Quando lo scorso novembre il presidente Aprea ha lanciato l’obiettivo di realizzare centomila membri felici entro il 2020, mi sono chiesto: cosa posso fare io per essere parte attiva di una realizzazione così grande?
Il presidente Ikeda afferma: «C’è un unico modo per ripagare il debito di gratitudine nei confronti del nostro maestro: condurre una grande battaglia per kosen-rufu, la causa per la quale ha dato la vita, in modo da potergli riferire: “Sensei! Guarda quanto si è diffuso il Buddismo del Daishonin!”» (BS, 194, 14).
Lasciando da parte la stanchezza e riconoscendola come “demone”, ho deciso di mettere in pratica le parole di sensei: «Vi prego, utilizzate tutto ciò che vi accade come un trampolino di lancio per approfondire la vostra fede» (NRU, 2, 135). Da quel momento, la preoccupazione si è trasformata in una grande occasione. Sono nato in una famiglia buddista e quando arrivai in Giappone per la prima volta, a ventisei anni, mi resi conto di non aver mai determinato personalmente il mio legame con il maestro.
Questa consapevolezza mi creò molta sofferenza e feci un voto, che ogni giorno ridetermino davanti al Gohonzon: essere veramente felice per rispondere al mio maestro e realizzare kosen-rufu. Ero partito da una forte sofferenza nei confronti della mia vita, ma nel momento in cui decisi di creare un legame con sensei questa sofferenza iniziò a trasformarsi radicalmente.
Ora, come giovane Soka rilancio la mia sfida di non smettere mai di approfondire il mio legame con il maestro.
Sensei afferma: «Finché avremo la preziosa gioventù Soka, il movimento di kosen-rufu mondiale durerà per l’eterno futuro dell’Ultimo giorno della Legge!».
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