Deprecated: Function strftime() is deprecated in /var/www/vhosts/ilnuovorinascimento.org/wp-dev.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/themes/nuovo-rinascimento/functions.php on line 220
I discepoli ereditano lo spirito di alzarsi da soli - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 09:27

    657

    Stampa

    I discepoli ereditano lo spirito di alzarsi da soli

    In questa puntata della serie “Impariamo da La nuova rivoluzione umana”, tratta dal Seikyo Shimbun del 24 aprile 2018, il vicepresidente Hiromasa Ikeda evidenzia alcuni punti salienti del settimo volume.

    Dimensione del testo AA

    In questa puntata della serie “Impariamo da La nuova rivoluzione umana”, tratta dal Seikyo Shimbun del 24 aprile 2018, il vicepresidente Hiromasa Ikeda evidenzia alcuni punti salienti del settimo volume

    Punti principali:

    • I discepoli fanno proprio il voto del maestro
    • Un’attività in accordo con le reali condizioni della zona
    • Il motivo per cui dialogare con i leader mondiali

    A novembre 1962 venne raggiunto l’obiettivo di tre milioni di famiglie di praticanti, l’ultimo desiderio del secondo presidente della Soka Gakkai, Josei Toda. Nel primo capitolo del settimo volume, intitolato “Il fiore della cultura”, viene rappresentato proprio quel momento.
    Fu un risultato realizzato grazie alla determinazione e all’impegno concreto e appassionato di Shin’ichi Yamamoto che, in quanto discepolo di Toda, aveva ereditato e fatto proprio il desiderio del suo maestro. Egli inoltre determinò: «Il mio prossimo obiettivo è di raggiungere sei milioni di famiglie. Maestro, per favore, stia a vedere!» (NRU, 7, 58). Possiamo affermare che questo obiettivo è nato dalla consapevolezza di Shin’ichi che la realizzazione di kosen-rufu fosse la propria missione e responsabilità.
    Nel trentesimo volume si legge: «La grande opera di kosen-rufu non si realizza in una sola generazione» (NRU, vol. 30, cap. 6, p.ta 138); kosen-rufu può essere realizzato solo se lo spirito del maestro viene ereditato dalle generazioni successive. In tal senso, anche nel settimo volume è riportato il profondo desiderio di Shin’ichi che i giovani si assumano la responsabilità della prossima era di kosen-rufu. Shin’ichi infatti nutriva grandi aspettative nei confronti dei giovani: «L’eterno fiume del Buddismo può scorrere solo se i giovani riescono, autonomamente, a diffonderne gli insegnamenti e gli ideali tra i loro coetanei» (pag. 12).
    Con questi sentimenti nel cuore, partecipò a diversi eventi dedicati ai giovani, come il Festival della gioventù e una gara di eloquenza. Durante quest’ultima, incoraggiò i giovani dicendo: «Sono i giovani che devono realizzare kosen-rufu. […] Desidero che abbiate una fede assoluta nel Buddismo di Nichiren Daishonin» (pag. 275). Percorrere la via di maestro e discepolo non vuol dire semplicemente che i discepoli seguono il maestro. Significa che i discepoli prendono l’iniziativa riconoscendo come proprio il voto del maestro.
    Non è “qualcun altro” ad assumersi l’intera responsabilità di kosen-rufu, sono “io” a farlo.
    Desidero che incidiate nei vostri cuori che la via di maestro e discepolo è realizzabile solo quando i discepoli ereditano questo spirito di alzarsi da soli.

