Quando un ostacolo imprevisto tocca i tesori del forziere non è scontato mantenere il desiderio di mettere quelli del cuore al centro della propria vita. Eppure è proprio seguendo le parole di Nichiren alla lettera che la realtà muta
«Più preziosi dei tesori di un forziere sono i tesori del corpo e prima dei tesori del corpo vengono quelli del cuore. Dal momento in cui leggerai questa lettera sforzati di accumulare i tesori del cuore!»
I tre tipi di tesori, RSND, 1, 755
Cercare di applicare questo insegnamento nella vita mi è stato di grande aiuto, permettendomi di approfondire la mia fede, di capire ulteriormente come funziona il karma, quali sono le funzioni negative che bloccano la mia vita e cosa posso fare per cambiare una situazione che genera in me sofferenza.
Ho sempre avuto un pessimo rapporto con i soldi, fin da bambino ho dovuto affrontare difficoltà economiche personali e familiari e ciò mi ha causato un forte attaccamento al denaro. Una delle mie più grandi paure è non riuscire a estinguere un debito per mancanza di soldi e dover incorrere, per questa ragione, in conseguenze legali. In questi casi la mia oscurità si scatena, torno a essere il bambino piccolo e vulnerabile che ascoltava le discussioni dei genitori sulla mancanza di denaro in casa.
Qualche mese fa ho ricevuto una lettera da parte di un avvocato che mi intimava il pagamento di un debito che avevo contratto con una sua cliente. La signora in questione mi aveva truffato facendomi perdere dei soldi in un investimento sbagliato e, come se non bastasse, chiedeva anche il saldo del debito residuo. Dopo essermi consultato con un avvocato scoprii che la legge le dava ragione, avevo le mani legate e dovevo pagare. Rabbia, odio e rancore si impadronirono della mia vita, oltre al dolore e alla paura perché non avevo denaro sufficiente per pagare la somma richiesta. La signora aveva minacciato di portare la controversia in tribunale, avrei sicuramente perso e la somma da pagare sarebbe cresciuta in ragione degli interessi e delle spese legali.
Il buio mi attanagliava l’anima, cominciai a nutrire dubbi, un pensiero costante mi ossessionava in ogni momento della giornata, anche mentre recitavo Daimoku: «Quella persona non possiede la Buddità».
Cominciai addirittura a covare desideri di vendetta, sentivo una violenza repressa e distruttiva che mi ribolliva nelle viscere nei confronti di quella signora.
Decisi di ricominciare da capo, dal Gosho, recitavo Daimoku per ritrovare la libertà da quell’odio e dal dolore. Cercai di accumulare i “tesori del cuore”, di alimentare e ampliare la mia fede per liberarmi dall’attaccamento al denaro, i “tesori del forziere”, e al mio orgoglio, i “tesori del corpo”, e dopo qualche settimana l’odio era svanito, riuscivo a pensare al volto di quella persona con serenità, riconoscendole il ruolo di condizione esterna che si era agganciata alla mia vita per far emergere una parte di me, da riconoscere e affrontare con consapevolezza e coraggio.
Un giorno mi chiamò il mio avvocato e mi disse che la controparte aveva accettato di incontrarmi per cercare di trovare un accordo. Feci la mia proposta, offrii la somma che potevo permettermi di pagare attingendo ai miei risparmi, la persona accettò, pagai e il debito venne estinto.
Passò qualche altro giorno e mia madre, disoccupata da un anno, mi comunicò che aveva finalmente trovato lavoro mentre mia sorella, tirocinante presso uno studio legale, avrebbe ricevuto un rimborso spese a partire dal mese successivo.
Proprio quando non avevo più un becco di un quattrino, ma, ricercando i tesori del cuore, avevo superato la paura di restare con le tasche vuote, acquisendo la certezza che, se ho fede tutto si risolve in modo che al momento non riesco neanche a immaginare, la protezione da parte dell’ambiente si era attivata. E io avevo accumulato un “tesoro del cuore”.