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Le promesse mantenute - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 16:25

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Le promesse mantenute

Vito Ciaramidaro, Mignanego (GE)

Fin da piccolo Vito si fa carico di grandi responsabilità familiari. Con il Buddismo rivoluziona la sua esistenza e migliora la qualità di vita imparando a dedicarsi alla felicità degli altri

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Fin da piccolo Vito si fa carico di grandi responsabilità familiari. Con il Buddismo rivoluziona la sua esistenza e migliora la qualità di vita imparando a dedicarsi alla felicità degli altri

Ho trent’anni e ho conosciuto il Buddismo nel 2011. Nel 1993 nacque mia sorella che purtroppo morì a soli due anni e mezzo a seguito di una rarissima malattia cardiaca e la sua perdita destabilizzò profondamente l’equilibrio della nostra famiglia. Oltre alla tristezza nel cuore, avevamo tanti debiti dovuti alle costose cure sostenute per lei.
Mi dividevo tra il ruolo di figlio e quello di fratello maggiore e, in alcune circostanze, anche in quello di capo famiglia perché mio padre spesso lavorava di notte. A soli dieci anni mi trovai così ad occuparmi di mia mamma, fortemente in crisi per la perdita della figlia, e di mio fratello minore. Avevo sviluppato un carattere forte, ma ero chiuso, infelice e pessimista.
Un giorno Teo mi parlò di Nam-myoho-renge-kyo, mi regalò il libro Il Budda Geoff e io (E. Canfor-Dumas, esperia, 2007) e la mia visione della vita iniziò a cambiare: capii che grazie alle difficoltà potevo migliorare e che incolpare gli altri della mia situazione non mi avrebbe portato a niente. Era importante che diventassi determinato e positivo.
Mettevo naturalmente in pratica i consigli che leggevo, alimentavo lo spirito di ricerca grazie alle riviste dell’Istituto, ma ero refrattario a recitare Daimoku e a partecipare alle riunioni.
Riconoscendo tutto ciò come la mia tendenza vitale, dissi finalmente basta. Volevo svoltare, cambiare, toccare la felicità: quella vera, libera da tutto e tutti. Gli incoraggiamenti del presidente Ikeda furono un sostegno fondamentale perché ogni volta che li leggevo sentivo un cambiamento interiore e, immancabilmente, riuscivo a raggiungere un obiettivo dopo l’altro. Il beneficio più grande di quell’anno, il 2011, è stato l’ottenimento del mutuo per la casa: finalmente potevo convivere con Serena, la mia compagna. Riemersero le mie tendenze negative e, poco dopo, mi accorsi che stavo smettendo di praticare e l’ambiente mi stava nuovamente schiacciando, ma questa volta sapevo come agire.
Mi identificavo nelle parole di Nichiren: «Accettare è facile, continuare è difficile. Ma la Buddità si trova nel mantenere la fede» (RSND, 1, 417).
Con Luke partecipai alla mia prima riunione: incontrai persone diverse tra loro, ma unite da uno scopo comune e le loro esperienze mi fecero capire l’importanza di fare attività con gli altri. Nella mia zona scelsi il gruppo Orizzonte e, sebbene fossi l’unico giovane, mi sentii sostenuto fin da subito. Nel febbraio 2013 decisi di ricevere il Gohonzon: con questa scelta anche il mio atteggiamento migliorò, mi sfidavo nell’affrontare gli ostacoli e nel parlare agli altri della pratica tanto che, un anno dopo, anche Serena diventò membro.
Nel gruppo arrivarono nuovi giovani con cui iniziai a fare attività come responsabile. Con questa esperienza ho imparato ad essere più gentile con gli altri, a capire che la vera felicità si costruisce realizzando la propria rivoluzione umana e coltivando la propria vita attraverso una pratica sincera e costante.
Decisi di scrivere al presidente Ikeda promettendogli che sarei diventato il migliore d’Italia nel mio lavoro di magazziniere, che avrei realizzato kosen-rufu nella mia zona e che avrei avuto una famiglia armoniosa. Sul posto di lavoro curavo ogni minimo dettaglio e, sebbene stessi incontrando difficoltà, ero sicuro che ce l’avrei fatta. Il mio impegno venne ripagato: un importante cliente, notando la notevole miglioria nel servizio di magazzino, pubblicò una sorta di manuale con istruzioni dettagliate su come spedire il materiale, utilizzando come esempio delle foto di alcuni servizi ideati e curati da me, divulgandoli ai suoi fornitori in tutto il mondo!
Ho accettato prima la responsabilità giovani uomini del settore Ashoka che, nel 2014, è stato il primo settore in Liguria per consegne Gohonzon, e poco dopo quella del capitolo. Serena è diventata responsabile giovani donne di capitolo e ha contribuito a far crescere la Divisione futuro: oggi sono circa sette i bambini e i ragazzi, tra i nove e i quindici anni, che praticano regolarmente, si incontrano e studiano. Mia madre, dapprima contraria al Buddismo, oggi recita Daimoku, partecipa alle riunioni di discussione e tra poco diventerà nonna perché Serena è incinta!
Obiettivi per il futuro? Contribuire a costruire una società pacifica basata sugli ideali della rivoluzione umana.

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