku, come tributo per la sua ripresa dopo il terremoto e  lo tsunami del marzo 2011. Da lì la fiaccola olimpica attraverserà tutto il Giappone per terminare la sua corsa proprio nella zona in cui hanno sede i vari edifici della sede centrale della Soka Gakkai.
Ne La raccolta degli insegnamenti orali il Daishonin afferma: «Oggi, quando Nichiren e i suoi seguaci recitano le parole Nam-myohorenge-kyo, stanno illuminando l’oscurità di nascita e morte, rendendola chiara, così che il fuoco della saggezza del nirvana [Illuminazione] possa risplendere» (BS, 109, 43).
Il Seikyo Shimbun è una fiaccola di saggezza per la felicità e la vittoria, e una bussola per la rivoluzione umana. Ispirati dalle sue pagine, infondiamo coraggio e speranza nel cuore delle persone, una dopo l’altra. Salpiamo per un nuovo viaggio di “Giustizia” e “Lotta condivisa”[ref]Dopo essersi dimesso da terzo presidente della Soka Gakkai, il presidente Ikeda si recò al Centro culturale di Kanagawa dove iscrisse due calligrafie: “Lotta condivisa” e “Giustizia”, rispettivamente il 3 e il 5 maggio 1979.[/ref], che unisca e innalzi tutta l’umanità! Concludo il mio messaggio promettendo solennemente di realizzare tutto questo insieme ai miei cari amici, i giovani leader del nostro movimento in Giappone e nel mondo.
Vi prego di prendervi la massima cura della vostra salute, mentre continuate ad avanzare.
(Seikyo Shimbun, 1 settembre 2019)

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