    È giunta la primavera di kosen-rufu
    Nei capitoli “Nuovo sviluppo” e “Inizio di primavera” viene descritto il viaggio all’estero compiuto da Shin’ichi nel gennaio del 1963, durante il quale si recò per la seconda volta in Asia e in Europa – da cui mancava da due anni – e negli Stati Uniti – da cui mancava da tre. Shin’ichi, «deciso a consolidare le fondamenta del movimento di propagazione che si sarebbe sviluppato in tutto il mondo nei successivi dieci, trenta o addirittura cento anni» (pag. 68), formò altre tre delegazioni, per poter dare delle guide personali sulla fede.
    «La diffusione del Buddismo del Daishonin non poteva certo essere portata avanti sulla base di un unico approccio standardizzato. Comprendere e apprezzare il carattere, la cultura e le peculiarità di ogni paese, comportandosi di conseguenza, sarebbe stato di cruciale importanza» (pag. 80).
    Per quanto riguarda la propagazione del Buddismo, ad esempio, Shin’ichi spiegò: «Far conoscere il Buddismo del Daishonin è un nobile atto di compassione. Significa condividere con gli altri, sulla base di una sincera preghiera per la loro felicità, il supremo sentiero della vita che noi stessi stiamo percorrendo» (pag. 85); «La propagazione […] comincia  dalla  lotta interiore per sconfiggere le proprie debolezze» (Ibidem). Egli sottolineò inoltre l’importanza dell’unità: «La nostra fede si deve sempre basare sulla Legge. […] È necessario unirci con l’unico scopo di promuovere le nostre attività» (pag. 132).
    Poi spiegò il significato dello studio: «Per quanto la fede corretta permetta di ottenere grandissimi benefici, è anche irta di ostacoli e difficoltà. A meno che non abbiate delle solide basi dottrinali, quando sorgeranno dei problemi comincerete a dubitare» (pag. 101).
    Allo zadankai al quale Shin’ichi aveva partecipato in occasione del viaggio precedente, alcuni membri erano talmente oppressi dalla sofferenza e dalla tristezza da non riuscire nemmeno a formulare una domanda senza scoppiare in lacrime.
    Durante questa sua seconda visita, invece, egli notò che «le domande per la maggior parte vertevano su come sviluppare il movimento di kosen-rufu e scaturivano da un forte senso di responsabilità» (pag. 87).
    In quel momento, Shin’ichi percepì che era giunta la “primavera di kosen-rufu”.
    Durante i suoi viaggi, egli si preoccupava costantemente di come sviluppare un tipo di attività che si radicasse profondamente nella società di ogni paese. Convinto che per riuscirvi fosse necessario ottenere uno status giuridicamente riconosciuto in ciascuna nazione, a partire da quel momento iniziò ad attivarsi in modo concreto in quella direzione. Egli inoltre continuò a dedicarsi con tutto se stesso a incoraggiare i membri e a far crescere persone di valore, i futuri leader dei rispettivi paesi.
    Sebbene all’epoca la maggior parte dei membri si recasse all’estero per lavoro o matrimonio, iniziarono a emergere anche dei giovani che sceglievano di partire di propria iniziativa alla volta di paesi come la Germania per realizzare kosen-rufu mondiale. Stava iniziando un nuovo flusso di kosen-rufu.
    Giunto a Parigi, Shin’ichi si rivolse a un membro della delegazione dicendo: «Le qualità più importanti di un cittadino globale sono basarsi su una filosofia che guidi la gente alla felicità, mettere in pratica questa filosofia e conquistare il rispetto degli altri come essere umano, senza mai cedere all’egoismo» (pag. 172). Il suo desiderio era che i membri della Soka Gakkai potessero diventare cittadini globali esemplari.

    Spargere i semi della pace
    Nell’ottobre dell’anno precedente al viaggio di Shin’ichi oltreoceano (1962), la tensione tra le potenze coinvolte nella Guerra Fredda si era intensificata in seguito alla cosiddetta Crisi di Cuba. Shin’ichi si rese conto di quanto fosse cruciale riuscire a intraprendere concretamente dei dialoghi con i leader mondiali.
    In una tale congiuntura storica, giunse la notizia che l’allora presidente degli Stati Uniti John F. Kennedy aveva chiesto di incontrare Shin’ichi Yamamoto; egli accettò l’invito, con il desiderio di trasmettere al presidente Kennedy lo spirito della “Dichiarazione per l’abolizione delle armi nucleari” del suo maestro Josei Toda, e di proporgli una ripresa del dialogo tra Stati Uniti e Unione Sovietica, nonché l’organizzazione di un Summit mondiale che riunisse i leader di tutte le nazioni per discutere insieme i temi degli armamenti atomici e della guerra.
    Anche se, per una serie di motivi, l’incontro con il presidente Kennedy non si concretizzò, Shin’ichi continuò a espandere la cerchia dei dialoghi con i massimi esponenti di tutto il mondo. I motivi principali erano due: primo, in quanto buddista «desiderava creare una corrente verso la pace del genere umano».
    Secondo, era deciso a «far capire che la religione sostenuta dalla Soka Gakkai non era riservata al popolo giapponese, ma era una religione universale indirizzata a tutta l’umanità» (pag. 198), e a «incontrare i leader delle altre nazioni per aiutarli ad apprezzare la vera natura della Soka Gakkai, al fine di proteggere i membri in tutto il mondo» (pag. 199).
    Shin’ichi continuò a dialogare senza sosta con i leader mondiali per realizzare la pace e per far sì che i compagni di fede non soffrissero a causa delle incomprensioni che potevano sorgere all’interno della società. Una volta rientrato in Giappone, Shin’ichi partecipò alla riunione dei responsabili dei giovani uomini, dove affermò: «Nessuna nazione ha il diritto di danneggiarne o sfruttarne un’altra ai fini del proprio benessere o della propria sicurezza. Il Buddismo del Daishonin fornisce i princìpi guida per prevenire simili ingiustizie. Perciò, noi che abbracciamo questo Buddismo dobbiamo alzarci e spargere in tutto il mondo i semi di questa filosofia di pace e felicità, per il bene dell’umanità nei prossimi dieci, venti, o cento anni» (pag. 244).
    Kosen-rufu è la sfida più nobile che permette di elevare enormemente sia la spiritualità sia lo stato vitale dell’umanità.
    Ereditiamo lo spirito di Shin’ichi Yamamoto e continuiamo a espandere la rete di pace e di felicità in questo momento, proprio nel luogo in cui ci troviamo.

