Hideaki Takahashi, coordinatore della SGI europea, ha condiviso la sua esperienza e le sue emozioni durante la lezione sulla fondazione del Gruppo scuole superiori, di cui egli stesso faceva parte
Ho fatto parte della prima generazione del Gruppo scuole superiori in Giappone, molto tempo fa. Era il 1965, ma ricordo in maniera molto vivida quei giorni. Vorrei condividere dei punti importanti della storia del Gruppo scuole superiori e del Gruppo futuro.
Questi episodi sono narrati nel volume 9 de La nuova rivoluzione umana, nel capitolo “Giovani fenici”, da cui sono tratte le citazioni.
Quando è stato nominato terzo presidente della Soka Gakkai, sensei aveva solo trentadue anni. Cinque anni dopo, il Gruppo scuole superiori fu il primo a essere fondato dal presidente Ikeda.
Pochi giorni dopo la fondazione, egli propose a noi ragazzi di tutto il Giappone di scrivere in un libro le nostre determinazioni per il futuro.
Sensei scrive: «Quando il libro in cui erano state scritte le determinazioni di tutti i membri fu consegnato a Shin’ichi, lui le lesse attentamente una per una, come se volesse memorizzarle. Poi pose il libro davanti all’altare buddista e solo dopo avere pregato sinceramente per la crescita di tutti gli studenti lo ripose nel suo ufficio. Di quando in quando lo apriva e recitava Daimoku per la realizzazione del sogno di ogni studente» (pag. 101). Quando sensei scrisse queste parole, io ero già in Europa e rimasi davvero impressionato.
Improvvisamente ho ricordato la determinazione che avevo scritto in quel libro quasi cinquant’anni prima: «Diventerò una persona di valore per kosen-rufu in Europa». Non so perché lo scrissi, all’epoca non avevo idea del mio futuro. Ma so che grazie al Daimoku di sensei ora sono qui e ho realizzato il mio sogno.
Successivamente sensei scrisse un editoriale per il Gruppo scuole superiori, che è riportato ampiamente nel capitolo “Giovani fenici”: «Spero sinceramente che farete dello studio la vostra priorità e vi sforzerete di acquisire un’ampia conoscenza per prepararvi a realizzare meravigliose imprese nel futuro». Da quel momento, “lo studio prima di tutto” divenne l’eterno motto del Gruppo» (pag. 117). Il motivo per cui incoraggiò i ragazzi in questo modo è che tutti i leader in qualsiasi ambito hanno gettato le basi della loro vita durante la giovinezza, prima dei trent’anni. All’epoca tutti noi del Gruppo scuole superiori fummo incoraggiati a memorizzare questo editoriale, quindi mi sforzai di leggerlo dieci, venti, cento volte.
Nel 1966 sensei tenne una serie di lezioni dedicate ai ragazzi di questo gruppo. Durante una lezione su L’eredità della Legge fondamentale della vita ci disse: «Perché dopo la morte del Daishonin tra i preti suoi discepoli ci fu una divisione? La ragione è che essi furono incapaci di unirsi attorno al successore designato, Nikko Shonin. Diventando più vecchi, talvolta gli esseri umani vengono sviati dal desiderio di potere e di status, e si perdono alla ricerca di fama e fortuna. Se questo accade, non riescono più a unirsi agli altri sul comune terreno della fede. A prescindere dalla loro posizione nella Soka Gakkai, individui di tal genere saranno sconfitti nella fede. In ultima analisi, la fede è una battaglia contro l’egocentrismo» (pag. 133).
Questa è una guida fondamentale: per creare unità bisogna sostenere la figura centrale. Sensei durante quella riunione ci disse: «In futuro potrete incontrare differenti difficoltà e sofferenze ma, a prescindere da queste, finché sosterrete la figura centrale, il prossimo presidente dopo di me, kosen-rufu si realizzerà per sempre».
Il punto cruciale è se si riesce a sostenere la figura centrale: così si riesce a mantenere unità. È importantissimo mettere in pratica questo principio di itai doshin in ogni livello dell’organizzazione e in ogni paese. Forse per voi adesso sembra difficile, ma vorrei incoraggiarvi a farlo per il futuro di kosen-rufu.