Il 6 giugno è stato il centoquarantaquattresimo anniversario della nascita del primo presidente della Soka Gakkai, Tsunesaburo Makiguchi. Quanto sarebbe stato contento se avesse visto la luce di pace della grande rete di solidarietà Soka diffondersi in tutti i cinque continenti!
Ho recitato Gongyo e Daimoku al Tokyo Makiguchi Memorial Hall ricordando con calore la sua nobile vita vissuta in nome della giustizia fino al martirio, senza mai piegarsi di fronte alla durissima oppressione subìta durante la Seconda guerra mondiale.
Nella stanza dedicata al primo presidente Tsunesaburo Makiguchi è esposta una copia del libro di Gosho che egli usava all’epoca. Le numerose frasi sottolineate e le frequenti annotazioni scritte a margine fanno immaginare quanto fosse serio e rigoroso il suo atteggiamento nei confronti dello studio del Buddismo, e ciò mi commuove. È sottolineata in rosso anche la seguente frase di Lettera da Sado che Nichiren scrisse durante l’esilio: «Chi ha un cuore di leone conseguirà sicuramente la Buddità» (RSND, 1, 267).
Sembra un richiamo per tutti noi: «Tu, vai avanti con il cuore di un re leone!».
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Dopo essersi convertito al Buddismo all’età di cinquantasette anni, il maestro Makiguchi viaggiò per tutto il paese allo scopo di propagarlo: dallo Hokkaido al Tohoku, dal Kanto al Shin’etsu, dal Kansai al Chugoku, dal Kyushu a Shizuoka. Egli sosteneva: «Per le questioni della vita bisogna parlare direttamente, faccia a faccia, altrimenti non si può trasmettere niente. È per questo che il trattato Adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese (Rissho ankoku ron) è stato scritto in forma di dialogo, con domande e risposte, non è vero?».
Anche quando venne incarcerato dal governo militare, Makiguchi parlava del Buddismo con fierezza ai carcerieri e ai procuratori, e faceva loro shakubuku.
Nell’ultima lettera scritta in carcere si legge: «Sto approfondendo la filosofia di Cartesio» e anche: «È normale che i tre ostacoli e i quattro demoni emergano in maniera disorientante, facendo a gara per interferire, proprio come è scritto nel sutra».
Coraggio senza neanche un briciolo di timore: questo è lo spirito sublime della Soka.
Così come hanno fatto i nostri maestri, anche noi parliamo del Buddismo con risolutezza.
Trasmettiamo ai nostri cari amici esperienze, convinzioni e gioia affermando: «La Buddità esiste nella tua vita», «il Daimoku è la Legge fondamentale che ci collega con l’universo» e «la Legge mistica è la fonte della forza vitale».
Lo stesso giorno non torna mai due volte. Creiamo quindi con gioia e cuore aperto incontri meravigliosi!
La felicità di avere un grande maestro resterà per sempre nostro motivo di orgoglio.
(7 giugno 2015)