    NRU, volume 7
    Contenuti principali

    Capitolo“IL FIORE DELLA CULTURA”
    Shin’ichi Yamamoto, che è riuscito a creare una forte rete di pace di tre milioni di famiglie, riceve la comunicazione che il presidente degli Stati Uniti John Fitzgerald Kennedy desidera incontrarlo.

    Capitolo“NUOVO SVILUPPO”
    L’8 gennaio 1963 Shin’ichi Yamamoto intraprende un altro viaggio intorno al mondo che include visite in Nord America, Europa, Medio Oriente e Asia.
    La SGI-USA conta ora tre capitoli. Shin’ichi infonde tutte le sue energie nell’incoraggiare le persone che incontra.

    Capitolo“INIZIO DI PRIMAVERA”
    Anche in Europa vengono fondati un capitolo generale europeo e un capitolo a Parigi. Shin’ichi visita anche la Svizzera e l’Italia. Di ritorno dal suo viaggio in Europa e in Asia, Shin’ichi ha un commovente incontro con i membri di Taiwan.

    Capitolo“AL TIMONE”
    Sono descritti il sostegno e l’assistenza offerti da alcuni membri ai passeggeri di un treno bloccato a causa di una violenta nevicata. In quello stesso periodo, i compagni di fede di Taiwan superano grandi persecuzioni.

    Brani dal settimo volume de La nuova rivoluzione umana

    La formula immutabile
    «Il coraggio di un individuo che ha lo spirito di ardere come il sole riuscirà a riscaldare e a ispirare innumerevoli altri individui. Questa è la formula immutabile per la propagazione della Legge, la più difficile di tutte le imprese» (pag. 57).

    Ogni giorno è importante
    «Ogni singolo giorno è di vitale importanza. Ogni singolo istante è decisivo. Solo quando lottiamo fino al limite delle nostre capacità per aprirci la strada, utilizzando ogni momento della nostra vita nel modo migliore, possiamo garantirci un futuro brillante» (pag. 68).

    Le persone comuni sono protagoniste della storia
    «Il corso della storia è determinato dalla gente. Se sfidiamo i limiti personali e diamo pieno gioco al nostro potenziale diventando i protagonisti della nostra vita, sicuramente si aprirà una nuova era per l’umanità» (pag. 73).

    I nemici diventano alleati
    «Quando si agisce, il regno interiore della vita, chiuso e ristretto, si apre e si espande. Lo stesso vale per la fede. Se per paura di essere criticati ci si isola dal resto del mondo, le cose non cambieranno mai per il meglio. Se invece si lotta con coraggio per ciò in cui si crede, si possono persino trasformare i nemici in alleati» (pag. 175).

    La compassione del maestro
    «Pur di mantenere una promessa si dovrebbe agire come se si stesse scalando una montagna aggrappandosi all’erba o usando le unghie come piccozza. La grande compassione di Toda aveva fatto comprendere profondamente ai membri l’importanza di assumersi la responsabilità di realizzare kosen-rufu» (pag. 276).

    ©ilnuovorinascimento.org – diritti riservati, riproduzione riservata